Con il Conto termico cambiare la caldaia è più conveniente, spetta uno sconto del 65% erogato sottoforma di contributo entro 60 giorni dalla fine dei lavori.
Cambiare la caldaia e avere un corposo sconto sul costo è possibile anche senza bonus ristrutturazione. Grazie al Conto termico si può avere diritto a un rimborso, quasi immediato, del 65% del prezzo pagato.
Sostituire una caldaia potrebbe essere, per molti, una spesa troppo elevata e anche se è pur vero che l’intervento rientra tra quelli agevolabili con i bonus edili, si avrebbe il rimborso del 50% di quanto speso ma spalmato su 10 anni e sempre vincolato alla capienza fiscale. Da sottolineare, poi, che con le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2025 la detrazione al 50% spetta solo sull’abitazione principale mentre sulle seconde case scende al 36%.
Non tutti, per questi interventi sulla casa, tengono conto del Conto termico che nell’attuale versione offre aliquote di sconto decisamente più alte con un rimborso quasi immediato senza che questo sia vincolato alla capienza fiscale e alla dichiarazione dei redditi.
Il Conto termico, infatti, non è una detrazione fiscale ma un contributo erogato a fronte di una spesa sostenuta. Chi eroga il contributo? Come funziona il Conto termico e chi può beneficiarne?
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Conto termico più conveniente
La prima cosa che salta agli occhi confrontando il Conto termico con il bonus ristrutturazioni è l’aliquota di sconto offerta: il 65% contro il 50%. Se si considera, poi, che tra qualche mese l’aliquota del bonus ristrutturazione scenderà al 36% per le abitazioni principali e al 30% per le seconde case, lo sconto spettante è circa il doppio con il Conto termico.
L’incentivo, erogato dal Gestore dei servizi energetici, copre il 65% della spesa sostenuta per sostituire gli impianti energetici tradizionali con quelli a biomassa, a pompa di calore e sistemi solari termici. Non c’è differenza se l’impianto è destinato alla casa di residenza o a un’altra abitazione: l’aliquota riconosciuta è sempre la stessa.
Quali caldaie si possono avere con lo sconto al 65%?
Nel Conto termico rientrano soltanto le caldaie a biomassa a pellet, cippato o legna a patto che abbiano basse emissioni. Non vi rientrano le caldaie a gas, anche a condensazione che potrebbero rientrare in un sistema ibrido (caldaie a condensazione integrate con pompe di calore).
Il Conto termico prevede il contributo solo in caso di sostituzione e non di nuova installazione: per avere diritto allo sconto al 65% è necessario, quindi, sostituire un impianto esistente. Inoltre anche se si sceglie una caldaia a biomassa è necessario che sia in classe energetica almeno 5 e che rispetti i requisiti previsti dalla misura.
Il Decreto 4 agosto 2025, che introduce il Conto Termico 3.0, aggiorna la disciplina preesistente e prevede interventi di piccole dimensioni per incrementare l’efficienza energetica degli edifici e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Tempi di rimborso brevi
Uno dei vantaggi che offre il Conto termico è quello dei tempi del rimborso. Non si tratta di una detrazione ma di un contributo. L’erogazione non avviene con una quota decennale, ma direttamente sul conto corrente del beneficiario. L’importo potrebbe essere erogato anche in due rate se l’importo è molto alto, ma per spese entro i 5.000 euro il pagamento avviene sempre in un’unica soluzione ed entro 60 giorni dal termine dell’intervento.
La domanda per il contributo va presentata sul portale del Gse con allegata tutta la documentazione:
- fatture di spesa;
- certificato di conformità dell’installatore;
- certificato di smaltimento del vecchio impianto.
Se si sceglie uno degli impianti che sono compresi nell’elenco del Gse non c’è bisogno della certificazione poiché si tratta di apparecchi che possiedono tutti i requisiti necessari.
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