Congedo paternità dipendenti pubblici in arrivo: durata, retribuzione e novità

Simone Micocci

31 Marzo 2022 - 10:07

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In arrivo il congedo papà, o di paternità, anche nella pubblica amministrazione. Dal ministero del Lavoro un decreto che ne estende il diritto ai dipendenti pubblici: ecco come funzionerà.

Congedo paternità dipendenti pubblici in arrivo: durata, retribuzione e novità

Il congedo obbligatorio di paternità pagato dall’Inps oggi non spetta ai dipendenti pubblici. Tuttavia, presto questo importante strumento di tutela della genitorialità arriverà anche nel pubblico impiego.

Ne ha parlato Tiziana Nisini, sottosegretaria al Welfare, durante un’interrogazione parlamentare, confermando le intenzioni del governo di estendere il diritto al congedo papà obbligatorio anche ai dipendenti pubblici.

Ad oggi, infatti, i neo papà impiegati pubblici possono fare affidamento solamente a eventuali tutele riconosciute dal contratto nazionale, essendo esclusi dal congedo di paternità erogato dall’Inps nei casi di nascita, adozione, affidamento o collocamento temporaneo di minori, ma anche in caso di morte perinatale del figlio.

Si avvia così a conclusione un lungo iter legislativo, che - colpevolmente - esclude ancora i dipendenti pubblici dalla possibilità di beneficiare di alcuni giorni di congedo, retribuito al 100%, per dedicarsi alla famiglia.

Congedo papà dal 2012, ma non per i dipendenti pubblici

È dal 2012, infatti, che un tale strumento è stato introdotto, seppur in maniera differente rispetto a come lo conosciamo oggi. È la legge 92/2012 a istituire il congedo papà, o di paternità, riconoscendo però solamente tre giorni di congedo, di cui uno obbligatorio e due facoltativi. La stessa disposizione normativa stabilisce che questo strumento vale solamente per i dipendenti del settore privato, mentre nel pubblico impiego sarebbe stato necessario un intervento del ministero della Pubblica amministrazione così da armonizzare le regole.

L’intervento auspicato, dopo oltre dieci anni, non c’è ancora stato, mentre nel frattempo il congedo di paternità si è rafforzato. Tuttavia, sembra che i tempi siano maturi affinché anche i dipendenti pubblici che diventano papà potranno fare affidamento su qualche giorno di permesso retribuito al 100%.

Congedo di paternità dipendenti pubblici: le ultime novità

Ci sarà un decreto legislativo - che confluirà all’interno del Testo unico sulla maternità e paternità - con il quale il diritto al congedo obbligatorio per i papà sarà esteso ai dipendenti pubblici.

Lo conferma Tiziana Nisini, sottosegretaria al welfare, nel corso di un’interrogazione parlamentare con cui ha fatto chiarezza su quelli che saranno i prossimi sviluppi. Un decreto che andrà a recepire la direttiva 2019/1158 UE, recante disposizioni volte a favorire l’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza.

Non ci sarà dunque l’intervento del ministero della Pa, come richiesto dalla legge 92/2012, per sbloccare il congedo papà anche nel pubblico impiego. La via scelta è un’altra, in quanto sarà direttamente il ministero del Lavoro a occuparsi dello schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva 2019/1158 UE; provvedimento che - spiega la Nisini - “contiene disposizioni anche di miglior favore rispetto alle previsioni della direttiva europea, sia per quanto riguarda l’età del bambino, sia per quanto concerne la misura delle indennità e la durata del congedo”.

La nuova disciplina consentirà dunque di far valere anche per i dipendenti pubblici le regole per il congedo di paternità come previste nel settore privato. Norme che varranno così per tutti i lavoratori, compresi quelli con contratto di apprendistato, nonché ai soci lavoratori di cooperative.

Congedo di paternità: cosa spetta oggi ai lavoratori

Per vedere come funzionerà il congedo di paternità per i dipendenti pubblici, dunque, basta guardare a quanto già succede nel settore privato. Come anticipato, la modifica più importante è quella apportata con l’approvazione della legge di Bilancio per l’anno 2022, con la quale sono stati stabilizzati, e accorpati, entrambi i congedi papà descritti dalla legge 92/2012, quello facoltativo e quello obbligatorio.

Nel frattempo, la durata del congedo di paternità viene portata a 10 giorni, tutti obbligatori. Le giornate di permesso spettano tanto nei casi di nascita, quanto per adozione, affidamento o collocamento temporaneo di minori, come pure in caso di morte perinatale del figlio.

Se ne può godere entro, e non oltre, il 5° mese dalla nascita o comunque dal verificarsi dell’evento per il quale viene riconosciuto. Va precisato che questo non è legato al congedo di maternità spettante alla mamma: i due strumenti possono quindi essere usufruiti dai genitori anche nello stesso momento.

Nei giorni di congedo spetta un’indennità giornaliera, interamente a carico dell’Inps, pari al 100% della retribuzione. Per fruirne, però, è necessario darne comunicazione al datore di lavoro con almeno 15 giorni di preavviso. Qualora venga richiesto in concomitanza dell’evento nascita, invece, il preavviso verrà calcolato prendendo come riferimento la data presunta del parto.

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