Per poter versare meno tasse non si deve pensare soltanto a come agiscono le detrazioni fiscali, si può anche agire sul reddito abbassandolo (e di conseguenza le imposte da pagare sanno meno).
Come si abbassa il reddito per pagare meno tasse? Sicuramente il metodo più utilizzato per pagare meno tasse è quello di abbattere l’imposta lorda tramite le detrazioni, ma non tutti prendono in considerazione che c’è anche un’altra strada per ottenere lo stesso risultato e che permette di abbassare il reddito complessivo prima che siano calcolate le imposte.
La pressione fiscale nel nostro Paese è sempre molto alta e, nonostante gli interventi governativi con bonus, trattamenti integrativi e tagli al cuneo fiscale, sono sempre troppi i lavoratori che perdono il potere di acquisto del proprio stipendio. Trovare un modo che permetta di pagare meno tasse, in molti casi, è una necessità che può assicurare una maggior disponibilità economica
La pressione fiscale in Italia è molto alta e soprattutto chi vive del proprio lavoro o della propria pensione fatica ad arrivare alla fine del mese. Proprio per questo motivo trovare un modo che permetta di pagare meno imposte (soprattutto sul reddito prodotto) è la strada migliore per.
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Meno tasse tra detrazioni e deduzioni
La maggior parte dei contribuenti conta sulle detrazioni per abbassare l’Irpef dovuta. Le spese detraibili, infatti, si vanno a sottrarre all’imposta dovuta. Supponiamo che si debba versare, per il 2024, un’Irpef pari a 8.450 euro, ma che si abbia diritto anche a 2.137 euro di detrazioni (considerando spese sanitarie, di istruzione, funebri, per lavori edilizi realizzati sulla casa, per interessi passivi del mutuo…). L’imposta da versare passa, quindi, da 6.313 euro.
Come si può notare, quindi, l’importo di detrazione spettante si va a sottrarre direttamente dall’imposta dovuta e per dipendenti e pensionati si trasforma in rimborso (visto che l’Irpef è stata già trattenuta, mese dopo mese, dalla busta paga e dal cedolino della pensione).
Uno strumento che molto spesso non viene considerato è la deduzione, che permette di abbassare non direttamente le imposte dovute, ma il reddito su cui vengono calcolate. Se ci si pensa bene si tratta di uno strumento dalla duplice funzione: se da una parte, infatti, permette di pagare meno imposte, dall’altro permette anche, in alcuni casi, di passare da uno scaglione di reddito più alto a uno più basso (con l’applicazione, quindi, anche di una aliquota Irpef maggiormente conveniente).
Come abbassare il reddito e pagare meno tasse
La deduzione va ad agire direttamente sul reddito del contribuente e permette di abbassarlo (e di conseguenza di pagare meno imposte).
Si tratta, quindi, si spese sostenute che si sottraggono (totalmente o fino a un tetto massimo previsto dalla legge) al reddito complessivo del contribuente. Quali sono queste spese? L’elenco delle deduzioni non è molto lungo, e vi rientrano i seguenti costi sostenuti:
- contributi previdenziali e assistenziali;
- contributi e premi per forme pensionistiche complementari e individuali;
- assegni periodici corrisposti all’ex coniuge;
- contributi previdenziali per gli addetti ai servizi domestici e familiari;
- contributi ed erogazioni a favore di istituzioni religiose;
- spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità;
- contributi versati ai fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale;
- contributi alle ONG riconosciute idonee che operano con i paesi in via di sviluppo;
- tutto il comparto delle erogazioni liberali.
Facciamo un esempio pratico per comprendere come agiscono le deduzioni. Un lavoratore dipendente ha un reddito complessivo lordo di 34.000 euro. Ha versato 4.000 euro per il fondo pensione (spetta la deduzione per l’intero importo) e al tempo stesso ha riscattato un anno di studi universitari ai fini pensionistici per una spesa totale, versata in un’unica soluzione, di 6.200 euro.
La spesa deducibile sostenuta, di 10.200 euro, si va a sottratte al suo reddito complessivo lordo e le tasse, anziché essere calcolate su 34.000 euro, sono calcolate su 23.800 euro. Quanto risparmia?
Senza la deduzione l’Irpef da versare era così calcolata:
- il 23% di 28.000 euro, pari a 6.440 euro;
- il 35% di 6.000 euro, pari a 2.100 euro.
Senza deduzione l’imposta lorda è pari a 8.540 euro.
Applicando la deduzione l’imposta si calcola su 23.800 ed è pari al 23% di questa cifra, ovvero 5.474 euro, con un risparmio che supera i 3.100 euro. Quello che si deve notare in questo esempio è che non soltanto viene abbattuto il reddito su cui si calcolano le tasse, la deduzione ha come conseguenza anche quella di non vedersi applicare l’aliquota al 35% sull’eccedenza dei 28.000 euro (visto che dedotte le spese il reddito non supera più questo importo).
Da considerare, quindi, che mentre le detrazioni spettano in percentuale sulla spesa sostenuta (per le spese mediche, ad esempio spetta una detrazione del 19% sull’onere pagato), per le deduzioni, molto spesso, la sottrazione dal reddito complessivo è dell’importo intero sostenuto. Anche se è vero che la stessa voce non può essere, a scelta del contribuente, detraibile o deducibile, si dovrebbero considerare la spese deducibili per abbassare, laddove necessario, il reddito complessivo (anche pianificando spese apposite).
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