Coronavirus: primo morto fuori dalla Cina

Marco Ciotola

2 Febbraio 2020 - 10:18

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Un 44enne si è spento nelle Filippine a causa del coronavirus: è il primo decesso esterno al territorio cinese

Coronavirus: primo morto fuori dalla Cina

Primo morto fuori dalla Cina a causa del coronavirus. Il decesso nelle Filippine, con vittima un 44enne che solo due settimane fa era tornato proprio da Wuhan.

Rientrato insieme alla compagna, aveva quasi subito manifestato i sintomi di una polmonite che si è rapidamente aggravata. A fornire i dettagli della circostanza è stata proprio l’Organizzazione mondiale della sanità, con Rabindra Abeyasinghe - rappresentante Oms a Manila - che ha parlato di “primo decesso noto fuori dalla Cina e primo dalla chiusura delle frontiere di molti Paesi”.

Per il momento i casi di contagio registrati fuori dalla Cina sono 130, mentre il bilancio si aggrava a livello complessivo, con 14 mila i contagiati e 304 morti.

Sul fronte italiano, invece, risultano ancora soltanto due i contagiati, mentre domani in 67 verranno rimpatriati da Wuhan con un volo messo a disposizione dall’Arma.

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Coronavirus: primo morto fuori dalla Cina

Il primo decesso esterno al territorio cinese segna un altro importante motivo di preoccupazione a livello sociale, alimentando tratti di una vera e propria psicosi collettiva che sembra non stia risparmiando in molti al momento.

Tanto che proprio da Pechino sono arrivate forti critiche alle scelte fatte da diversi Paesi per quel che riguarda la restrizione dei viaggi da e per la Cina.

L’OMS infatti ha sottolineato più volte che non raccomanda nessun tipo di limitazione ai voli in un momento simile. Eppure dopo l’Italia, primo governo a bloccare arrivi e partanze per la Cina, Stati Uniti, Singapore, Australia e Filippine hanno preso la stessa decisione.

Dal governo di Pechino, non nascondendo affatto il dissenso per le scelte, hanno ironicamente citato il detto “gli amici si vedono nel momento del bisogno”.

Intanto però i casi italiani restano circoscritti ai 2 cinesi isolati allo Spallanzani ormai da 4 giorni, mentre il Paese affronta il terzo giorno di stato d’emergenza sanitaria ed è partito solo pochi minuti fa da Pratica di Mare il Boeing KC767, messo a disposizione dall’Aeronautica militare, che domani prenderà a bordo i 67 italiani rimasti a Wuhan per riportarli in partria.

Sempre dall’Oms è arrivato un preoccupante allarme nelle ultime ore, vista la rilevata possibilità che il virus possa trasmettersi anche senza sintomi.

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