Colloquio di lavoro: come rispondere alle domande “trabocchetto”

Simone Micocci

7 Novembre 2018 - 14:43

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Prepararsi per un colloquio di lavoro è molto importante: ecco una serie di domande trabocchetto a cui non dare una risposta improvvisata.

Colloquio di lavoro: come rispondere alle domande  “trabocchetto”

Durante un colloquio di lavoro è bene rispondere sempre sinceramente alle domande che vi vengono poste dal recruiter; tuttavia è bene sapere come rispondere a delle domande standard che solitamente vi vengono poste proprio per mettervi alla prova e per provare a confondervi.

Un elenco di queste domande “trabocchetto” - con le relative risposte consigliate - le trovate in questa guida utile per superare facilmente un colloquio di lavoro così da avere maggiori possibilità di essere assunti per il posto che tanto desiderate.

Questa è stata realizzata con il supporto di due delle massime esperte nel settore delle risorse umane: Tina Nicolai della Resume Writers ‘Ink (inserita da Forbes tra le Top100 Best Career Websites) e Lynn Taylor, esperta in ambiente di lavoro nonché autrice del libro “Tame Your Terrible Office Tyrant”.

Entrambe hanno riferito a BusinessInsider.com alcune delle domande più frequenti che i recruiter pongono ai candidati per saperne di più sulla loro persona e per raccogliere informazioni “scomode” che questi potrebbero cercare di nascondere durante il colloquio.

Quindi se vi state preparando per un colloquio di lavoro e non volete trovarvi impreparati di fronte a queste domande vi consigliamo di continuare a leggere perché di seguito trovate alcuni consigli utili che potrebbero aiutarvi ad esaltare la vostra persona.

Parlami di te

Probabilmente la maggior parte dei colloqui di lavoro a cui avete preso parte sono iniziati con la richieste da parte dei recruiter di parlare un po’ di voi. Si tratta infatti di una domanda standard con la quale si vogliono mettere alla prova i candidati per vedere se questi hanno la consapevolezza delle loro abilità e se sono in grado di elencarle con sicurezza.

Evitate di rispondere parlando della vostra vita personale, non è questa la risposta che l’azienda sta cercando. Un’ottima cosa può essere invece quella di parlare dei risultati raggiunti nel corso della propria carriera professionale, indicando tra l’altro le abilità e le soft skills che pensate di avere.

Descriviti con una parola

Questa è un’altra domanda molto frequente, alla quale però non esiste una risposta unica. Dovrete infatti trovare l’aggettivo che meglio descrive la figura professionale cercata dall’azienda: ad esempio, se vi state candidando come “illustratore grafico” potreste descrivervi come dei “creativi”, mentre per il ruolo di “contabile” come dei tipi “puntuali”.

Se non volete sbagliare ci sono degli aggettivi adeguati ad ogni situazione: ad esempio, potete definirvi come dei tipi ottimisti, onesti, affidabili e dediti al lavoro.

Per quale motivo vorresti lavorare qui?

Durante il colloquio non mancheranno domande riferite alla posizione aperta e all’azienda per la quale vi state candidando. Si tratta di una domanda fatta apposta dai recruiter per verificare se siete abbastanza interessati a questo lavoro tanto da aver effettuato una ricerca sulla loro organizzazione.

Difficilmente quindi riuscirete ad improvvisare una risposta qualora prima di presentarvi al colloquio non vi siate informati sull’azienda e sul settore di riferimento; ecco perché vi consigliamo di farlo e di preparare anticipatamente una risposta nella quale mettete in risalto i punti di forza dell’azienda.

Perché stai cercando un altro lavoro?

Se non vi presentate come disoccupati, i recruiter vorranno certamente sapere il motivo che vi ha portato alla decisione di cambiare lavoro. In tal caso cercate di rispondere nella maniera più diplomatica possibile, evitando di raccontare eventuali problematiche insorte con il datore di lavoro o anche con i colleghi.

Ad esempio, vi consigliamo di mettere in risalto la vostra ambizione dichiarando che siete alla ricerca di una posizione maggiormente stimolante che sia in grado di adattarsi al meglio alle vostre abilità; in alternativa, potrete rispondere elencando una serie di motivi per cui siete talmente attratti dalla posizione offerta da essere disposti a cambiare lavoro.

Perché un collega potrebbe non avere piacere a lavorare con te?

Oltre a voler sapere i vostri pregi, durante il colloquio i recruiter cercheranno di investigare sui vostri difetti e questa potrebbe essere una delle domande utilizzate per farlo. Il primo consiglio che vi diamo è di non mentire, visto che potrebbero accorgersene ritenendovi così dei tipi poco sinceri.

Cercate quindi di rispondere centrano il punto ma senza essere troppo duri con voi stessi, ad esempio dicendo che per ottenere dei risultati migliori potreste avere degli atteggiamenti particolarmente risoluti che potrebbero non farvi apprezzare da una parte dello staff. Tuttavia, per il bene dell’azienda, potrebbe accadere di prendere delle decisioni che vi rendono impopolari davanti ai colleghi.

Perché sei senza lavoro da così tanto tempo?

Rispondere a questa domanda dando la colpa al tasso di disoccupazione o all’attuale situazione del mercato del lavoro è sbagliato, visto che in tal caso dimostrerete di avere poco spirito di iniziativa, una caratteristica particolarmente ricercata in un contesto aziendale.

Ad esempio potrete rispondere dicendo che vi siete presi del tempo per risolvere alcune questioni personali (senza scendere nel dettaglio), oppure che state cercando la sistemazione ideale per voi così da dare il 100% sul lavoro.

Hai mai preso una penna dal lavoro?

Nel “libro 101 domande ai colloqui che temerai di più”, scritto da James Reed, troviamo questa domanda molto particolare, per la quale la risposta non è così scontata come potrebbe sembrare.

La risposta più giusta, infatti, è la seguente: “Sì, mi è capitato una o due volte”.

D’altronde chi non lo ha mai fatto? Rispondendo in maniera assolutamente negativa, infatti, i recruiter potrebbero pensare che siete delle persone bugiarde.

In caso contrario, rispondere che siete soliti prendere le penne a lavoro e che non credete che sia sbagliato rappresenterebbe comunque una risposta negativa dal momento che dimostrerete di avere poco interesse dell’ambiente e del materiale di lavoro.

Cosa faresti se vincessi alla lotteria?

Per la serie di domande inusuali ma comunque a trabocchetto eccone un’altra alla quale è bene preparare una risposta chiara senza improvvisare. È molto probabile, infatti, che l’intervistatore facendo questa domanda voglia verificare se siete delle persone mature, sincere e in possesso di un’adeguata etica del lavoro.

Rispondete dicendo che farete degli investimenti mirati (così da dimostrare di saper prendere decisioni finanziarie intelligenti) e che continuerete ad operare in quello stesso settore lavorativo (anche se da autonomi) dal momento che quello che fate vi appassiona.

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