Donald Trump si è infuriato quando una giornalista gli ha chiesto cosa pensasse del soprannome Taco a lui affibbiatogli in ambienti finanziari: cosa significa e perché al presidente non piace.
Donald Trump non vuole essere chiamato Taco, tanto da aver risposto a muso duro a una giornalista della CNBC rea di aver chiesto un commento su questa sorta di soprannome che da qualche tempo gli è stato affibbiato negli ambienti finanziari a stelle e strisce.
Ma cosa significa Taco? Si tratta di un acronimo che sta per “Trump always chickens out”, ovvero Trump si tira sempre indietro per paura, con il chiaro riferimento ai dazi ora bloccati da un tribunale statunitense.
Si dice che sia un termine utilizzato dai trader di Wall Street per descrivere Trump e le sue decisioni finanziarie, molte delle quali includono la minaccia di imporre dazi prima di tirarsi indietro.
Il primo a rendere noto questo soprannome è stato Robert Armstrong sulle colonne del Financial Times lo scorso 2 maggio, parlando di TACO come «la presa di coscienza da parte dei mercati che l’amministrazione statunitense non ha una tolleranza molto elevata per le pressioni economiche e di mercato, e sarà pronta a fare marcia indietro quando i dazi causeranno danni».
Il solo sentir parlare di Taco però sembrerebbe mandare su tutte le furie Donald Trump
Perché Trump si arrabbia se lo chiami Taco
Come abbiamo detto per TACO non si intende il celebre cibo messicano, ma quasi una sorta di presa in giro nei confronti di Donald Trump che non sembrerebbe gradire molto essere canzonato.
Così quando mercoledì un giornalista alla Casa Bianca gli ha chiesto spiegazioni sul termine TACO, Trump più che piccato ha risposto che si trattava di una “ domanda sgradevole ”.
“Si chiama negoziazione - ha spiegato Trump - Non sarebbero qui oggi a negoziare se non avessi imposto un dazio del 50% (all’Europa ndr)".
Il presidente poi ha aggiunto “Diranno ’Oh, era un codardo. Era un codardo’. È incredibile. Di solito ho il problema opposto. Dicono: ’Sei troppo duro, signor Presidente’".
In sostanza secondo Trump quella sui dazi sarebbe una strategia ben definita: sparare alto, costringere la controparte a negoziare per poi accordarsi su delle tariffe più basse rispetto a quelle inizialmente annunciate, ma al tempo stesso più alte di quelle precedentemente in essere.
Per quanto riguarda l’Europa ci sarà tempo fino a metà luglio per trattare sui dazi reciproci del 50% annunciati nelle scorse settimane, ma i negoziatori comunitari dovranno fare attenzione a non pronunciare la parola TACO per non fare infuriare Donald Trump.
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