Come diventare un politico, cosa studiare e a chi rivolgersi

Luna Luciano

21 Settembre 2023 - 17:23

Diventare un politico è la massima aspirazione per chi vuole «cambiare le cose». Ma come si diventa e come si entra in politica: ecco cosa studiare e a chi rivolgersi.

Come diventare un politico, cosa studiare e a chi rivolgersi

Diventare un politico vuol dire mettersi al servizio dei cittadini e lavorare affinché l’attuale situazione socioeconomica e politica cambi. Per molti vuol dire cambiare le cose e cercare di rendere la vita dei cittadini migliore.

E per quanto sia facile fare dell’ironia sull’attuale e passata classe politica, in quanto in Italia un parlamentare su tre non è laureato, è bene non abbandonare l’interesse per la politica. Anzi potrebbe essere questa la spinta a scendere nell’agone politico e provare a dar vita al cambiamento.

È bene premettere, però, che non esiste una vera e propria strada. Oggi come ieri le strade intraprese dai politici per raggiungere il Comune o il Parlamento sono ben diverse. In ogni caso esistono dei requisiti e dei corsi di studio più indicati per avere la migliore formazione e competenza possibile in ambito politico, economico e giuridico. Ecco quindi come diventare un politico e come entrare nel mondo della politica. Di seguito tutto quello che serve sapere.

Come diventare un politico: requisiti e attitudini

Per poter diventare un politico non esistono dei requisiti specifici, ma esistono delle caratteristiche, attitudini o skills imprescindibili, come:

  • l’intraprendenza, la voglia di agire per far sì che lo stato attuale delle cose cambi.
  • Diplomazia, riuscire a instaurare un dialogo e a trattare di argomenti in maniera appropriata è la base per ogni politico.
  • Capacità comunicative in modo da rispondere alle domande senza contraddirsi e saper persuadere gli altri.

Inoltre per poter diventare un politico è bene avere un quadro chiaro non solo della situazione politica odierna ma anche passata del proprio paese. Per queste conoscenze potrebbe essere utile intraprendere un percorso di studi adeguato.

Come diventare un politico: cosa studiare?

Se è vero che chiunque può fare politica, è altrettanto vero che per mettersi al servizio della comunità e offrire ai cittadini le proprie competenze è preferibile avere completato un percorso di studi Universitario.

Le facoltà che possono offrire una formazione a trecentosessanta gradi sull’analisi dei meccanismi di governo, sulla storia politica del proprio paese, fornendo conoscenze di diritto ed economia sono senza dubbio:

  • Scienze politiche e relazioni internazionali (L-36);
  • Relazioni internazionali (LM-52);
  • Giurisprudenza (LMG-01).

A queste si potrebbe suggerire anche una laurea in Economia (L-33). Dopo la laurea, è bene comunque colmare le proprie lacune nel campo economico (o viceversa) seguendo dei Master in legge o economia. Solo in questo modo si entrerà in possesso di tutti gli strumenti necessari per interpretare la realtà politica, prevedere possibili mosse da controparti e agire.

Come entrare in politica: a chi rivolgersi e come candidarsi?

Mentre si sta studiando per acquisire tutte le competenze utili per diventare un politico in gamba, è bene non stare con le mani in mano, ma essere fin da subito attivo nel campo politico in modo da poter entrare più facilmente in politica.

Non bisogna dimenticarsi che fare politica significa partire dal basso, dal locale e quindi dal proprio territorio, per avere prova tangibile di come la politica influenzi la vita di tutti i giorni dei cittadini. Ecco che per cominciare si potrebbe far pratica nei comitati studenteschi oppure avvicinandosi alle associazioni sensibili alle problematiche che maggiormente affliggono il territorio.

Ovviamente, il passo decisivo per entrare in politica è rivolgersi e iscriversi a un partito. Seppur con funzioni iniziali molto limitate, lavorando nel partito e sostenendo la campagna elettorale dei membri più anziani, si ha la possibilità di ritagliarsi un proprio spazio fino a potersi candidare. La prima candidatura sarà probabilmente a livello locale, alle elezioni comunali oppure regionali, ormai la carriera è avviata.

E nel caso in cui le proprie idee e aspirazioni non siano rappresentate da alcun partito politico, si può decidere costituirne uno nuovo. L’articolo 49 della Costituzione italiana stabilisce, infatti, che “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.

Quanto guadagna un politico

Che la politica sia remunerativa è cosa nota, ma il profitto non dovrebbe essere l’unica ragione per la quale intraprendere un percorso lungo, accidentato, che dovrebbe sostenere e tutelare il resto dei cittadini. In ogni caso un politico guadagna anche in base al proprio ruolo all’interno del nostro complesso apparato politico.

È bene conoscere qui conoscere quanto guadagnano le diverse figure nel mondo politico italiano.

Lo stipendio dei sindaci varia a seconda della popolazione del suo Comune e può andare dai 2.000 - 13.800 euro, quest’ultima cifra vale solo per i sindaci delle metropoli e corrisponde al trattamento economico complessivo riconosciuto anche al presidente di Regione.

Un ministro tecnico invece riceve uno stipendio complessivo che è di 9.203,54 euro lordi al mese. Per quanto riguarda lo stipendio dei parlamentari, invece bisogna fare un distinguo tra deputati e senatori. I primi guadagnano 13.971,35 euro, i secondi circa 14.634,89 euro.

Adesso si è i possesso di tutte le conoscenze basilari per poter intraprendere la strada del politico, provando a mettersi al servizio dei cittadini per migliorare non solo la situazione socio-culturale e politico-economica ma anche quella ambientale.

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