Concorsi pubblici, cosa cambia per gli idonei con la regola del 20%?

Giorgia Bonamoneta

05/07/2023

05/07/2023 - 20:51

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Come cambia la Pubblica amministrazione? Tra le novità in seno al Pnrr anche una nuova regola per il tetto agli idonei. Ecco cosa cambia.

Concorsi pubblici, cosa cambia per gli idonei con la regola del 20%?

Novità in arrivo per la Pubblica amministrazione e i concorsi pubblici, in particolare per la graduatoria e chi viene considerato idoneo in questa. Infatti nel decreto legge relativo al rafforzamento della capacità amministrativa in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni sono state inserite misure in merito ai concorsi pubblici. Tra le novità previste nelle riforma c’è il considerare “idonei” solo i candidati che nella graduatoria finale si collocano entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi (cioè di quelli vincitori). In altre parole è stato aggiunto un tetto agli idonei che possono scorrere nella graduatoria e ottenere posti e contratti nei mesi successivi al bando.

Ma come funziona il nuovo tetto del 20% per gli idonei nei concorsi pubblici? Arrivano i chiarimento del Dipartimento della Funzione Pubblica sul calcolo e sui motivi della riforma. Sembra infatti che questo sistema possa aumentare la rapidità con la quale saranno indetti concorsi e la loro frequenza. Secondo una nota del Dipartimento inoltre viene chiarito lo scopo finale: la digitalizzazione della procedura.

Concorsi pubblici: nuovo tetto del 20% agli idonei nei concorsi

Nella conversione del Dl 44/2023 è stato introdotto un tetto massimo del 20% agli idonei nei concorsi pubblici. Il decreto legge fa parte di quelle novità che devono essere introdotte entro un tempo limite per il raggiungimento degli obiettivi di riforma e rafforzamento della Pubblica amministrazione previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il tetto del 20% agli idonei riguarda le graduatorie finali. In queste rientrano da sempre i vincitori del concorso (coloro che saranno assunti) e gli idonei, ovvero coloro che hanno superato le prove ma non rientrano tra i vincitori per carenza di posti aperti. La nuova regola considera idonei i candidati entro il 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi.

Come funziona il tetto del 20% agli idonei?

La norma viene considerata altamente fraintendibile, anche in seguito alla note del Dipartimento che ne spiega il funzionamento. Una lettura corretta della norma sembra essere quella che porta a un calcolo piuttosto semplice. Il sistema infatti segue un preciso metodo di calcolo, Facciamo un esempio:

Un concorso aperto per 5 posti, con 35 partecipanti, permetterebbe la vittoria del concorso a 5 persone e ad altre 6 persone di essere collocate come “idonee scorribili”. Si tratta del 20% dei posti successivi all’ultimo di quelli banditi, dal sesto al 35esimo, ovvero su quota 30 (tolti i vincitori).

Perché è stato inserito il tetto del 20% agli idonei?

La formula non è immediatamente comprensibile, ma secondo quanto indicato in una nota del Dipartimento della Funziona Pubblica la nuova regola ha lo scopo di “garantire una migliore selezione del personale”. Questo perché i candidati idonei rientreranno in una quota ancora più ristretta rispetto al passato e composta da chi si è avvicinato di più al punteggio conseguito dai vincitori del concorso.

In questo modo sono garantite, sempre secondo la nota, la rapidità per le nuove procedure concorsuali, una maggiore frequenza dei bandi e la possibilità di digitalizzare tutto il sistema.

Attenzione: la norma non è applicabile ai reclutamenti disciplinati da misure particolari, per esempio quelli per il personale sanitario, scolastico, universitario, della ricerca e dell’Istituto superiore di sanità.

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