Cosa deciderà la Fed? I mercati sono ottimisti, ma pieni di incognite

Violetta Silvestri

14 Dicembre 2022 - 08:37

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Il rallentamento dell’inflazione Usa ha ridato speranza ai mercati: la Fed sta per annunciare un rialzo tassi meno aggressivo? C’è attesa per le parole di Powell.

Cosa deciderà la Fed? I mercati sono ottimisti, ma pieni di incognite

Mercati alle prese con le decisioni delle banche centrali: è il giorno della Fed, cosa deciderà?

Le borse asiatiche stanno guadagnando, le obbligazioni sono solide e il dollaro è in recupero sulle perdite di ieri, dopo che i dati hanno mostrato prezzi al consumo negli Stati Uniti in rallentamento, alimentando le speranze che l’inflazione abbia raggiunto il picco e che gli aumenti dei tassi di interesse rallentino e alla fine si fermeranno nel 2023.

Il nervosismo e la cautela, comunque, restano tra gli investitori. La riunione della Federal Reserve nel corso della giornata e le riunioni delle banche centrali in Gran Bretagna e in Europa giovedì 15 dicembre offriranno spunti cruciali per i trader, anche in vista del prossimo anno.

C’è molta attenzione, e apprensione, sull’economia globale, nonostante la riapertura della Cina dalle rigide restrizioni Covid sia considerata un’ottima notizia.

Mercati ottimisti nel giorno della Fed: cosa succede?

L’Asia si appresta a chiudere una giornata di scambi per lo più positiva. Tra gli indici principali, solo Shenzhen ha archiviato gli scambi in calo dello 0,06%. In generale, le azioni cinesi e di Hong Kong sono comunque balzate in rialzo, poiché l’allentamento dei freni sul controllo dei contagi e il focus sulla crescita economica hanno sostenuto il sentiment.

Il tema del giorno, anche nei mercati, è la Federal Reserve che stasera, ore italiane, svelerà la sua ultima decisione dell’anno. Il punto di partenza è il dato Usa rivelato ieri: l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è aumentato dello 0,1% il mese scorso, 0,2 punti percentuali più lentamente di quanto previsto dagli economisti, e nei 12 mesi fino a novembre, l’IPC principale è salito del 7,1%, il ritmo più lento in circa un anno.

Attenzione, però, gli analisti avvertono che mentre le pressioni sui prezzi sembrano aver raggiunto il picco, l’IPC principale rimane al di sopra del 7%, suggerendo che la Fed ha ancora molto lavoro da fare per frenare l’inflazione.

La previsione è per 50 punti base di aumento a dicembre, ma tutto l’interesse sarà sulle proiezioni future e su cosa dirà Powell circa la durata della politica sui tassi e fin dove arriverà il picco del rialzo.

“Il mercato vuole sapere se la Fed cambierà la sua posizione sul dot plot”, ha detto Tareck Horchani, di Maybank Securities a Singapore, con la proiezione mediana di settembre per un picco del tasso sui Fed funds di circa il 4,6% l’anno prossimo.

Senza dimenticare che il pieno ottimismo ancora non c’è tra gli operatori di mercato.

Se l’IPC si interrompe e la Cina riapre completamente, non è ancora abbastanza per andare a gonfie vele nei mercati asiatici, perché ci troviamo di fronte a uno scenario in cui i mercati più sviluppati, i principali mercati si trovano ad affrontare un ambiente recessivo nel 2023, ha affermato Sat Duhra, Portfolio Manager del team Asia ex Japan Equity di Janus Henderson Investors.

“Ci sarà qualche vantaggio dalla riapertura della Cina, ma penso che non sia sufficiente a compensare gli aspetti negativi”, ha aggiunto.

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