Come diventare autista di auto blu e quanto si guadagna

Money.it Guide

25 Settembre 2025 - 16:17

Guidare un’auto blu non è un «privilegio» ma un lavoro come un altro: ecco come diventare autista e lo stipendio previsto per i guidatori di auto blu.

Come diventare autista di auto blu e quanto si guadagna

Una figura spesso trascurata, ma che oggi può rappresentare una reale opportunità professionale, è quella dell’autista di auto blu. Non basta amare la guida: serve un percorso preciso per accedere a questo ruolo, e anche se la patente di categoria B è un requisito fondamentale, è solo l’inizio.

Per diventare autista di auto blu è necessario soddisfare alcuni requisiti obbligatori: oltre alla patente valida, occorre spesso avere esperienza documentata, un buon curriculum, requisiti morali e fisici, e rispettare quanto previsto dal bando pubblico che regola la selezione. In molti concorsi recenti, ad esempio, è richiesto che la patente B sia posseduta da almeno tre anni e che il punteggio residuo non sia inferiore a 18 punti.

Negli ultimi anni, il numero delle auto blu in uso è stato ridotto a causa delle politiche di contenimento della spesa pubblica, cosa che ha ridotto anche le opportunità nel settore. Tuttavia, con l’indizione di concorsi pubblici in vari ministeri, le possibilità di inserimento restano concrete.

Chi è e cosa fa un autista di auto blu

L’autista di auto blu è una figura professionale che opera all’interno della pubblica amministrazione e che ha il compito di condurre i veicoli ufficiali destinati al trasporto di autorità, dirigenti e funzionari dello Stato o di enti istituzionali. Non si tratta di un semplice autista privato: guidare un’auto blu significa rispettare regole precise, garantire sicurezza e discrezione, e gestire in maniera impeccabile uno strumento di lavoro che è a tutti gli effetti un’estensione dell’attività istituzionale.

Con l’espressione “auto blu” si indicano infatti i veicoli dotati di lampeggiante blu - solitamente scuri - e autorizzati a particolari deroghe al Codice della Strada, utilizzati per esigenze di servizio pubblico e istituzionale.

Negli ultimi anni il numero di queste vetture è andato progressivamente riducendosi per effetto delle politiche di contenimento della spesa. Secondo il censimento ufficiale pubblicato dal Ministero della Funzione Pubblica e aggiornato al 31 dicembre 2023, il parco complessivo ammontava a 29.382 auto blu, con una riduzione del 4,3% rispetto all’anno precedente. Tra queste, solo l’8% (circa 2.444 veicoli) dispone di un autista, e meno di un migliaio (953) sono assegnate ad uso esclusivo. Questi dati evidenziano un ridimensionamento, ma confermano allo stesso tempo che la professione resta attuale, tanto che nel 2024 è stato bandito dal Ministero della Giustizia un concorso per 1.000 nuovi autisti - segno che la domanda resta viva.

Le competenze richieste vanno dal senso dell’orientamento alla conoscenza delle regole di sicurezza stradale, passando per capacità comunicative, riservatezza e talvolta anche competenze linguistiche.

Le responsabilità di un autista di auto blu non si limitano al trasporto dei passeggeri: includono la scelta del percorso più sicuro ed efficiente, il mantenimento del veicolo in perfette condizioni, la gestione della pulizia e della manutenzione ordinaria e l’osservanza di tutte le disposizioni specifiche legate al servizio, compreso l’uso corretto dei lampeggianti e delle autorizzazioni speciali.

Come diventare conducente di auto blu? I requisiti necessari

Per diventare autista di auto blu è necessario possedere una serie di requisiti – variabili da bando a bando – prima di poter presentare domanda. Tali condizioni vengono specificate nei bandi ufficiali, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale e sui siti istituzionali.

Tuttavia, alcune indicazioni sono ricorrenti:

  • cittadinanza italiana (o requisiti equivalenti stabiliti dal bando);
  • età minima – avere 18 anni compiuti;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • condotta incensurabile, nessuna condanna penale ostativa;
  • possesso della patente di guida categoria B, valida da almeno tre anni;
  • punteggio residuo non inferiore a 18 punti, e assenza di sospensioni recenti della patente (es. per guida in stato d’ebbrezza);
  • idoneità fisica e psico-fisica accertata;
  • titolo di studio richiesto (spesso il diploma di scuola secondaria di secondo grado);
  • eventualmente esperienza documentabile nel trasporto persone (ad esempio 24–36 mesi in ruoli analoghi);
  • capacità, anche se non sempre obbligatoria, di svolgere operazioni basilari di manutenzione o controllo del veicolo.

Attenzione: molti bandi prevedono requisiti aggiuntivi (come conoscenze linguistiche, capacità informatiche, certificazioni speciali, attestati opzionali) o condizioni di preferenza per categorie specifiche (forze armate, volontariato, ecc.). Quindi è essenziale leggere con attenzione il bando specifico per il concorso cui si intende partecipare.

Lo stipendio degli autisti di auto blu

Lavorare come autista di auto blu significa generalmente essere inquadrati come dipendenti pubblici o con contratti legati agli enti pubblici, avere un contratto a tempo indeterminato e di buon livello, applicando tabelle retributive stabilite nei bandi o nei contratti collettivi (CCNL) di settore.

Secondo alcune fonti recenti, gli stipendi negoziati attraverso il CCNL prevedono una retribuzione media di 1.334 euro, cifra che riflette in molti casi l’inquadramento iniziale più basso previsto nei bandi per conducenti ufficiali.

Tuttavia, questa cifra rappresenta solo una stima generica: in pratica gli stipendi possono variare moltissimo in funzione di diversi fattori. Uno di essi è il livello contrattuale (A1, B, C, D, ecc.), che definisce la fascia retributiva.

Anche l’anzianità, il grado di responsabilità, la presenza di indennità (missioni, notturni, straordinari) e altri elementi accessori possono influire sensibilmente.

Per fare un confronto, nel CCNL “Autorimesse e Noleggio Automezzi” alcune tabelle retributive indicano stipendi lordi mensili totali superiori ai 2.000-2.600 € (lordi) a livelli elevati, includendo contingenza, indennità di funzione e altri elementi (come mostrato nelle tabelle contrattuali aggiornate al 2024/2025).

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