Conto corrente e uso contante, al via i controlli in base alle segnalazioni arrivate alla UIF. Da settembre, banche e poste sono obbligate a inviare comunicazioni oggettive su prelievi e versamenti oltre il limite mensile di 10.000 euro, anche con movimenti singoli fino a 1.000 euro.
Conto corrente, al via i controlli su uso contante grazie alle segnalazioni arrivate all’UIF, l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, su prelievi e versamenti.
È dallo scorso settembre che ha avuto inizio la procedura di trasmissione delle Comunicazioni Oggettive, ovvero le segnalazioni da parte di banche e Poste.
La prima comunicazione, quella di settembre, riguarda i movimenti dei quattro mesi precedenti, mentre da ottobre le segnalazioni sono diventate mensili.
Dal 1° settembre vengono controllate anche le operazioni di spostamento di cifre uguale o superiori al limite di 1.000 euro. Anche queste piccole operazioni, infatti, saranno segnalate all’autorità competenti qualora complessivamente venga superata la soglia dei 10.000 euro.
Con il provvedimento del 28 marzo 2019, infatti, in ricezione della normativa europea antiriciclaggio, Banca d’Italia ha obbligato sia banche che Poste a segnalare i movimenti di denaro che superano tale soglia.
Conto corrente, al via i controlli su uso contante: i dati dell’UIF
L’Italia si colloca tra i Paesi che fanno un uso particolarmente elevato del contante. I motivi, come si legge nella newsletter della UIF relativa a febbraio 2020, sono da cercare sia nella facilità di utilizzo del cash, sia dalla sua non tracciabilità.
Proprio per queste ragioni è il mezzo utilizzato per le operazioni di riciclaggio o comunque manovre illecite.
Grazie alle segnalazioni contenute nelle Comunicazioni Oggettive, la UIF arricchisce il proprio database di informazioni, utile a procedere nell’analisi sull’uso del contante e per individuare flussi potenzialmente riconducibili al riciclaggio.
Le segnalazioni che sono arrivate tra aprile e novembre 2019 riguardano 33,5 milioni di operazioni, di cui 2,6 milioni riferite a prelievi, e circa 30,9 a versamenti. In totale sono coinvolti oltre 3 milioni di soggetti.
Rispetto alla Francia, che rileva le operazioni in contanti con criteri simili già da qualche anno, l’Italia conta un numero di operazioni annue leggermente inferiore (50,2 milioni a fronte dei 52 milioni per la Francia nel 2018).
La stima però, avverte l’UIF, potrebbe risentire della natura provvisoria dei dati trasmessi da alcuni intermediari di grandi dimensioni, e anche dalle verifiche di qualità in corso.
In tutto, l’UIF ha ricevuto Comunicazioni Oggettive per un importo che sfiora i 178 miliardi di euro, così ripartiti:
- 10 miliardi di euro in prelievi;
- 168 miliardi di euro in versamenti.
Il valore mediano si attesta sui 2.000 euro per i prelievi e 3.180 euro per i versamenti. In quasi il 90% dei casi sono state segnalate singole operazioni sotto i 10.000 euro.
Controlli movimenti sul conto corrente: le segnalazioni all’UIF su prelievi e versamenti
Secondo i dati raccolti dall’UIF, l’86% dei prelievi e il 98% dei versamenti di contante hanno riguardato movimentazioni di conti correnti.
Le operazioni rimanenti, che vanno dall’acquisto di titoli con pagamento in contanti per quanto riguarda i versamenti, o l’estinzione di certificati di deposito con ritiro di contanti per i prelievi, hanno una distribuzione non uniforme sia nella tipologia che negli importi.
L’UIF segnala infatti che nel caso dei prelievi fuori conto, poco più del 20% delle operazioni è associato ad assegni circolari, lo 0,3% a bonifici nazionali e il 6,1% a operazioni effettuate presso money transfer.
Per quanto riguarda i versamenti fuori conto, i bonifici nazionali coprono il 10% delle operazioni; percentuale che sale quasi al 16% se si considerano gli importi.
Uso contante, la distribuzione sul territorio: Veneto e Sud Italia in testa
Grazie alle segnalazioni giunte all’UIF si può fare un’analisi territoriale rispetto all’uso del contante.
La distribuzione territoriale del valore delle operazioni in contanti, rapportato al PIL regionale del 2017 per tener conto della diversa dimensione economica dei territori, evidenzia una maggiore uso del contante nelle seguenti regioni:
- Veneto;
- Campania;
- Puglia;
- Calabria;
- Sicilia.
Le Comunicazioni Oggettive forniscono indicazioni utili anche all’analisi delle operazioni segnalate come sospette, in cui la componente riconducibile al contante risulta significativa (pari a circa il 30% delle SOS).
Nel complesso, sono state circa 27.000 le Comunicazioni Oggettive che hanno segnalato operazioni sospette.
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