Come recuperare lo scontrino del bancomat

Simone Micocci

23 Luglio 2025 - 13:30

Recuperare lo scontrino del bancomat può essere difficile, ma i consumatori hanno a disposizione molte soluzioni alternative.

Come recuperare lo scontrino del bancomat

Il pagamento con carta garantisce la tracciabilità, motivo per cui perdere lo scontrino non è un grande problema. Documentare il pagamento e la transazione è possibile anche senza la ricevuta o lo scontrino del pos, tipicamente lasciato in copia cliente insieme a quello fiscale, quando quest’ultimo è previsto. Ci sono alcuni dati che è effettivamente difficile, se non impossibile, reperire, ma di norma non hanno utilità per il cliente. Vediamo di seguito come fare e quali sono le differenze tra lo scontrino fiscale e quello del bancomat.

Come funziona lo scontrino del bancomat

La documentazione cartacea dei pagamenti avvenuti con il bancomat è per lo più superflua, proprio perché l’avvenuto pagamento è tracciabile per entrambe le parti. Ciononostante, molti apparecchi rilasciano una doppia ricevuta cartacea, una delle quali destinata proprio al cliente. Questo scontrino del bancomat contiene informazioni in parte analoghe a quelle dello scontrino fiscale, come l’importo della transazione e i dati identificativi dell’esercente, ma anche data e ora del pagamento. In questa ricevuta ci sono però delle informazioni aggiuntive, tra cui:

  • il numero progressivo della transazione Stan (system trace audit number) che viene azzerato ogni 24 ore;
  • il codice identificativo del terminale formato da 8 cifre (Tml).

Questo genere di informazioni non è fondamentale per provare l’avvenuto pagamento, ma serve principalmente a riconoscere con esattezza l’apparecchio che ha permesso la transazione. Di norma, quando si ha necessità dello scontrino si ha bisogno invece di documentare il pagamento. Per esempio, serve provare di aver pagato un certo acquisto, esibire l’importo certo e il negozio. Per questo genere di finalità chi ha scelto il bancomat come mezzo di pagamento non deve preoccuparsi, nemmeno se ha perso tutte le ricevute.

Come recuperare lo scontrino del bancomat

Prima di capire come provare il pagamento avvenuto con il bancomat è necessario sapere che chi ha necessità di informazioni più precise può rivolgersi direttamente all’esercente. Nel negozio sarà possibile chiedere una copia dello scontrino del pos, sulla base di quella rimasta al commerciante, o dettagli sul tipo di terminale utilizzato. Difficilmente è necessario questo tipo di prova nella vita quotidiana, ma se provare questi elementi è necessario in un contesto giudiziale non ci sono problemi in assenza di scontrino. Testimoni, telecamere, perizie tecniche e tracciabilità dei pagamenti possono ben sopperire alla mancanza della ricevuta.

Chi invece deve semplicemente dimostrare di aver pagato, ma anche quanto e dove, può fornire il rendiconto della movimentazione sulla propria carta di pagamento. Questa può essere reperibile in dettaglio attraverso l’home banking oppure richiesta presso la sede bancaria o postale. In quest’ultimo caso, se è trascorso del tempo potrebbe però essere necessario attendere prima di ottenere i documenti. La legge permette in ogni caso di reperire i rendiconti risalenti ad almeno 10 anni prima dalla data di richiesta.

Il dettaglio dei movimenti bancari (o postali che siano) indica con precisione la data e l’orario dell’avvenuto pagamento, l’importo e anche il negozio presso cui è stato effettuato. Nella descrizione estesa si possono trovare informazioni complete, come il numero dell’operazione, la causale, il codice identificativo della transazione e il mezzo di pagamento (di solito con pos numerato).

Non viene però esplicitato altro sul tipo di acquisto, per esempio il numero di articoli e il tipo di prodotti comprati. Questa prova, all’occorrenza, può essere fornita diversamente. Lo stesso importo e la dichiarazione del cliente sono in genere più che sufficienti, per esempio per cambiare un prodotto difettoso. Lo scontrino fiscale (o non fiscale) non è neanche sempre sufficiente a documentare il pagamento, rappresentando piuttosto una presunzione di pagamento, come invece fa la ricevuta del pos. Quest’ultima, comunque, non è l’unica prova possibile.

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