Covid, variante Centaurus: allarme nuova ondata a ottobre secondo Bassetti

Giorgia Bonamoneta

31 Luglio 2022 - 20:45

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Nuovo allarme ondata Covid-19 per ottobre. Matteo Bassetti prevede una nuova fiammata dovuta dalla sotto variante Centaurus.

Covid, variante Centaurus: allarme nuova ondata a ottobre secondo Bassetti

Allarme nuova ondata di Covid-19. Secondo l’infettivologo Matteo Bassetti esiste la possibilità concreta che la variante Centaurus possa prendere il sopravvento e causare una nuova ondata a ottobre. Al momento le opinioni sulla nuova sottovariante della variante Omicron (BA.2.75), isolata in India, divide gli esperti. Da una parte c’è chi punta su una narrazione non allarmistica per via della bassa capacità di generare malattia grave nei soggetti positivi; dall’altra però, come fa notare Bassetti, potrebbe effettivamente esserci una nuova ondata.

Dopo l’aumento estivo dei contagi gli esperti hanno iniziato a definire un’ondata più lieve come “fiammata”. Anche la possibile nuova ondata di Centaurus ad ottobre potrebbe essere più che altro una fiammata. Questo perché la sottovariante di Omicron, per quanto molto contagiosa, ha bassa capacità di generare malattia grave, ma soprattutto non buca i vaccini. Questo vuol dire che le persone vaccinate non si trovano a rischio e le categorie considerate più fragili, come gli anziani e gli immunodepressi, se sottoposti a un richiamo non dovrebbero subire gravi conseguenze da una possibile infezione.

La fiammata sarà quindi meno grave delle precedenti, soprattutto se messa a confronto con altre ondate delle stagioni autunnali e invernali, cioè le più fredde. Il gran numero di contagi potrebbe comunque mettere a rischio la quotidianità. L’abbiamo visto accadere già quest’estate: l’aumento di contagi porta un aumento di persone in isolamento e a un accresciuto rischio di bloccare i servizi essenziali e principali del paese. Con l’inizio della scuola a settembre e il ritorno al lavoro e sui mezzi di trasporto potrebbe crearsi una situazione di aumento dei contagi e di persone isolate in via precauzionale a casa. Anche per questo sono in molti a chiedere un cambiamento nell’attuazione delle restrizioni.

Centaurus potrebbe portare a una nuova ondata a ottobre

Ormai siamo abituati al fatto che a ottobre si presenta una nuova andata di coronavirus, soprattutto per via delle dinamiche della società che mette in contatto molte più persone e aumenta la capacità di diffusione di un virus già molto contagioso. Quest’anno, non è da meno, la preoccupazione per una nuova ondata o “fiammata”, come preferiscono dire in ultimi tempi i virologi, è reale. La variante Omicron e la sua sottovariante Centaurus sono effettivamente più contagiose delle precedenti e il rischio di aumento dei contagi è quasi scontato. L’abbiamo vista accadere in estate, lo si vedrà accadere anche ad ottobre.

Pure le dinamiche saranno diverse rispetto agli scorsi anni. Un’anteprima è stata già visibile tra la fine di giugno e il mese di luglio, quando i contagi sono aumentati costantemente, ma la casistica di malattie gravi non corrispondeva ai precedenti anni. Infatti la sottovariante Omicron dominante è molto meno letale e con minor capacità di generare malattia grave e quindi bisogno di ospedalizzazione e terapia intensiva.

La variante Centaurus del Covid non preoccupa: chi è vaccinato è fuori pericolo

Gli esperti concordano sul fatto che ci sarà una nuova ondata, ma sono più divisi su i possibili pericoli di Centaurus. Inutile fasciarsi la testa prima di romperla dicono alcuni, ma sappiamo bene che in caso di epidemia è sempre meglio prevenire che curare.

Infatti si è tornato a parlare nelle scorse settimane di campagna di vaccinazione per la seconda dose di richiamo, ovvero la quarta dose per le categorie considerate fragili, come gli anziani over 60 e gli immunodepressi. Eppure la campagna per la quarta dose non è ancora decollata e quindi esiste la necessità di fare attenzione a quella parte di popolazione non coperta dai vaccini.

Per quanto Centaurus non buchi i vaccini, e quindi le persone vaccinate siano ancora coperte, per le categorie più fragili è necessario garantire una maggiore copertura, perché rischiano di fronteggiare il virus con una copertura vaccinale piuttosto bassa.

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