“Origine del virus in Lombardia”, la Cina chiede all’OMS di indagare sull’Italia

Mario D’Angelo

10/12/2020

10/12/2020 - 19:30

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Media di Stato cinesi accusano l’Italia di essere l’origine del coronavirus: la prova sarebbe proprio nelle ricerche italiane

“Origine del virus in Lombardia”, la Cina chiede all’OMS di indagare sull’Italia

La colpa della pandemia è dell’Italia e le prove sono proprio nelle ricerche italiane. Questa è la tesi portata avanti in queste ore dai media di Stato cinesi, che hanno persino chiesto all’OMS di indagare sulla Lombardia circa l’origine del coronavirus. La mossa sarebbe volta a distogliere l’attenzione internazionale dalle responsabilità di Wuhan e dello Hubei nella diffusione della pandemia globale.

Cina accusa l’Italia: in Lombardia l’origine del coronavirus

Già all’inizio dello scoppio della pandemia la Cina (e non solo) aveva avviato una campagna di disinformazione nei confronti dell’Italia. A circa un anno dal primo caso certificato dal Dragone (l’8 dicembre 2019), ne inizia una nuova.

Il “la” sono state le scoperte, da parte di due studi italiani, di casi di coronavirus in Italia precedenti al primo caso certificato in Cina. La notizia è stata ampiamente trattata dai media cinesi, con l’edizione in mandarino del Global Times che si è spinta fino a chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità di avviare un’inchiesta sulla Lombardia, identificata dai media cinesi come la vera origine del patogeno.

Gli studi ripresi dai media cinesi sono due: uno è quello pubblicato dall’Istituto Italiano dei Tumori, l’altro è condotto dall’Università Statale di Milano ed è stato recentemente pubblicato sulla rivista Emerging Infectious Diseases.

Il mese scorso l’ex portavoce del Ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian aveva detto che la scoperta italiana mostra come “l’origine del virus sia una complessa questione scientifica”.

Perché le scoperte sul coronavirus in Italia nel 2019 non provano niente

La notizia sta avendo grande attenzione ed è a sua volta rimbalzata sui social network cinesi. La mossa punterebbe a portare avanti una narrativa in cui la Cina non sarebbe in alcun modo imputabile della pandemia. La maggior parte degli esperti internazionali ritengono invece che il SARS-CoV-2 si sarebbe originato in un mercato della carne di Wuhan.

Giovanni Apolone, che ha firmato la prima ricerca, precisa però che la presenza del virus in Italia già a novembre non cancellerebbe eventuali colpe della Cina, perché è noto che il Dragone ha ripetutamente ritardato l’allarme sull’epidemia.

La scoperta è stata messa in discussione da diversi scienziati, secondo cui gli anticorpi potrebbero essersi formati negli organismi non in risposta al Covid-19, ma ad altre malattie.

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