Concordato preventivo biennale, scatta la maggiorazione del 10% per l’acconto in scadenza a novembre. Ecco chi deve pagare di più.
Concordato preventivo biennale, chi ha aderito nel 2025 deve versare l’acconto di novembre delle imposte sui redditi con maggiorazione del 10%.
Entro lunedì 1° dicembre deve essere versato il secondo acconto Irpef, Ires, per i titolari di partita Iva, l’obbligo ricade anche su coloro che hanno aderito al concordato preventivo biennale che però hanno una brutta sorpresa: l’importo è maggiorato del 10%. La maggiorazione è del 3% per l’Irap.
Ecco in quali casi i concordatari devono versare la maggiorazione del 10% per le imposte sui redditi.
Acconto imposte di novembre 2025, scatta la maggiorazione per questi contribuenti
Il concordato preventivo biennale prevede il versamento di imposte concordate tra contribuente e Fisco. Consente una migliore pianificazione fiscale perché si conoscono in anticipo gli importi da versare. L’acconto ha, quindi, a oggetto le imposte oggetto di accordo con il Fisco.
L’acconto in scadenza il 30 novembre, prorogato al 1° dicembre in quanto il 30 è domenica, deve essere versato sia dai contribuenti che hanno aderito al concordato un anno fa e, quindi, con decorrenza 2024-2025, sia da coloro che hanno aderito nel 2025, con decorrenza 2025-2026.
Per i secondi c’è però una brutta notizia, infatti, entro il 1° dicembre, oltre all’acconto determinato sulla base degli importi indicati nel modello Redditi 2025, devono pagare una maggiorazione del 10% della differenza, se positiva, tra:
- il reddito concordato indicato nel rigo P06 del modello CPB, per il 2025;
- il reddito d’impresa o di lavoro autonomo dichiarato per il periodo precedente, rettificato secondo le regole di determinazione proprie del concordato in base agli articoli 15 e 16 del DLgs.n 13/2024 cioè dell’importo indicato nel rigo P04 del modello CPB per il 2024.
Non solo, la maggiorazione deve essere versata anche per l’acconto Irap anche se in questo caso è del 3% della differenza tra:
- il valore della produzione netta concordato, indicato nel rigo P08 del modello CPB per il 2025;
- o il valore della produzione netta dichiarato per il periodo precedente, rettificato secondo le regole di determinazione proprie del concordato in base all’articolo 17 del DLgs. n 13/2024, indicato nel rigo P05 del modello CPB, per il 2024.
Ricordiamo che la maggiorazione è obbligatoria solo per il primo anno di adesione.
Acconto delle imposte di novembre a rate?
Tali maggiorazioni, per le imposte sui redditi (Irpef e Ires) e Irap devono essere applicate nel caso in cui per la determinazione dell’acconto si applichi il metodo storico. Si ricorda che il metodo storico è quello più diffuso e il metodo previsionale ha un’applicazione marginale.
Per chi ha scelto il metodo previsionale la seconda rata di acconto (o l’acconto unico) viene calcolata come differenza tra l’acconto complessivo dovuto e quanto già pagato come prima rata.
Deve essere sottolineato che per gli anni 2023 e 2024 per l’acconto di novembre è stata concessa la rateizzazione degli importi con prima scadenza prorogata al 16 gennaio 2025 e importo suddiviso in 5 rate mensili.
Per il 2025 ancora non è stato adottato il provvedimento e il Ministro Giorgetti ha sottolineato nel Question time del 22 ottobre 2025 che per motivi di cassa è improbabile una nuova rateizzazione. La stessa non è stata del tutto esclusa.
Nel frattempo l’Associazione Nazionale dei Commercialisti ha chiesto la rateizzazione anche per il 2025. Ne parliamo in modo approfondito nell’articolo Si può pagare l’Irpef a rate?.
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