Considerando il rapporto tra denunce effettuate e numero di abitanti: ecco dove è meno sicuro - e più sicuro - vivere nel nostro Paese.
Dopo anni in cui il numero dei reati denunciati in Italia sembrava seguire una tendenza al ribasso, l’ultimo triennio ha segnato un netto cambio di rotta. I dati più recenti indicano un aumento delle denunce che riporta il Paese su livelli simili a quelli precedenti alla pandemia. Questa inversione di tendenza è legata a una ripresa della mobilità, dei flussi turistici e delle attività economiche, elementi che incidono sulla diffusione della micro-criminalità. La crescita, tuttavia, non è uniforme sul territorio nazionale e interessa soprattutto le aree urbane più popolose e dinamiche, dove fenomeni come furti, borseggi e rapine incidono in modo significativo sia sui dati ufficiali sia sulla percezione di sicurezza dei cittadini.
Per analizzare il fenomeno in modo comparabile, il Sole 24 Ore utilizza l’Indice di criminalità, che misura il numero di denunce per reato ogni 100.000 abitanti. L’indice consente di confrontare le province italiane tenendo conto delle differenze demografiche e territoriali e rappresenta uno strumento utile per individuare dove la pressione criminale denunciata risulta più elevata. Non si tratta di una misura dei reati effettivamente commessi, ma di quelli emersi attraverso le segnalazioni alle forze dell’ordine, che possono risentire anche della diversa propensione dei cittadini a denunciare.
Le 10 province con il più alto indice di criminalità in Italia
Le prime dieci posizioni della classifica del Sole 24 Ore sono occupate prevalentemente da grandi aree metropolitane e da province con una forte attrattività economica o turistica, dove l’elevata densità di popolazione, i flussi quotidiani e la concentrazione di servizi incidono sul numero di denunce.
- Milano si conferma al primo posto della classifica. Il ruolo di principale polo economico e finanziario del Paese, l’elevata mobilità quotidiana e la concentrazione di attività commerciali e servizi determinano un numero molto alto di denunce, in particolare per reati contro il patrimonio.
- Firenze mantiene una posizione molto elevata. Il turismo internazionale e la forte pressione sulle aree centrali e monumentali incidono soprattutto su borseggi, furti e rapine ai danni di residenti e visitatori.
- Roma segue a breve distanza. L’estensione del territorio provinciale, la complessità del tessuto urbano e la presenza di numerose zone ad alta frequentazione turistica e commerciale favoriscono una diffusione significativa della micro-criminalità a Roma.
- Bologna rientra stabilmente tra le prime posizioni. La funzione di snodo logistico, la presenza universitaria e la vivacità del centro cittadino si riflettono su un numero consistente di denunce.
- Rimini rappresenta un caso particolare: a fronte di una popolazione residente contenuta, registra valori molto elevati soprattutto nei mesi estivi, quando l’afflusso turistico moltiplica presenze e opportunità per i reati predatori.
- Torino mostra dinamiche tipiche delle grandi aree metropolitane, con una concentrazione di reati nelle zone più densamente popolate e nelle aree a maggiore intensità commerciale.
- Prato continua a collocarsi nelle posizioni alte della classifica. L’intensa attività produttiva, la forte urbanizzazione e la mobilità interprovinciale incidono sull’indice di criminalità.
- Venezia è fortemente influenzata dai flussi turistici costanti. Furti e borseggi nelle zone di maggiore affluenza incidono in modo rilevante sul dato complessivo.
- Livorno presenta un indice elevato anche in relazione al ruolo di città portuale e alla concentrazione di attività economiche e logistiche.
- Genova chiude la top ten. Il tessuto urbano complesso, la funzione portuale e le caratteristiche orografiche contribuiscono a una prevalenza di reati contro il patrimonio.
Le province dall’11ª alla 20ª posizione
Subito fuori dalla top ten si collocano province che presentano valori comunque superiori alla media nazionale, spesso caratterizzate da dimensioni demografiche più contenute ma da un’elevata incidenza di reati in rapporto alla popolazione residente.
- Imperia registra un indice molto alto in rapporto alla popolazione residente, anche a causa delle dimensioni demografiche contenute della provincia.
- Trieste presenta valori elevati, legati al ruolo di città di confine e polo logistico, commerciale e turistico.
- Napoli combina un numero assoluto molto elevato di denunce con una forte densità abitativa, fattori che incidono in modo significativo sull’indice provinciale.
- Savona mostra livelli sopra la media nazionale, influenzati dalla funzione portuale e dalla struttura urbana compatta.
- Pisa risente della presenza universitaria e turistica, con una diffusione significativa di furti, danneggiamenti e reati minori.
- Ferrara registra un indice elevato, anche per la concentrazione delle attività nel centro cittadino e la vivacità culturale.
- Modena presenta valori sopra la media, in parte legati al tessuto produttivo, alla mobilità e alla forte attrattività economica.
- Parma mostra un livello rilevante di criminalità denunciata, con una prevalenza di reati contro il patrimonio.
- Verona è penalizzata dalla forte attrattività turistica e commerciale, che incide sul numero di denunce per abitante.
- Grosseto chiude le prime venti posizioni. Il dato è influenzato dal rapporto tra reati denunciati e una popolazione residente relativamente contenuta.
leggi anche
Le 20 città più visitate del mondo al 2025
Le province con il più basso indice di criminalità
All’estremo opposto della classifica emergono territori in cui il numero di denunce risulta significativamente più contenuto, grazie a una minore congestione urbana, a flussi di persone ridotti e a una struttura sociale più compatta. Si tratta prevalentemente di province di dimensioni medio-piccole, lontane dai grandi poli turistici e metropolitani.
- Oristano risulta essere la provincia con l’indice di criminalità più basso d’Italia. La bassissima densità abitativa, la limitata pressione turistica e una struttura sociale coesa contribuiscono a contenere i reati denunciati.
- Potenza si colloca stabilmente tra le province più sicure del Paese. La minore congestione urbana e dinamiche socio-economiche più stabili incidono positivamente sui dati della criminalità.
- Benevento rientra tra le ultime posizioni della graduatoria nazionale. Il territorio prevalentemente interno, l’assenza di grandi flussi e una dimensione urbana contenuta limitano l’incidenza dei reati.
- Enna presenta livelli di criminalità denunciata molto bassi. La struttura territoriale poco urbanizzata e la ridotta mobilità contribuiscono a mantenere contenuto il numero di denunce.
- Sondrio è tra le province meno colpite dalla criminalità. Il contesto montano, la bassa densità abitativa e una forte coesione sociale incidono sui dati.
- Treviso chiude il gruppo delle province meno criminali. La distribuzione territoriale della popolazione e un tessuto economico equilibrato contribuiscono a mantenere basso l’indice di criminalità.
Cosa racconta l’Indice di criminalità?
L’Indice di criminalità, è bene sottolineare, non misura il numero reale dei reati commessi, ma le denunce presentate alle forze dell’ordine. Resta però un indicatore fondamentale per comprendere come la criminalità denunciata si distribuisca sul territorio e per evidenziare le forti differenze tra grandi aree urbane, province turistiche e contesti meno densamente popolati.
Nel complesso, i dati mostrano una marcata concentrazione dei reati nelle aree più dinamiche del Paese e confermano come fattori economici, turistici e demografici continuino a influenzare in modo decisivo la geografia della criminalità in Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA