Queste lauree sono (quasi) inutili per trovare lavoro in Italia. Lo dice una ricerca

Andrea Fabbri

8 Dicembre 2025 - 00:24

Un recente studio di AlmaLaurea sul rapporto tra percorso di studi e lavoro svela che alcune lauree stanno diventano quasi inutili in Italia. Ecco quali sono

Queste lauree sono (quasi) inutili per trovare lavoro in Italia. Lo dice una ricerca

Il mercato del lavoro è in una fase di profondo cambiamento, in Italia come nel resto del mondo. Stanno nascendo nuove professioni, altre stanno scomparendo e alcune di quelle che sembravano sul viale del tramonto stanno tornando alla ribalta.

Una situazione mutevole che ha reso molto più difficile trovare lavoro per alcuni laureati. È quanto conferma la più recente ricerca di AlmaLaurea che ha indagato il rapporto tra percorsi di studio e livelli occupazionali.

La ricerca di AlmaLaurea sulle prospettive lavorative

Il rapporto di AlmaLaurea ha analizzato la situazione di quasi 700.000 laureati provenienti da 81 università italiane e ha monitorato sia i percorsi di studio triennali che quelli magistrali.

In particolar modo la ricerca si è concentrata sulle prospettive del 34,4% dei laureati che decide di entrare nel mondo del lavoro non appena terminato il percorso accademico.

La buona notizia è che a un anno dal conseguimento della laurea il tasso di occupazione è aumentato. Nel 2023 è stato del 78,6%, un dato superiore a quello del 2019 e nettamente più alto di quello del 2022. Allargando l’orizzonte temporale a 3 anni i livelli occupazionali salgono al 90% per chi ha conseguito una triennale e all’88,9% per chi ha conseguito una magistrale.

Stiamo parlando di massimi storici per il nostro Paese, anche se gli standard occupazionali restano decisamente più bassi in confronto a quelli degli altri Paesi Europei e agli obiettivi fissati per il 2030.

Le lauree con più sbocchi e quelle che danno meno possibilità

Le lauree triennali con un livello quasi immediato di assorbimento dei neolaureati, ovvero quelle che offrono più sbocchi lavorativi, sono quelle dei settori Informatica e ITC e medico-sanitario.

Quelle che hanno più difficoltà a dare occupazione sono i percorsi di studi nel campo dell’arte, del design e delle discipline letterario-umanistiche.

Discorso simile se si passa alle lauree magistrali, con l’ingegneria industriale e dell’informazione a dare le maggiori possibilità e quelle in ambito giuridico e psicologico a fornire minori opportunità ai neolaureati, spesso perché legate alla necessità di ulteriori studi di specializzazione post-laurea o tirocini.

Per chi si laurea in discipline umanistiche, però, il quadro non è completamente negativo. Lo studio di AlmaLaurea conferma che a 5 anni dal conseguimento del titolo i livelli occupazionali sono alti per tutti i settori, con un notevole recupero delle discipline linguistiche, letterarie e psicologiche.

La classifica delle lauree con cui è più facile trovare lavoro

AlmaLaurea ha anche stilato una vera e propria classifica delle lauree con i maggiori sbocchi professionali a 1 e 5 anni dal conseguimento del titolo.

Al primo posto troviamo la già citata ingegneria industriale e dell’informazione con un tasso di 92,9% di occupati a un anno dalla fine degli studi e il 95,6% a 5 anni. Medaglia d’argento per Informatica e tecnologie ICT con 92,7% a 1 anno e 93,9% a 5 anni. Terzo gradino del podio per l’ambito Medico-sanitario e farmaceutico con 87,7% e 93,9%.

Chiudono la top 5 Architettura e Ingegneria Civile (87,1% e 93,8%) ed Economia (85,2% e 91,3%).

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