Ecco cosa c’è da sapere sul voto in condotta. Come viene calcolato e come incide alla fine dell’anno scolastico.
Al termine dell’anno scolastico uno degli elementi che maggiormente preoccupano e incuriosiscono studenti e famiglie c’è sempre il voto in condotta. Molti sottovalutano completamente l’importanza di questo giudizio, altri addirittura temono la bocciatura anche con una sufficienza piena.
Di fatto negli anni sono cambiate spesso le regole, com’è accaduto di recente, tant’è che proprio con l’anno scolastico 2025-2026 dovrebbero entrare in vigore tutte le novità.
Già ora, tuttavia, il voto in condotta ha il suo peso.
Le novità sul voto in condotta
La disciplina sul voto in condotta è stata recentemente rivista dall’entrata in vigore della legge n. 150/2024, che ha apportato alcune novità riguardanti la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. In altre parole, scuole elementari, medie e superiori.
Secondo quanto stabilito dall’ordinanza ministeriale del 10 gennaio 2024 (del ministero dell’Istruzione e del Merito ovviamente) per l’anno scolastico 2024-2025 le nuove disposizioni vengono attuate a partire dagli scrutini di giugno. Fanno eccezione le classi intermedie delle superiori, che approcciano al nuovo sistema a partire dall’anno scolastico 2025-2026. È proprio in questo momento, al termine dell’anno, che gli studenti potranno sperimentare le nuove regole.
In linea generale, viene disposto che il voto finale in condotta riguardi il comportamento dello studente in tutto l’anno scolastico di riferimento, tenendo conto di eventuali episodi di rilievo indipendentemente dal momento in cui sono occorsi. Bisogna prestare particolare attenzione ai gesti violenti, tanto nei confronti degli insegnanti quanto di quelli dei compagni di scuola, valutando il percorso, la comprensione dell’accaduto e l’eventuale riabilitazione dello studente. Se l’allievo non ha mostrato di comprendere la gravità dell’accaduto, non ha partecipato con successo al programma educativo o comunque ha compiuto gesti di gravità particolare bisogna ovviamente tenerne conto nel voto.
Nel complesso, il comportamento tenuto dagli allievi durante l’anno assume una notevole rilevanza nelle valutazioni finali. Alle scuole secondarie di primo grado il voto in condotta torna a essere espresso in decimi - novità che molti istituti hanno già anticipato all’inizio dell’anno - e ha in generale un peso maggiore sulla valutazione finale. L’insufficienza, quindi qualsiasi voto in condotta inferiore a 6 decimi, inoltre comporta la bocciatura alle medie e alle superiori. Il Consiglio di classe delle scuole secondarie sarà infatti tenuto a non ammettere lo studente insufficiente in condotta alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo.
Agli allievi più grandi, però, viene applicato un rigore maggiore, presumibilmente tenendo conto proprio dell’età e delle diverse aspettative alla conclusione del percorso scolastico. Nel dettaglio, gli studenti delle superiori con un 6 in condotta dovranno presentare un elaborato su cittadinanza attiva e solidale.
La mancata presentazione dell’elaborato o la valutazione insufficiente dello stesso pregiudica l’ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo. Lo stesso principio può essere applicato, tuttavia a discrezione del consiglio di classe, anche alle scuole medie. Questa norma è comunque ancora sospesa per il momento, in attesa dell’apposito regolamento.
Come viene calcolato il voto in condotta
Come anticipato, per calcolare il voto in condotta bisogna valutare il comportamento complessivo dell’allievo durante l’intero anno scolastico.
A tal proposito, ogni istituto scolastico deve includere nel patto scuola-famiglia dei precisi codici di comportamento, nei quali enunciare anche le ipotesi di voto insufficiente o pari al 6. La condotta, comunque, riguarda l’atteggiamento dell’allievo rispetto agli insegnanti, ai compagni scolastici, ai beni pubblici, ma anche il rispetto delle regole e la buona partecipazione.
Lo studente puntuale, educato, lontano dal limite massimo di assenze e soprattutto senza note disciplinari può ambire al punteggio più alto. Troppi ritardi, comportamenti violenti, aggressivi e offensivi, mancato rispetto delle regole possono invece costare un’insufficienza. Come già detto, il consiglio di classe è tenuto a dare particolare rilievo agli eventuali episodi di violenza.
Come incide il voto in condotta?
Il voto in condotta incide sicuramente molto nel percorso dello studente, ma in modo ben definito.
In particolare, l’insufficienza comporta automaticamente la non ammissione alla classe successiva o all’esame sia alle medie che alle superiori. In queste ultime, inoltre, il voto minimo accettabile, ossia il 6, deve essere integrato, proprio come se fosse un debito in educazione civica.
Al di là di ciò, il voto in condotta fa media con le altre materie e incide quindi sull’attribuzione dei crediti scolastici alle superiori.
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