La crisi del gas agita le banche: c’è l’allerta della Bce

Violetta Silvestri

9 Settembre 2022 - 12:37

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Un’interruzione delle forniture di gas dalla Russia può intaccare la solidità delle banche europee: è quello che teme la Bce, che insiste sulla necessità per gli istituti di credito di monitorare.

La crisi del gas agita le banche: c’è l’allerta della Bce

La situazione economico-finanziaria generata dalla crisi del gas sta aumentando l’allerta sugli istituti di credito europei.

La Bce sta intensificando le discussioni con i dirigenti delle banche sulla loro disponibilità, considerando un potenziale aumento delle insolvenze aziendali e un esaurimento della liquidità del mercato energetico, nel pieno del peggioramento della situazione di stallo sulle forniture di gas russo.

Il mese scorso l’organismo di vigilanza della banca con sede a Francoforte ha scritto agli istituti di credito, dicendo loro di analizzare l’impatto di un’interruzione del gas sulle loro attività, secondo persone che hanno familiarità con la questione.

La crisi energetica può generare diverse scosse, anche a livello finanziario, come evidenzia tale allerta che la Bce ha diffuso sulle banche.

Banche avvisate da Bce: attenzione alla crisi del gas

Gli sforzi dell’Europa per evitare una vera e propria crisi energetica hanno trovato un grande ostacolo questo mese, dopo che la Russia si è mossa per interrompere l’approvvigionamento attraverso il suo principale gasdotto Nord Steam alla regione.

Le banche affrontano perdite crescenti con l’escalation della crisi energetica, soprattutto se si considerano i piani di molti istituti di credito di restituire dividendi eccezionali agli investitori dopo diversi anni di magra potenzialmente messi in dubbio.

Le autorità di regolamentazione stanno spingendo gli istituti a garantire di avere riserve sufficienti per inadempienze sui prestiti, identificando i loro clienti più esposti e l’effetto sulle società che non sono direttamente interessate dalle ricadute dell’invasione russa dell’Ucraina. Le banche dovranno anche dimostrare che possono condurre prove di stress e che stanno aggiornando le loro ipotesi economiche.

Altre aree di preoccupazione sono i derivati ​​energetici poco quotati e le esposizioni ai trader di energia, sebbene solo un numero minore di banche sia attivo in quelle aree. La lettera chiedeva inoltre alle istituzioni di dettagliare quali sarebbero gli effetti di primo e secondo round di un’interruzione del gas.

Quali rischi per le banche europee?

Andrea Enria, che presiede il consiglio di sorveglianza della Bce, ha affermato all’inizio di quest’anno che il watchdog stava chiedendo alle singole banche di rivedere i loro livelli patrimoniali potenziali per “includere scenari macroeconomici avversi sufficientemente prudenti e aggiornati”. Ha segnalato che non ci sarebbero state restrizioni generali sui pagamenti come accaduto durante un periodo di incertezza economica durante la pandemia.

Da allora le autorità di tutta Europa hanno insistito su questo messaggio. Mark Branson, che guida il regolatore tedesco BaFin e siede nel consiglio di sorveglianza della Bce, ha affermato questa settimana che le banche hanno bisogno di livelli di capitale sufficienti per continuare a sostenere i mutuatari.

Il sistema è ancora robusto, ha detto Branson in una conferenza bancaria di Handelsblatt mercoledì a Francoforte. “Eppure in questi tempi molto dinamici in cui non si riesce a capire esattamente dove siano i rischi e la situazione cambia di settimana in settimana, è necessaria una gestione del rischio di prim’ordine, ma anche le banche hanno bisogno di riserve patrimoniali e di liquidità ben riempite e di un prudente approccio a quella situazione di capitale e liquidità”.

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