Nei nostri cassetti potrebbero nascondersi vecchie lire italiane che valgono quanto una macchina usata. Ecco quali cercare e le loro particolarità
Il mondo del collezionismo di monete è estremamente affascinante per due motivi. Il primo è di carattere psicologico ed è la soddisfazione che si ha quando si mettono le mani su un pezzo raro. Il secondo è più strettamente economico.
Le quotazioni di molte monete crescono di giorno in giorno e per chi le possiede possono rivelarsi un investimento economico estremamente interessante. Oggi andremo a scoprire uno dei pezzi più ambiti dai collezionisti che potrebbe farci guadagnare un gruzzolo di circa 12.000 euro: le 500 lire del 1957 in versione “prova”.
La 500 Lire “Caravelle” valgono 12.000 euro
Nel 1957 gli italiani fecero per la prima volta la conoscenza della moneta da 500 lire soprannominata “Caravelle”. Sul dritto campeggiava il simbolo della Repubblica Italiana, un profilo femminile con la corona di alloro sulla testa, mentre sul retro erano presenti le tre Caravelle di Cristoforo Colombo, la Nina, la Pinta e la Santa Maria.
Tutti ne abbiamo visto almeno un’esemplare, ma i pochi fortunati che ne hanno una con la dicitura “prova” coniata sopra, potrebbero passare all’incasso. Stiamo infatti parlando delle prime monete test realizzate in pochi pezzi prima della diffusione di massa e mai immesse in circolo.
Gli esperti stimano che ne esistano poco più di 2.000 esemplari. Chi ne ha uno in stato di conservazione perfetto “Fior di Conio” potrebbe rivenderlo a circa 12.000 euro. Se gli esperti di numismatica valutano la moneta come “Splendida” si scende a 7.500 euro, mentre con la categoria “Bellissima”, la valutazione è di circa 5.000 euro.
Quanto valgono le altre 500 lire
Le 500 lire “prova” non sono le uniche da ricercare nei cassetti o nei vecchi salvadanai. Ne esistono anche altre che potrebbero regalarci piccole soddisfazioni. Ad esempio le 500 lire in argento in circolo tra il 1958 e il 1967, valutate fino a 15 euro se conservate in non buone condizioni e 50 euro se in ottimo stato.
Oppure quelle del 1961 coniate per il centenario dell’Unità d’Italia che possono arrivare fino a 20 euro di quotazione.
Le altre monete “prova” che valgono una fortuna
Come abbiamo visto per le 500 lire, la dicitura “prova” fa schizzare i valori delle monete alle stelle.
Le 100 lire Minerva del 1954 “prova”, ad esempio, in condizioni Fior Di Conio, possono arrivare tranquillamente a quotazioni pari o superiori ai 3.000 euro. Una risalente all’anno precedente, ovvero al 1953, potrebbe addirittura farci guadagnare 10.000 euro se ben conservata.
Discorso simile possiamo farlo per le 20 lire del 1956. Se troviamo un esemplare di questa moneta con il ramo di quercia sul retro e una figura femminile con una corona di spighe e la scritta “prova” sul fronte abbiamo in mano un tesoretto da oltre 1.000 euro.
Cifra da non sottovalutare anche per le 200 lire test datate 1977. In condizioni di conservazione Fior di Conio possono essere rivendute anche a 800 euro.
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