Conto corrente: cos’è, a cosa serve, come funziona

Isabella Ciuca

28 Luglio 2022 - 09:50

condividi

Vediamo cosa è il conto corrente, a quali esigenze risponde e quali sono i servizi offerti dalle banche attraverso questo strumento.

Conto corrente: cos’è, a cosa serve, come funziona

Il conto corrente è uno strumento bancario estremamente diffuso che consente ai «correntisti», cioè ai clienti della banca che hanno aperto un conto corrente, di conservare, amministrare e gestire il proprio denaro.

Vediamo cosa è un conto corrente e quali sono le principali caratteristiche, partendo dal principio che aprire un conto è decisamente più sicuro che tenere i soldi sotto al materasso.

Il conto corrente e il costo delle suole

Quasi tutti ormai possiedono un conto corrente bancario per accumulare risparmi e gestire e monitorare le proprie entrate e uscite finanziarie. Conservare il proprio denaro presso un istituto bancario è un modo per mettere al sicuro i propri risparmi (anche se di norma poco fruttifero).

Attraverso il conto corrente è possibile usufruire di una serie di servizi offerti dalla banca: ad esempio, effettuare operazioni finanziare ordinarie come accreditare lo stipendio, domiciliare le bollette, disporre o ricevere un bonifico con costi contenuti, soprattutto quando si utilizzano conti online che consentono di servirsi di piattaforme di home banking. Il conto corrente consente anche un utilizzo più massiccio della moneta elettronica, grazie alla possibilità di utilizzare strumenti di pagamento virtuali e carte di debito o credito.

Vale la pena ricordare che utilizzare regolarmente la moneta elettronica e i servizi online consente di contenere il cosiddetto «costo delle suole»: andando di meno allo sportello, si perderà meno tempo, si pagheranno meno commissioni alla banca e si consumeranno meno scarpe per raggiungere l’istituto di credito.

L’immagine risulta ancora più chiara se si pensa a periodi di iperinflazione come quello del 1923 nella Germania del dopoguerra: tutti ricordiamo la fotografia dei tedeschi che correvano in banca con la carriola e la riempivano di marchi per riuscire a pagare un tozzo di pane.

Cosa chiedersi prima di aprire un conto corrente

Prima di aprire un conto corrente è necessario recarsi presso una filiale o accedere al sito internet della banca per informarsi sui costi e sui servizi legati al conto. Confrontare più di un’offerta è sempre una buona idea.

Prima di aprire un conto corrente è indispensabile avere le idee chiare sulle nostre necessità. Per questo, bisognerà chiedersi chi utilizzerà il conto (solo un soggetto oppure, ad esempio, una famiglia, o un’impresa), quante e quali operazioni si stima di fare ogni mese, se si preferisce andare allo sportello oppure operare online, quale utilizzo si intende fare della carta di debito, se si necessita della carta di credito, se si intende utilizzare il conto per pagamenti ricorrenti, se si potrebbe aver bisogno di un fido in caso di scoperto, se si ha bisogno di servizi accessori quali cassette di sicurezza e deposito titoli.

Tipologie di conto corrente

I conti correnti offerti dalle banca italiane sono di diversi tipi. I principali sono:

  • conti ordinari: si tratta dei conti «a consumo», le cui spese dipendono dal numero di operazioni effettuate. All’interno di questa tipologia rientrano i conti «con franchigia» per i quali si paga un canone (generalmente annuale) che comprende un certo numero di operazioni. Una volta superato questo limite, sarà necessario sostenere dei costi per ogni singola transazione;
  • conti a pacchetto: per questi conti è previsto il pagamento di un canone che, oltre a coprire le spese di conto corrente, comprende anche servizi aggiuntivi quali cassette di sicurezza, gestione del risparmio o assicurazioni. I conti a pacchetto «con franchigia» prevedono un numero limitato di operazioni mente quelli «senza franchigia» non prevedono limitazioni;
  • conto corrente di base: è uno strumento semplificato per consentire l’accesso ai servizi bancari alle persone svantaggiate e ai pensionati con redditi annui lordi fino a 18.000 euro e che prevede la possibilità di accedere a servizi quali la carta di debito, l’accredito della pensione o dello stipendio, il versamento di contanti e assegni, il prelievo e la domiciliazione delle utenze domestiche;
  • conto corrente online: questo tipo di conto può essere gestito in autonomia attraverso il sito internet dell’istituto bancario o tramite applicazioni sullo smartphone e può essere offerto sia da banche tradizionali sia da banche che operano solo online. Questi conti possono essere senza canone e offrire servizi gratuitamente, come le carte di credito o di debito;
  • conti in convenzione: sono conti che beneficiano di determinate agevolazioni in base ad accordi con certe categorie di clienti.

Altra fattispecie di conto è il conto deposito, che è un vero e proprio strumento di risparmio in quanto consente di lasciare del denaro in giacenza a maturare interessi. In questo caso sarà possibile effettuare versamenti e prelievi, ma non le altre operazioni caratteristiche di un conto corrente tradizionale. Per i conti online bisognerà conservare accuratamente le credenziali e fare sempre attenzione alle frodi.

Servizi principali di un conto corrente

Di seguito un riepilogo dei principali servizi offerti ai correntisti:

  • accreditare stipendio o pensione;
  • uso di assegni e carte di pagamento;
  • effettuare e ricevere bonifici;
  • ricevere affidamenti bancari;
  • domiciliare utenze;
  • usufruire di servizi di internet banking;
  • prelievi/versamenti;
  • operazioni di trading/investimento;
  • ottenere un estratto conto.

I costi del conto corrente

I servizi che la banca offre ai correntisti hanno un costo ed è quindi molto importante valutarlo in base alle proprie esigenze. I costi sono riassunti dall’Indicatore Sintetico di Costo (Isc), le cui modalità di calcolo sono descritte sul sito della Banca d’Italia.

Di solito i costi comprendono:

  • una parte fissa, che non dipende da come viene utilizzato il conto e che è costituita dal canone del conto corrente e delle carte di pagamento, dalle imposte di bollo e le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente e dalle spese per un certo numero di operazioni;
  • una parte variabile, che può dipendere dalle operazioni che si effettuano e che comprende le spese per operazioni, le commissioni per i servizi, oneri ed interessi passivi.

Ricordiamo che per la chiusura del conto non sono previste spese o penali, salvo eccezioni che devono essere riportate dalla banca nel contratto in virtù del quale il conto corrente è stato aperto.

Per identificare in modo univoco un conto corrente servono il nome della banca e il numero di c/c. I codici Bic (o Swift) e Iban sono definiti a livello internazionale e sono utilizzati nei pagamenti internazionali per individuare, ad esempio, la banca beneficiaria di un bonifico.

Argomenti

# Banche

Iscriviti a Money.it