Così Macron ha rischiato di far scoppiare la terza guerra mondiale

Alessandro Nuzzo

28 Febbraio 2024 - 17:54

condividi

Le parole del presidente francese sull’invio di soldati Nato in Ucraina ha scatenato la reazione degli altri leader europei e della stessa Russia.

Così Macron ha rischiato di far scoppiare la terza guerra mondiale

Il presidente francese Emmanuel Macron ha rischiato di generare un grande incidente diplomatico dopo quanto detto alla conferenza di Parigi a cui hanno partecipato 20 leader di Stato europei. Nel corso dell’incontro, andato in scena lunedì, si è parlato dell’unione di tutta la Nato nel continuare a sostenere l’Ucraina nella sua guerra contro la Russia. Un messaggio di unione da inviare al Cremlino, che sostiene ancora che la Russia è destinata a vincere prima o poi questo conflitto, entrato da pochi giorni al suo terzo anno.

Macron però è andato decisamente oltre con le parole facendo intendere come sia in atto tra i paesi Nato una discussione per portare soldati in Ucraina a combattere contro quelli russi. «Non c’è consenso in questa fase sull’invio di truppe sul terreno», ha detto ai giornalisti. Poi però ha rincarato la dose affermando che tale soluzione non è da escludere in futuro se servisse a non far vincere questa guerra alla Russia. «Non bisogna escludere nulla. Faremo tutto il possibile affinché la Russia non vinca», le sue parole che hanno lasciato intendere anche come la Francia probabilmente sia una delle nazioni maggiormente aperte a tale soluzione. Ma l’invio di truppe Nato in Ucraina non è contemplata da quasi tutti i paesi europei appartenenti alla Nato.

La risposta della Russia

Le parole del presidente francese però hanno scatenato l’ira della Russia che ha risposto alla provocazione lasciando intendere come un intromissione militare sul campo significhi un ingresso ufficiale della Nato nel conflitto e quindi una guerra Nato-Russia con la conseguenza inevitabile di una terza guerra mondiale.

Fino ad oggi tutti i paesi Nato sono rimasti concordi sul fatto di aiutare l’Ucraina con tutti i mezzi possibili ma di non intervenire direttamente nel conflitto proprio per evitare conseguenze ulteriormente catastrofiche. Le parole di Macron hanno generato una reazione generale e sono stati diversi gli Stati europei a voler ribadire che la Nato non entrerà in Ucraina con i propri soldati.

La posizione dell’Italia

Anche l’Italia si è sganciata con un comunicato arrivato da Palazzo Chigi in cui si è voluto chiarire che «il supporto all’Ucraina non contempla la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o Nato».

Ma il giorno dopo le parole del presidente francese sono arrivati un coro di no alla sua proposta. Polonia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Unione Europea e la stessa Nato, tutti hanno emesso un comunicato chiarendo la non intenzione ad inviare truppe Nato in Ucraina.

La Nato ha detto di non avere piani per inviare truppe da combattimento in Ucraina. «La Nato e i suoi alleati stanno fornendo un aiuto militare senza precedenti all’Ucraina. Lo abbiamo fatto dal 2014 e abbiamo cambiato marcia dopo l’invasione russa su vasta scala. Ma non ci sono piani per la presenza di truppe da combattimento della Nato sul terreno in Ucraina», le parole di un funzionario.

Un’ondata di polemiche che alla fine la stessa Francia è stata costretta al passo indietro. Fonti dell’Eliseo hanno dichiarato che «l’eventuale futura presenza di truppe occidentali in Ucraina, evocata ieri sera nella Conferenza di Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron, non andrebbe oltre la soglia della belligeranza».

Iscriviti a Money.it