Corrente staccata in inverno, questo Paese avverte i cittadini: “Sarà per circa due ore al giorno”

Giorgia Bonamoneta

31/08/2022

01/09/2022 - 15:44

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Corrente e gas razionati per due ore al giorno, ma non in Italia. Ecco il Paese che ha avvertito i cittadini del razionamento in inverno.

Corrente staccata in inverno, questo Paese avverte i cittadini: “Sarà per circa due ore al giorno”

Uno degli scenari peggiori di quest’inverno è il razionamento dell’energia. In un paese diventerà realtà. Dopo l’interruzione dei flussi di gas di Nord Stream 1, la crisi energetica in Europa si allarga. La nota di Gazprom all’operatore francese Engie non arrivava a sorpresa, ma lascia comunque un senso di preoccupazione per via dell’assenza di gas in inverno.

La nota sosteneva che la sospensione delle forniture di gas, a partire dal 1 settembre 2022, fosse dovuto a causa di un mancato rispetto di clausole contrattuali, cioè a mancati pagamenti per il gas fornito in precedenza.

La risposta della premier francese Elisabeth Borne non ha certo tranquillizzato i cittadini. Infatti, durante l’intervista sul canale Tmc, la premier ha confermato che sarà un inverno freddo e sarà necessario staccare la corrente a rotazione per un periodo non più lungo di due ore.

Mentre il prezzo del gas sul mercato di Amsterdam continua a crescere, in rialzo del +5% (circa 10 volte i prezzi di un anno fa) il blocco dei flussi attraverso Nord Stream 1, la cui sospensione dovrebbe durare tre giorni, avrà ripercussioni in tutta Europa. Al contrario la Russia sta aumentando le vendite del gas ad altri compratori, come la Cina, che si è vista aumentata l’esportazione del 60% nel corso dell’ultimi otto mesi.

La Francia raziona l’energia: 2 ore di stop nelle case

Mentre in Italia gli effetti della crisi del gas pesano sulle bollette con aumenti previsti anche fino a +100/+500% in più rispetto al periodo di pre-pandemico, in Francia la premier francese ha dovuto avvertire la popolazione che sarà necessario staccare la corrente a rotazione.

Non è soltanto colpa dell’interruzione dei flussi di gas tramite il gasdotto Nord Stream 1, come annunciato dalla stessa Gazprom a partire da giovedì 1 settembre 2022. Infatti c’è un altro problema interno che impedisce alla Francia di non attuare strategie di razionamento.

L’operatore francese Engie ha annunciato di aver ricevuto un comunicato da parte di Gasprom che avvertiva della completa sospensione delle forniture di gas. Infatti, a partire dal 1 settembre 2022 non sarà più previsto l’arrivo di gas russo. La sospensione proseguirà fino al completamento dei pagamenti delle forniture precedenti. Sembra infatti che ci sia stato un mancato rispetto delle clausole contrattuali tra le due aziende fornitrici.

La Francia stacca la corrente in inverno: non è solo colpa del gas russo

L’annuncio di Elisabeth Borne sulla riduzione della corrente a rotazione per non più di due ore al giorno nelle abitazioni non è legata soltanto al gas russo. Infatti la crisi energetica in Francia è data anche dalla chiusura per manutenzione di circa la metà dei reattori nucleari del Paese.

La Francia dipende per buona parte della propria elettricità proprio dall’energia nucleare e la manutenzione di queste avrà delle conseguenze inevitabili in questo periodo di crisi. Sarà invece il razionamento delle forniture di gas a colpire le aziende, che sono i maggiori consumatori.

La situazione francese quindi è molto diversa da quella italiana, che vede a maggior rischio proprio la fornitura di gas rispetto a quella di corrente. In entrambi i casi il costo dell’energia è in aumento e il rischio per le famiglie e le imprese è veder minata la propria stabilità economica. L’allarme delle associazioni di settore parlano del rischio di chiusura per 120.000 aziende tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, con conseguente perdita di oltre 370.000 posti di lavoro.

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