Contratto nazionale artigianato e commercio: raggiunto l’accordo per il rinnovo. Ecco le novità

Anna Maria D’Andrea

25 Novembre 2016 - 10:14

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Firmato l’accordo per i nuovi contratti di artigianato e commercio. Dal confronto tra sindacati e associazioni di categoria più diritti e importanti novità per i lavoratori. Ecco cosa cambia.

Contratto nazionale artigianato e commercio: raggiunto l’accordo per il rinnovo. Ecco le novità

Contratti artigianato e commercio: firmato l’accordo sul rinnovo dei contratti e introdotte importanti novità per i lavoratori del settore.

Con l’accordo tra le associazioni di categoria, ovvero tra Confartigianato, Cna, Casartigiani e Claai da una parte e le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil è stato fatto un importante passo avanti a riguardo della riforma della contrattazione della categoria.

Ci sono voluti mesi di trattative ma la nuova intesa sui contratti per artigiani e commercianti è stata finalmente firmata; si tratta del primo rinnovo dei modelli contrattuali, che sarà seguito dal nuovo contratto del settore dei servizi, dei metalmeccanici e dall’avvio della trattativa dei sindacati con Confindustria fissato per il prossimo 7 dicembre.

Tra le principali novità raggiunte dall’intesa c’è l’aggregazione dei contratti in 4 aree, ovvero la manifatturiera, quella dei servizi, l’edilizia e i trasporti. Saranno queste le basi dalle quali partire per la nuova contrattazione ma soprattutto per gli aumenti degli stipendi che partiranno dal 2018.

Per quanto riguarda il settore del commercio, nell’accordo si stabilisce che il contratto nazionale durerà 4 anni e che per gli aumenti salariali bisognerà prendere a riferimento le “dinamiche macro economiche, gli andamenti del settore e dei tradizionali indici dei prezzi al consumo”. Un capitolo importante anche per quel che riguarda le misure di welfare e di previdenza.

Vediamo nel dettaglio quali sono le novità a seguito dell’accordo tra associazioni di categoria e sindacati e come cambieranno i contratti nazionali per commercianti e artigiani.

Contratti artigianato e commercio: raggiunto l’accordo. Ecco le novità

L’accordo tra sindacati e associazioni di categoria disegna un modello contrattuale tutto nuovo per il settore dell’artigianato e del commercio. Più tutele, garanzie e raccordo con i territori. Un passaggio importante che innova i contratti nazionali di commercio e artigiano e che coinvolgerà più di un milione e mezzo di lavoratori impiegati nel settore.

Cosa prevede nel dettaglio il nuovo accordo? Innanzitutto i precedenti 9 contratti saranno ridotti a 4 modelli che raggrupperanno specifici settori: il settore dei servizi, dell’edilizia, manifatturieri e dell’autotrasporto. I nuovi modelli contrattuali saranno accorpati con il supporto delle confederazioni e delle categorie coinvolte entro e non oltre il termine del 31 dicembre 2017.

Punti chiave dell’accordo sono la riduzione dei contratti, che diventeranno 4 e che accorperanno in altrettanti macro aree i precedenti 9 modelli contrattuali, novità relative all’aumento dei salari, che non saranno più legati al fenomeno dell’inflazione, contratti di secondo livello regionali o aziendali, uno schema chiave per la i contratti di produttività e un importante investimento sulla previdenza complementare e sulle misure di welfare.

Vediamo nel dettaglio tutte le novità che interesseranno i lavoratori del settore artigianato e commercio e cosa prevede il nuovo e importante accordo per il rinnovo dei contratti siglato tra associazioni di categoria e sigle sindacali.

Contratti artigianato e commercio: aumento stipendi slegato dall’inflazione

La prima e importante novità prevista dall’accordo siglato per definire le basi del rinnovo del contratto nazionale artigianato e commercio è che per quanto riguarda l’aumento degli stipendi viene meno uno dei principi contenuti nei precedenti modelli contrattuali.

I nuovi contratti che verranno siglati entro il 31 dicembre 2017 slegheranno gli aumenti di salario dal fenomeno dell’inflazione, e per gli aumenti della retribuzione saranno prese a riferimento le dinamiche macroeconomiche, gli andamenti del settore e i tradizionali indici al consumo.

Le parti stabiliranno a quale fenomeno agganciare l’aumento salariale e questo non dovrà più essere determinato solo al recupero dell’inflazione.

Contratti artigianato e commercio: 4 modelli contrattuali e durata quadriennale

L’intesa siglata per il rinnovo dei contratti dell’artigianato e del commercio prevede la riduzione dei modelli contrattuali. Saranno accorpati in 4 aree contrattuali, ovvero relative al settore manifatturiero, dei servizi, dell’edilizia e dei trasporti.

I contratti avranno durata quadriennale l’obiettivo è quello di semplificare e garantire i minimi contrattuali indicati nei contratti collettivi nazionali firmati dalle associazioni rappresentative di categoria.

Contratti artigianato e commercio: raccordo con i territori

Nell’accordo siglato viene previsto il decentramento contrattuale per dare risposte specifiche e complete alle aziende che operano sui territori italiani. Vengono in sostanza due livelli di contrattazione, nazionale e territoriale. Le aziende, tramite intese con le associazioni sul territorio, possono anche operare deroghe a quanto previsto dal contratto nazionale.

Il potenziamento del decentramento contrattuale si propone di dare risposte e soluzioni specifiche alle esigenze dei diversi territori italiani, con la possibilità di siglare accordi e contratti di secondo livello in maniera differente.

Per consentire alle imprese di artigianato e commercio di essere legate alle esigenze e alla situazione del territorio è quindi prevista la possibilità di derogare al contratto nazionale su tutte le materie, anche quelle economiche.

Contratti artigianato e commercio: detassazione salario produttività

Le novità sul premio di produttività introdotte dal Governo Renzi saranno un incentivo alla crescita per le imprese dei settori artigianato e commercio. Dovranno essere definiti modelli di accordo per le piccole imprese che vorranno mettere in atto accordi sindacali per le agevolazioni fiscali sui premi di produttività. Per le aziende piccole è stabilito che a firmare l’accordo potrà essere anche il sindacato confederale del territorio.

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