Cos’è legale in Italia: significato e sanzioni per chi non rispetta la legge

Francesca Nunziati

16 Aprile 2022 - 10:06

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Vediamo cosa è legale in Italia e come il principio di legalità riveste una funzione di garanzia dei principi e dei diritti fondamentali della persona.

Cos’è legale in Italia: significato e sanzioni per chi non rispetta la legge

Quando si parla di cosa è legale e cosa no, è necessario considerare un ancoraggio morale prima ancora che giuridico e politico. Legalità significa letteralmente “conformità alla norma”. Educare alla legalità quindi è conoscere e costruire insieme i principi di un’etica pubblica, cioè principi che ci guidano dall’interno della nostra coscienza; una libertà ad agire nel rispetto della libertà e dignità degli altri nello spazio della vita pubblica, in tutte le sue forme.

E questo riporta inevitabilmente al rapporto tra diritto e giustizia: si ha diritto quando due interessi contrapposti trovano un equilibrio; si ha giustizia quando la giuridicità è intesa come dimensione essenziale del coesistere.

Alla luce di questa differenza, si può avere tanto una legalità intesa come mera conformità al dettato normativo, quanto una legalità che si interroga anche sul contenuto di tale dettato. I principi della Costituzione non potranno attecchire nel nostro animo se prima la ragione non si sarà accertata dei principi che la orientano e spingono avanti.

La attuale proliferazione di leggi e decreti non significa necessariamente maggiore garanzia di legalità e giustizia; infatti se si sfocia nel formalismo giuridico / burocratico si mette in pericolo la stessa radice della legalità. Quest’ultima va quindi incarnata da opzioni etiche capaci di guidare i principi giuridici.

Qui entra in gioco l’importanza del principio di responsabilità da applicare ad ogni gesto dell’essere umano che «deve» prendere in considerazione le conseguenze future delle sue scelte e dei suoi atti.

Insomma, l’attuale sistema giuridico vincola ogni esercizio di potere dello Stato al rispetto della legge che lo prevede e lo disciplina. Il principio di legalità è una condizione essenziale dello stato di diritto poiché entrambi cercano di garantire i diritti e le libertà dei cittadini. Ma vediamo insieme alcuni punti fondamentali per capire il concetto di legalità.

Cos’è la legge

Prima di tutto bisogna capire cosa è la legge. Le leggi sono le norme che devono essere rispettate in un determinato Paese per l’organizzazione della vita in società. Ogni Stato ha le sue leggi che sono emanate dall’organo che detiene il potere legislativo.

In Italia è il Parlamento a emanare gli atti che sono i più importanti per la vita dei cittadini e per l’esistenza stessa della democrazia.

Le caratteristiche della legge sono:

  • la generalità, nel senso che essa si applica a tutti indistintamente, senza preferenze o discriminazioni. Il contrario di una legge generale sarebbe una legge ad personam;
  • l’astrattezza, perché non si riferisce ad un fatto concreto ma a una serie ipotetica di fatti. Ciò significa che, al verificarsi delle condizioni previste dalla legge, il provvedimento troverà sempre applicazione.

Chi trasgredisce le norme giuridiche andrà incontro a sanzioni che verranno applicate dall’apparato dello Stato. Si tratta dunque di veri e propri comandi che vengono imposti affinché l’individuo segua determinati modelli di comportamento e se non rispettati sono previste delle sanzioni commisurate al tipo di trasgressione perpetrata.

Le norme sul principio di legalità

Il principio di legalità è un principio cardine di tutti gli ordinamenti democratici e degli stati di diritto in genere. Esso implica una concezione formale del reato, secondo cui è reato solo il fatto previsto come tale dalla legge. È un principio di garanzia per i cittadini, perché in tal modo tutti sono in grado di sapere quali fatti sono vietati e quali sono permessi.

Tale principio, in base al quale nessuno può essere punito se un fatto non è considerato reato da un’apposita legge, è sancito dalla Costituzione all’articolo 25 e dal codice penale agli articoli 1 e 199 che così recitano:

  • L’art. 25 della Costituzione afferma: «Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso». In particolare, il secondo comma dice che: «Nessuno può essere sottoposto a una misura di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge».
  • L’articolo 1 del codice penale afferma che «Nessuno può essere punito per un fatto che non sia espressamente preveduto dalla legge come reato, né con pene che non siano da essa stabilite».
  • L’articolo 199 del codice penale prevede che «Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza che non siano espressamente stabilite dalla legge e fuori dei casi dalla legge stessa preveduti».
  • Altra statuizione interessante sull’argomento è prevista dall’ Art. 5 del codice penale. Il principio secondo cui la legge non ammette ignoranza (in latino: ignorantia legis non excusat) stabilisce che nessuno può invocare a propria scusa l’ignoranza della legge penale. In altre parole, colui che commette un reato non può giustificarsi davanti al giudice dicendo che non sapeva di infrangere la legge.

Si tratta quindi di un principio, quello della legalità, che prevede che qualsiasi atto emanato dai poteri pubblici deve essere regolato dal sistema legale dello Stato e non dalla volontà degli individui.

Il principio di legalità e determinato dal verificarsi di 4 condizioni:

  • delimita lo spazio in cui la legge può intervenire;
  • assicura l’ordine prelativo delle norme subordinate alla legge;
  • seleziona la norma precisa che deve essere applicata al caso specifico;
  • misura i poteri che la norma conferisce all’amministrazione.

Legalità e legittimità: le differenze

Arrivando al punto focale della questione possiamo affermare che sono legali un atto o un’azione conformi alle leggi.

Le leggi, a loro volta, sono preordinate al perseguimento dell’interesse generale, non riferibile, cioè, a qualcuno in particolare, ma indistintamente al popolo intero, alla cui volontà, le leggi medesime sono da farsi risalire essendo proposte e/o votate dai rappresentanti di questo, che siedono in Parlamento.

Agire in difformità dalla legge, dunque, è agire contro l’interesse generale che è – o dovrebbe essere – anche l’interesse di ogni singolo o almeno, esserne una componente.

Con il termine «legalità» si intende la conformità alla legge del potere: tutti gli organi statali sono tenuti ad agire nel rispetto delle leggi, salvo casi eccezionali che, per il fatto di essere previsti e disciplinati dalla legge stessa, sono anch’essi legalizzati.

La «legittimità», al contrario, è l’attributo dello Stato che presuppone il consenso dei governati nei confronti dei governanti tale da garantire l’obbedienza all’interno dell’ordinamento senza ricorrere (se non eccezionalmente) all’uso della forza.

Le sanzioni: tipologie e funzioni

La sanzione giuridica è il provvedimento applicato nei confronti di colui che non osserva spontaneamente la norma giuridica. Essa ha lo scopo di ristabilire l’ordine violato. Le sanzioni possono essere classificate:

  • in base alla norma violata in: sanzioni civili e sanzioni penali;
  • in base al contenuto della sanzione in: sanzioni pecuniarie; sanzioni detentive; e sanzioni restrittive.

Le sanzioni civili sono quelle previste in caso di violazione delle norme di diritto privato. Esempio: nullità dell’atto compiuto, risarcimento del danno, esecuzione forzata.

Le sanzioni penali sono quelle previste in caso di violazione delle norme di diritto penale. Esempio: reclusione, ergastolo, multa, confisca dei beni.

Le sanzioni pecuniarie consistono nell’obbligo di pagare una somma di denaro. Esempio: l’automobilista che supera i limiti di velocità viene punito con il pagamento di una multa.

Le sanzioni detentive sono quelle che tolgono la libertà personale. Esempio: colui che uccide un individuo viene punito con la reclusione.

Le sanzioni restrittive comportano una limitazione. Esempio: colui che viene condannato all’ergastolo è anche interdetto dai pubblici uffici.

L’interdizione dai pubblici uffici comporta la perdita dell’elettorato attivo e passivo (cioè il diritto di votare e il diritto di essere votato) e la possibilità di ricevere incarichi pubblici.

Le sanzioni hanno tre funzioni:

  • una funzione punitiva. Essa consiste nel punire il comportamento di coloro che violano le norme giuridiche. Esempio: rubo una macchina. Vengo punito con la condanna alla reclusione.
  • una funzione preventiva. Il timore di incorrere in una sanzione scoraggia la violazione delle norme giuridiche. Esempio: vorrei rubare una macchina, ma siccome so che potrei essere punito con la reclusione, non lo faccio;
  • una funzione riparatrice. La sanzione, in alcuni casi, obbliga colui che ha violato una norma a ripararne le conseguenze. Esempio: arreco un danno alla proprietà di un vicino. Devo risarcire il danno causato.

Esempi di cose illegali in Italia

Possiamo affermare che un “atto illegale” non è disobbedire a un ordine qualsiasi come ad esempio: “Vai a dormire”. È un’azione che, se commessa, può provocare una punizione da parte di un tribunale e dello stato. Vediamo alcuni esempi di cose che in Italia sono illegali mentre per esempio negli Usa no poiché vige un altro ordinamento.

In buona parte degli Stati americani, chiunque abbia più di 21 anni può acquistare una pistola, mentre i maggiori di 18 anni possono acquistare un fucile o un fucile a canna liscia. Addirittura, è legale avere un lanciafiamme. In Italia, è vietato uscire anche con un coltellino svizzero, a meno che non si abbiano valide ragioni. Inoltre abbiamo una lunga e complessa serie di norme per la detenzione e porto di armi.

Negli Usa, chi si sposa può firmare un patto prematrimoniale e accordarsi sul mantenimento da assegnare al coniuge in caso di divorzio. Tutto ciò non è ammesso in Italia dove gli alimenti possono essere determinati solo al momento della separazione. La legge, ad oggi, non prevede la possibilità di stipulare i patti prematrimoniali.

In Italia, il cottimo è vietato. Il lavoratore cioè deve essere pagato solo in base alle ore in cui lavora e non secondo quanto produce. Non è così negli Usa dove invece è possibile commisurare lo stipendio alla produzione.

E sempre per rimanere in tema di lavoro, negli Usa non potete esimervi dal pagare le mance nel conto di bar e ristoranti. Da noi, invece, non sono né vietate né obbligatorie.

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