Come richiedere il risarcimento danni da grandine e maltempo

Ilena D’Errico

29 Giugno 2025 - 23:12

Come richiedere il risarcimento danni da grandine e maltempo. Ecco quando è possibile ottenerlo, come fare e chi paga a seconda dei casi.

Come richiedere il risarcimento danni da grandine e maltempo

Grandine e maltempo possono causare danni ingenti, soprattutto in alcune zone italiane, particolarmente fragili dal punto di vista idrogeologico. Le condizioni meteorologiche sempre più estreme favoriscono gli incidenti, ma non sempre si può far ricadere tutto sulla fatalità. La manutenzione e le misure di prevenzione devono essere attuate dagli organi competenti tenendo conto anche dei fenomeni meteorologici, che in certa misura sono comunque pericoli prevedibili. Non a caso, chi subisce danni a causa del maltempo, per esempio grandine e piogge torrenziali, ha la possibilità di ottenere un risarcimento. Ciò dipende dall’effettiva presenza di una responsabilità, oltre che da eventuali coperture assicurative sul bene tutelato. Vediamo cosa spetta e come richiederlo a seconda dei casi.

A chi chiedere il risarcimento danni causati dal maltempo

Il principio del risarcimento danni è sempre lo stesso indipendentemente dagli ambiti di applicazione, ossia la responsabilità. Così come avviene per gli incidenti stradali o gli illeciti, per esempio, anche per i danni del maltempo il risarcimento deve essere pagato da chi ne ha colpa.

Soltanto che riguardo al maltempo l’attribuzione della responsabilità non è sempre facile. Ovviamente, nessuno è responsabile del maltempo in quanto tale perché le manifestazioni meteorologiche non sono controllabili (e prevedibili solo in una certa misura). Si può, tuttavia, essere responsabile dei danni che ha causato il maltempo.

La responsabilità ricade ovviamente sugli enti territoriali che hanno il compito di custodire e salvaguardare il territorio. È quindi il Comune (ma in genere tutti gli enti pubblici a seconda dei compiti) a dover pagare il risarcimento per i danni dal maltempo, ma soltanto se sono causati da un’omessa custodia.

La regola generale per valutare la sussistenza di una richiesta risarcitoria è quella dell’ordinarietà. Se la diligenza ordinaria e la manutenzione corrette avrebbero potuto evitare i danni causati dal maltempo, allora l’ente che era predisposto a questo compito è tenuto a pagare il risarcimento danni.

Come chiedere il risarcimento al Comune

La prima cosa da fare se si intende chiedere il risarcimento dei danni al Comune è scattare delle foto che dimostrano l’entità del danno e l’esistenza del pericolo. Le immagini devono essere immortalate il prima possibile, dato che con il passare delle ore le prove potrebbero sparire (si pensi ad una lastra di ghiaccio che si scioglie nelle ore più calde).

Per dimostrare il danno si possono anche riportare le testimonianze di vicini e persone che hanno assistito all’evento. In presenza di danni fisici si può allegare alla richiesta di risarcimento il certificato medico o l’eventuale verbale della di accertamento della Polizia o dei vigili.

A questo punto si deve scrivere una raccomandata a/r da indirizzare al Comune della località di residenza o da recapitare personalmente all’Ufficio Protocollo del Comune. L’oggetto della comunicazione deve recare:

“richiesta di risarcimento per danni causati da calamità naturale”

Può essere utile descrivere dettagliatamente la tipologia di danno subito e il bene danneggiato e, se effettuate, allegare le fatture delle spese di riparazione già effettuate. Ottenere il risarcimento danni dal Comune per danni provocati dal maltempo non è sempre facile, ma vale la pena tentare. Non dimenticate però le opportune cautele in caso di maltempo. Il risarcimento potrebbe essere escluso qualora il cittadino richiedente abbia avuto un comportamento negligente o spericolato.

Come chiedere il risarcimento danni da grandine

Se la grandine ha ammaccato l’automobile, rotto il parabrezza o causato altri danni talvolta è possibile ottenere il risarcimento dalla compagnia assicurativa, allegando foto e documenti che dimostrino la presenza e l’entità del danno. Per aumentare le possibilità di ottenere un risarcimento è consigliabile presentare una denuncia alle Forze dell’ordine, ai Vigili del Fuoco o Protezione Civile e procurarsi il bollettino dell’Osservatorio Meteo più vicino per certificare che la grandinata sia avvenuta nel giorno e nell’ora indicata dal richiedente. Si precisa, però, che la copertura assicurativa per grandine è accessoria e non tutti gli automobilisti ne sono dotati. Questa si acquisisce stipulando una polizza specifica contro gli eventi atmosferici che garantisce la copertura in caso di frane, valanghe, trombe d’aria, allagamenti e altre calamità.

Lo stesso meccanismo si applica per i beni tutelati da una polizza assicurativa che comprenda i danni da grandine o comunque da eventi atmosferici. come le coltivazioni e gli immobili per esempio. Non si tratta di un risarcimento in senso stretto, che invece riguarda la sussistenza di una responsabilità a carico del Comune o di altro soggetto imputabile per i danni. La grandine è il fenomeno meteorologico per cui è più complesso ottenere un vero e proprio risarcimento, cioè indipendentemente dall’assicurazione. Questo perché difficilmente l’entità del danno si può attribuire alla colpa o alla negligenza altrui, come invece accade in caso di alluvioni e frane, per le quali gli enti locali potrebbero aver contribuito mal custodendo i beni pubblici.

Ciò però non significa che sia sempre impossibile ricevere un risarcimento per i danni da grandine. Si pensi per esempio all’immobile che è stato danneggiato dalla grandine perché già in stato incuria oppure a danni indiretti della grandine, come alberi crollati (se l’evento sarebbe stato evitabile o comunque di entità minore con l’opportuna manutenzione). In queste ipotesi è fondamentale raccogliere subito tutte le prove utili, scattando delle fotografie ai danni e raccogliendo elementi sulle cause, chiedendo la riparazione al soggetto responsabile, come appunto il Comune o il proprietario di casa. Vista la difficoltà di attribuire una responsabilità per i danni da grandine, tuttavia, di solito si rivela indispensabile consultare un avvocato per motivare la richiesta in modo efficace e sostenere un’eventuale causa civile.

Risarcimento danni alluvione e frane

Il risarcimento danni per alluvione e frane segue il meccanismo di responsabilità appena illustrato ed è perciò dovuto dal Comune quando i danni sono dovuti alla cattiva gestione territoriale. La Cassazione ha peraltro ribadito più volte che l’insolita quantità di piogge non è sufficiente per escludere la responsabilità comunale. Si tratta, in sostanza, di rischi di cui il Comune deve tenere conto adottando le misure preventive necessarie.

Ad esempio, il Comune deve risarcire i danni alluvionali se non sono stati effettuati gli interventi di manutenzione come la pulizia degli acquedotti. Il principio del “caso fortuito” che esonera gli enti territoriali da qualsiasi responsabilità, infatti, è valido soltanto in casi di assoluta imprevedibilità. In altre parole, il Comune è tenuto a gestire il territorio come prescritto dalla legge. Se lo fa, non deve risarcire i danni causati da eventi atmosferici che hanno superato le misure precauzionali adottate. I cittadini possono comunque richiedere i sussidi pubblici previsti per fronteggiare le calamità naturali da parte dello Stato.

Risarcimento per neve e ghiaccio

La Corte di Cassazione (sentenza n. 5859/18) si è espressa anche sui danni causati dal ghiaccio e dalla neve, in particolare sul risarcimento per cadute e scivolate. Il principio giurisprudenziale seguito dalla Corte è semplice: il Comune è esonerato dal risarcimento danni se la lastra di ghiaccio era visibile e poteva essere evitata con un minimo di diligenza.

Questo significa che, pur riconoscendo la responsabilità del Comune - in qualità di custode delle strade - il privato cittadino è tenuto a guardare dove mette i piedi e a prestare attenzione.

E allora quando una caduta sul ghiaccio è risarcibile? Per avere diritto al risarcimento, l’infortunato deve dimostrare che il ghiaccio non era visibile e pertanto impossibile da evitare anche usando l’ordinaria diligenza, ad esempio quando la lastra di ghiaccio è ricoperta da foglie.

Risarcimento per calamità naturale

Può capitare che i danni a cose, persone, attività commerciali o abitazioni non siano causate dalla scarsa manutenzione del Comune ma da eventi naturali di portata straordinaria e non prevedibili, cioè da vere e proprie calamità naturali.

In questi casi la procedura per richiedere il risarcimento dei danni è la stessa: tramite lettera raccomandata o a mano presso l’ufficio comunale competente, allegando foto, video, ogni elemento di prova del danno e certificati medici, se presenti.

Il risarcimento tuttavia potrebbe essere subordinato al riconoscimento dello stato di calamità naturale da parte della Regione. In ogni caso, la Cassazione ha stabilito che l’onere della prova ricade sull’ente territoriale in questione.

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