Deduzioni e detrazioni badante, spettano all’assistito o a chi paga?

Patrizia Del Pidio

17 Giugno 2025 - 14:31

Le agevolazioni fiscali per chi assume una badante spettano a chi paga realmente la spesa o al beneficiario delle cure e dell’assistenza? Vediamo.

Deduzioni e detrazioni badante, spettano all’assistito o a chi paga?

Quando si assume una badante c’è il diritto di indicare nella dichiarazione dei redditi le spese sostenute, ma ad avere diritto a deduzioni e detrazioni per la badante è chi sostiene la spesa o all’assistito? Dallo scorso 15 maggio è possibile trasmettere la dichiarazione dei redditi 2025 all’Agenzia delle Entrate. Nel modello 730/2025 o nel modello Redditi i contribuenti indicheranno, oltre ai redditi conseguiti nel 2024, anche le spese detraibili e deducibili sostenute lo scorso anno, tra questi benefici fiscali rientrano anche quelli riconosciuti per l’onere sostenuto per gli addetti all’assistenza personale.

Oggi, molto più che in passato, si fa sempre più ricorso alla figura della badante per assistere familiari anziani o non autosufficienti. Fino a qualche decennio fa, quando la donna rivestiva un ruolo predominante nella cura della famiglia, nella maggior parte dei casi, non serviva assumere un addetto per assistere i familiari che necessitavano assistenza. Il dilagare delle assunzioni di collaboratori domestici, quindi, rispecchia anche l’evolversi della nostra società dove, ormai, quasi tutte le donne lavorano e sono dedite alla propria carriera. L’assistenza di un familiare anziano che richiede cure a tempo pieno, quindi, viene delegata alla badante.

Per chi sostiene la spesa di una badante sono previste due importanti agevolazioni fiscali. Da una parte è possibile la deduzione dal reddito imponibile dei contributi previdenziali versati per la collaboratrice familiare. La deduzione spettante è su una spesa massima di 1.549,37 euro l’anno. Questa spesa va individuata sulla parte di contributi a carico del datore di lavoro. Dall’altra possono essere portate in detrazione le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale dei soggetti non autosufficienti nella misura del 19%.

Si tratta di benefici che potrebbero interessare moltissime famiglie visto che ormai sono tanti i nuclei familiari che ricorrono a collaboratori per l’assistenza familiare. La domanda che ci si potrebbe porre al riguardo, però, è chi ha materialmente diritto ai benefici fiscali, l’assistito che è anche il datore di lavoro o l’eventuale familiare che sostiene la spesa pagando il collaboratore e i suoi contributi?

In molti casi l’assistito è anche colui che sostiene la spesa e in questo caso il problema non si pone. In altri, però, non avendo l’assistito la capacità economica per provvedere alla spesa della badante, possono essere anche i figli o altri familiari a pagare la collaboratrice e a versare i contributi. In altri casi ancora sono più figli a sostenere la spesa non rendendo particolarmente semplice né la ripartizione dei costi né quella dei benefici fiscali. In questi casi la deduzione o la detrazione della spesa a chi spetta?

Detrazione badante, a chi spetta?

A risolvere questo dubbio, che come abbiamo detto è più che lecito, è stata l’Agenzia delle Entrate con la circolare 14/E del 19 giugno 2023: la detrazione al 19% della spesa sostenuta per l’assistenza a persona non autosufficiente spetta a chi ha sostenuto effettivamente la spesa, indipendentemente da chi risulta essere il datore di lavoro della collaboratrice. Si tratta di una detrazione di cui si può fruire anche se sostenuta per un familiare che non risulti fiscalmente a carico.

Circolare 14/E
Circolare 14/E giugno 2023

La detrazione, quindi, spetta in ogni caso al soggetto che ha economicamente sostenuto la spesa e versato le retribuzioni alla badante.

Non può essere goduta per le spese sostenute per i lavoratori domestici e per i collaboratori che hanno un inquadramento diverso da quello dell’assistenza personale. Non spetta, inoltre, per le spese che riguardano i contributi previdenziali versati per la badante, visto che questa spesa è deducibile dal reddito imponibile.

Riassumendo, quindi, la spesa sostenuta per le sole retribuzioni dell’addetto all’assistenza personale di soggetto non autosufficiente può essere portata in detrazione da chi ha sostenuto materialmente la spesa.

Detrazione quando più soggetti hanno sostenuto la spesa

È bene ricordare che la detrazione spetta su una spesa massima annua di 2.100 euro e solo per chi ha un reddito che non supera i 40.000 euro l’anno. Se a sostenere la spesa sono stati più soggetti per lo stesso familiare, il limite resta sempre di 2.100 euro per assistito e va ripartito tra coloro che hanno sostenuto l’onere.

Il limite di 2.100 euro, quindi, si riferisce:

  • al singolo contribuente che, anche se sostiene spese per più familiari potrà portare in deduzione sempre un massimo di 2.100 euro;
  • all’assistito: se per un genitore pagano la badante 3 figli la detrazione totale spettante è sempre 2.100 euro e spetterà nella misura di 700 euro per ogni figlio se tutti hanno sostenuto la spesa in parti uguali.

Come anticipato nel paragrafo precedente, nella maggior parte dei casi di assunzione della badante a essere intestatario del contratto è l’assistito. Se a pagare, però, lo stipendio e i contributi alla collaboratrice è un figlio, a quest’ultimo spetta la detrazione della spesa sostenuta. In questo caso, però, si consiglia di specificare nel contratto di lavoro che l’assunzione è finalizzata esclusivamente all’assistenza dell’anziano o del disabile (indicando tutti i suoi dati anagrafici).

Per portare in detrazione le spese è necessario, per chi le sostiene, conservare tutta la documentazione che attesti l’avvenuto pagamento dettagliando le stesse in modo molto meticoloso e chiedendo una ricevuta firmata dalla collaboratrice.

Datore di lavoro e deduzione delle spese

A differenza della spesa sostenuta per le retribuzioni e le detrazioni spettanti, la deduzione per i contributi versati alla badante, nel limite di 1.549,37 euro all’anno, spetta esclusivamente al datore di lavoro senza limiti di reddito. Anche se a sostenere l’onere di pagare i contributi alla badante è un figlio, ma il datore di lavoro è il genitore che beneficia della cura e l’assistenza, la deduzione è riconosciuta solo al genitore.

In conclusione possiamo riassumere i benefici fiscali per le badanti nella seguente tabella:

Soggetto fiscalelavoratoriAgevolazioneBaseLimitiReddito
Datore di lavoro Badanti, colf e baby sitter Deduzione Contributi previdenziali a carico del datore di lavoro fino a 1.549,37 euro l’anno Indipendentemente dal reddito
Datore di lavoro o soggetto diverso dal datore di lavoro (figli o familiari) Badanti per assistenza personale Detrazione al 19% Retribuzione della badante Su spesa massima di 2.100 euro l’anno (detrazione spettante 399 euro l’anno al massimo) Fino a 40.000 euro annui.

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