Si può essere conviventi con due residenze diverse?

Simone Micocci

20 Maggio 2025 - 16:10

I conviventi devono avere la stessa residenza? Ecco cosa prevede la legge e quando le residenze possono essere diverse.

Si può essere conviventi con due residenze diverse?

Di norma le coppie vivono sotto lo stesso tetto, indipendentemente dal legame giuridico che le vincola.

Vivere insieme è uno dei presupposti del matrimonio, dell’unione civile o anche della convivenza di fatto, ma non tutti hanno le stesse preferenze ed esigenze. Anzi, sono sempre più comuni i casi in cui i partner vivono separati, magari per questioni di lavoro o necessità familiari.

Molti si pongono quindi il problema della residenza, che potrebbe non coincidere, senza che i cittadini vogliano però rinunciare allo status di conviventi. Allo stesso tempo, ci sono persone effettivamente conviventi secondo il criterio della dimora abituale (indipendentemente dal legame affettivo) che hanno residenze diverse e temono conseguenze sul piano legale e fiscale. Ecco cosa prevede la legge in proposito.

Cos’è la residenza

Per valutare la possibilità di essere conviventi con due residenze diverse è innanzitutto necessario capire cos’è la residenza.

Quest’ultima viene concepita nella vita quotidiana come una libera scelta del cittadino, nient’altro che una formalità burocratica. In realtà, secondo la legge italiana la residenza deve corrispondere alla dimora abituale, intesa come il luogo che il cittadino considera “casa”, in cui trascorre la maggior parte del tempo e dei pernottamenti, dove ci sono i suoi effetti personali e la sede dei suoi affetti.

Ecco che, per quanto l’elezione della residenza sia rimessa alla comunicazione del cittadino, non c’è una vera e propria libertà incondizionata. Al contrario, chi dichiara una falsa residenza può essere perseguibile penalmente.

Residenza falsa o variata

Può essere accusato di falso chi dichiara una falsa residenza in atto pubblico, ossia fornisce un indirizzo che non corrisponde al proprio luogo di dimora abituale.

Al di là di questo, la falsa residenza può avere anche altre conseguenze, a seconda del modo e delle finalità per cui viene utilizzata. In ogni caso, anche se è vietato riferire una residenza falsa, i cittadini non sono obbligati a rendere nota la variazione di residenza. A meno che si tratti di un adempimento previsto per finalità specifiche (per esempio per i contribuenti che percepiscono bonus e agevolazioni collegate alla residenza), l’omessa variazione non comporta alcuna conseguenza legale. Ciò incide notevolmente sulla situazione dei conviventi che non hanno la stessa residenza sui documenti.

Quando i conviventi possono avere residenze diverse

I conviventi di fatto, le coppie che registrano lo status di conviventi al Comune, devono avere la stessa residenza.

Il legame affettivo stabile e duraturo e la convivenza sono infatti i requisiti principali per ottenere il riconoscimento della propria situazione giuridica, ottenendo tutele e benefici spettanti alle coppie unite in matrimonio. Prima della richiesta o contestualmente, i conviventi di fatto devono eleggere una residenza Comune, trattandosi del modo principale per provare la convivenza.

Allo stesso tempo, la legge dà priorità alla realtà dei fatti rispetto alle risultanze anagrafiche, tenendo conto appunto del significato della residenza. Ricordiamo che legge Cirinnà permette di stipulare la convivenza di fatto con una semplice autocertificazione, senza obbligare a ulteriori variazioni anagrafiche.

Anche successivamente potrebbe capitare che uno dei due conviventi sposti la residenza senza perdere diritto al reciproco rapporto giuridico, come di fatto può accadere anche tra coniugi. Ciò non pregiudica lo status di conviventi (o coniugi), ma è essenziale che la dichiarazione di residenza corrisponda al vero, ossia all’effettiva dimora abituale del contribuente. La coabitazione può essere derogata, in entrambi i casi, per esigenze pratiche e preferenze della coppia.

Se, invece, si tratta di conviventi nel senso comune del termine, ossia persone che coabitano ma non hanno legami particolari tra loro, vale lo stesso principio. Le residenze possono risultare differenti se non sono state comunicate all’Anagrafe le variazioni (ammesso che non fosse dovuto e che non si tratti quindi di un illecito, ad esempio per eludere controlli fiscali), ma anche se il luogo non corrisponde alla dimora abituale di entrambi.

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