Guerra Cina-Taiwan, quando ci sarà e perché appare inevitabile

Alessandro Cipolla

15 Ottobre 2024 - 07:48

I movimenti militari attori all’isola farebbero pensare a un imminente scoppio della guerra tra la Cina e Taiwan: perché ci sarebbe già una data di quando potrebbe iniziare il conflitto.

Guerra Cina-Taiwan, quando ci sarà e perché appare inevitabile

Quando ci sarà una guerra tra Cina e Taiwan? Perché l’opzione militare sembrerebbe essere inevitabile per risolvere la tanto annosa quanto spinosa questione dell’isola di Formosa? Se la prima domanda è caratterizzata soltanto da ipotesi, la seconda invece è di più facile risposta: Xi Jinping già in tempi non sospetti ha promesso la riunificazione di Taipei e un presidente cinese difficilmente può non mantenere un impegno così importante che si è preso.

A riguardo le ultime notizie che arrivano dall’Estremo Oriente non sembrerebbero essere rassicuranti. Nelle scorse ore a seguito di un’esercitazione militare la Cina avrebbe quasi circondato l’isola ribelle.

Aerei da combattimento e bombardieri e altri aerei avanzati hanno volato sullo Stretto di Taiwan - ha riferito la tv di Stato cinese, Cctv -, diversi cacciatorpedinieri e fregate del Comando navale del Teatro orientale hanno condotto manovre in modo simultaneo”.

Per tutta risposta Taiwan ha dislocato le proprie forze armate, con il presidente taiwanese, William Lai, che ha convocato in tutta fretta il Consiglio di sicurezza per fare il punto della situazione: in alcune zone è scattato lo stato di massima allerta.

Non bisogna scordare poi la situazione della Russia e dell’Iran, due Paesi amici della Cina: se Mosca è da oltre due anni e mezzi alle prese con la guerra in Ucraina, a rischio escalation da un momento all’altro, Teheran presto potrebbe finire nel mezzo del conflitto in Terra Santa.

In questo scenario da terza guerra mondiale a pezzettini come detto da Papa Francesco, cerchiamo di capire perché uno scontro militare tra Cina e Taiwan sembrerebbe essere inevitabile.

Perché ci sarà una guerra tra Cina e Taiwan

La questione Taiwan per la Cina è una sorta di ferita aperta dal lontano 1949 quando, a seguito della guerra civile cinese vinta dai comunisti di Mao, Formosa divenne il riparo dei nazionalisti locali che elessero Taipei a loro capitale venendo ben accolti dalla popolazione taiwanese.

In sostanza da allora sia Pechino sia Taipei rivendicano di essere la “vera” Cina ma, al momento, dal punto di vista diplomatico soltanto pochi Paesi riconoscono Taiwan tra cui la Città del Vaticano.

In base alla linea della “una sola Cina”, Pechino rivendica la sovranità su Taiwan al pari di quella su Hong Kong o Macao; quando nel febbraio 2022 è scoppiata la guerra in Ucraina, subito diversi analisti occidentali hanno pensato che per Xi Jinping si fossero create le condizioni ideali per riprendersi l’isola ribelle.

Taiwan al momento conta 23 milioni di abitanti, ha una economia fiorente e un esercito formato da circa 130.000 uomini che è considerato come una forza armata moderna e ben equipaggiata che può contare anche su 26 navi da guerra, 2 sottomarini, 478 aerei caccia e bombardieri e 44 pattugliatori lanciamissili.

Naturalmente niente di paragonabile con l’esercito cinese, numericamente il più grande al mondo, ma di recente gli Stati Uniti - che hanno diverse basi dislocate in Corea del Sud, Giappone e Filippine - più volte hanno fatto intendere come potrebbero non restare a guardare nel caso di un attacco cinese nell’isola di Formosa, dando il via a quella che sarebbe a tutti gli effetti una guerra mondiale.

Quando ci sarà la guerra

Nel 2017 Xi Jinping, in occasione del Congresso nazionale del Partito Comunista, ha promesso che entro il 2049 l’isola di Formosa tornerà a essere sotto il controllo di Pechino; un impegno questo che è stato rinnovato anche pochi mesi fa quando il presidente ha ottenuto un nuovo mandato dal partito.

Fino a poco tempo fa negli Stati Uniti tra i militari era diffusa la convinzione che la Cina avrebbe attaccato Taiwan entro il 2027; di recente alcune voci hanno fatto sapere che al Pentagono ora avrebbero corretto la data dell’invasione, ricalcolandola a un entro il 2024.

Considerando la forza militare di Taiwan e la conformazione delle coste dell’isola, in gran parte formata da alte scogliere che la rendono una sorta di fortino naturale, per la Cina non sarebbe semplice muovere una guerra contro Taipei. Pechino da tempo starebbe studiando il modo migliore per organizzare l’invasione, cercando di evitare gli errori commessi dalla Russia nella prima fase della guerra contro l’Ucraina.

Stando ad alcuni report, la prima mossa della Cina sarebbe quella di provocare un blackout energetico a Taiwan attraverso dei cyberattacchi. A quel punto inizierebbero dei massicci bombardamenti utilizzando anche i sofisticati missili ipersonici a disposizione che, sulla carta, sono in grado di bucare le difese antiaeree.

L’invasione vera e propria però avverrebbe per mezzo delle truppe d’élite, un corpo scelto formato da 35.000 uomini che verrebbe aviotrasportato sull’isola. Un piano che ha una grossa incognita: la risposta degli Stati Uniti e la possibilità dello scoppio di una guerra mondiale.

Anche se Emmanuel Macron di recente ha dichiarato che l’Europa non deve immischiarsi nella crisi tra Cina e Taiwan, appare difficile che la Nato visto anche il fronte aperto in Ucraina possa tirarsi indietro di fronte a uno scontro militare diretto tra l’esercito cinese e quello americano.

Il sentore è che purtroppo l’unica certezza per quanto riguarda Taiwan è che la guerra ci sarà: sul quando visto il recente attivismo militare della Cina in pochi al momento scommetterebbero che si possa andare troppo in là.

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