Come lavorare negli asili nido (dopo la riforma Iori)

Simone Micocci

20 Dicembre 2017 - 10:19

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La Legge Iori - appena approvata alla Camera dei Deputati - riconosce il solo educatore socio-pedagogico come figura autorizzata a lavorare come insegnante negli asili nido.

Come lavorare negli asili nido (dopo la riforma Iori)

Come diventare un insegnante dell’asilo nido?

Approvato in via definitiva alla Camera dei Deputati il testo della Legge Iori con la quale viene riconosciuta la professione dell’educatore e del pedagogista.

Una legge che segue alla delega della Buona Scuola approvata in primavera con la quale è stato introdotto il sistema integrato 0-6 e modificati i requisiti necessari per lavorare negli asili nido, sia pubblici che privati.

Lavorare negli asili nido d’ora in avanti sarà molto più complicato, poiché vista la responsabilità di questa professione è stato introdotto l’obbligo di laurea. Ad insegnare nei nido pubblici e privati infatti saranno i soli educatori socio-pedagogici.

Con la Legge Iori quindi viene distinta la figura dell’educatore socio-pedagogico da quello sanitario: solo il primo potrà lavorare negli asili nido, mentre il secondo entra a far parte delle professioni sanitarie.

Chi ama stare con i bambini e vuole fare di questa passione un lavoro dovrà assolutamente laurearsi, visto che una volta che la riforma Iori entrerà in vigore non saranno più assunte maestre (o maestri) non laureate nelle strutture del sistema integrato 0-6.

Ma fate attenzione al corso di laurea al quale vi iscrivete, perché solo uno vi abilita all’insegnamento negli asili nido.

Come insegnare negli asili nido dopo la riforma Iori

Come anticipato, a partire dal prossimo anno l’educatore socio-pedagogico sarà l’unica figura autorizzata a lavorare come insegnante negli asili nido.

Per diventare educatore socio-pedagogico sarà necessario iscriversi al corso di laurea triennale della classe L-19 (Scienze dell’Educazione) e conseguire il titolo di laurea.

Con l’entrata in vigore della riforma non potranno più diventare educatori gli psicologi o gli assistenti sociali (fino ad oggi erano considerate delle lauree equipollenti).

La legge Iori però riconosce una fase transitoria, così da dare ai non aventi titolo il tempo necessario per mettersi in regola. Inoltre, per non creare alcun disagio lavorativo ai senza titolo, durante la fase transitoria saranno organizzati dei percorsi accademici ad hoc, della durata non inferiore ad un anno e validi per il conseguimento di 60 CFU.

Al corso potranno accedere coloro che:

  • hanno un diploma magistrale conseguito entro il 2002;
  • hanno lavorato come educatore presso un’amministrazione pubblica dopo aver superato un concorso pubblico;
  • hanno svolto l’attività da educatore per almeno 3 anni;
  • Inoltre, gli educatori con almeno 50 anni d’età e 10 anni di servizio, o coloro che hanno 20 anni di servizio, potranno conseguire automaticamente la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico.

Anche i laureati in Scienze della Formazione potranno partecipare ai suddetti corsi, dal momento che la loro laurea quinquennale non è sufficiente per lavorare al nido.

Le maestre d’asilo possono insegnare al nido?

Mentre per insegnare al nido è sufficiente una laurea triennale, per la scuola dell’infanzia è richiesta la laurea quinquennale in Scienze della Formazione.

Tuttavia non per questo chi consegue la laurea in Scienze della Formazione può insegnare anche negli asili nido. Infatti, come ribadito in precedenza, la riforma riconosce solo l’educatore socio-pedagogico come figura autorizzata a lavorare con i bambini del nido (età compresa tra i 0 e i 3 anni).

L’unica soluzione per un laureato in Scienze della Formazione che vuole lavorare al nido è quella di conseguire i 60 CFU abilitanti, iscrivendosi ad uno dei percorsi universitari che verranno organizzati nel corso della fase transitoria.

Cos’è il sistema integrato 0-6

Come anticipato, sia le maestre degli asili nido che quelle della scuola dell’infanzia fanno parte di un unico sistema introdotto dalla Buona Scuola. Si tratta del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita ai 6 anni, articolato in due grandi gruppi:

  • servizi educativi per l’infanzia: a sua volta si divide in nido e micronido, in servizi integrativi e in sezioni primavera;
  • scuole dell’infanzia.

Del primo gruppo fanno parte i bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi, mentre il secondo favorirà la continuità del percorso educativo dei bambini dai 3 ai 6 anni.

Per maggiori informazioni su come funziona il sistema integrato potete leggere il nostro articolo di approfondimento sulla riforma della scuola dell’infanzia.

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