Micheal Richard Pence: chi è il vice presidente di Donald Trump

Chiara Ridolfi

20/01/2017

Micheal Richard Pence, detto Mike, è il vice di Trump. Ecco quali sono state le sue esperienze politiche e chi è il braccio destro di Trump.

Micheal Richard Pence: chi è il vice presidente di Donald Trump

Chi è Mike Pence? Con la cerimonia di insediamento tutti si chiedono chi sia il vice di Trump, 45° presidente degli Stati Uniti.

L’attuale governatore dell’Indiana è stato salutato come una delle migliori scelte che Trump potesse fare per questa posizione. Mike Pence infatti riesce a mettere d’accordo tutte le correnti del partito Repubblicano.

Pence è stato infatti salutato da più parti come l’uomo perfetto per il ruolo, dal momento che le sue idee sembrano accordare un po’ tutti. Un candidato che rispecchia però il modo di essere di Trump e che si è fatto notare anche per le sue particolari proposte.

Come per Hillary Clinton, il cui vice presidente Tim Kaine mette d’accordo un po’ tutti, anche in questo caso la scelta è stata strategica. La Clinton ha puntato ad un allargamento dell’elettorato, avanzando una proposta che potesse piacere ai cittadini ispanici.

Trump invece cerca di accontentare tutte le aree del suo partito e sceglie un esponente del suo schieramento di tendenza conservatrice. La scelta, dal momento che è riuscito a raccogliere il voto di ben 278 grandi elettori sembra essere stata delle migliori.

Vediamo adesso chi è Mike Pence e per quale ragione sembra essere la scelta migliore che Donald Trump potesse fare. Ma soprattutto conosciamo le particolari idee del vice presidente degli Stati Uniti.

Mike Pence, chi è il vice di Trump: carriera politica

Il divario tra Trump e la Clinton sembrava incolmabile, ma alla fine gli elettori hanno scelto per il candidato repubblicano. Donald Trump diventa quindi il nuovo presidente degli Stati Uniti, mentre Micheal Pence il vice presidente.

Vediamo quindi di conoscere meglio le idee e le proposte del vice di Trump e di capire per quale ragione è sembrato una figura perfetta per il ruolo.

Il 15 luglio Trump, via Twitter, annuncia a tutta la nazione americana di aver scelto il suo vice presidente: Mike Pence. Micheal Richard Pence non è di certo un volto nuovo nel mondo della politica e per ben 12 anni ha rappresentato l’Indiana alla Camera dei rappresentanti.
Nel partito repubblicano è uno degli appartenenti all’ala conservatrice, sia in ambito fiscale che sociale.

Mike Pence nasce nel 1959 da una famiglia di irlandesi emigrati in America. La famiglia Pence è di stampo cristiano democratico, molto cattolici e conservatori. Mike Pence consegue la sua prima prima laurea, equiparabile alla nostra laurea triennale, presso la Columbus North High School nel 1977.
Successivamente si laurea in Legge presso l’Università dell’Indiana, nel 1986. Dopo l’università comincia ad esercitare la professione di avvocato.

La passione per la politica lo porta alla candidatura per il Congresso, che però perde contro il candidato democratico in più occasioni. Nel 1990 decide di dedicarsi completamente alla politica e mette da parte la sua professione di avvocato.
Da questo momento si dedica esclusivamente alla sua corsa al Congresso. I problemi in questa campagna non si possono però mettere da parte.

Mike Pence utilizza i fondi donati per la campagna politica per i suoi scopi personali, come il pagamento del mutuo della casa e altre spese individuali. Quando la faccenda viene alla luce la campagna elettorale del candidato repubblicano è ormai compromessa.
A non piacere non è solo questo punto della campagna, ma anche altri dati: come ad esempio gli spot televisivi.

Non è infatti molto differente dalla strategia comunicativa di Trump quella di Pence, dato che cerca di far leva sulla componente razziale. A destare scalpore in questo caso è la pubblicità in cui un uomo vestito da arabo afferma di parteggiare per il suo rivale.

Nel 2000, con una campagna politica nuova e un modo di mostrarsi agli elettori più fresco, riesce ad entrare nel Congresso per lo stato dell’Indiana.
Le posizioni che prenderà durante il primo mandato, schierandosi contro George W. Bush in più occasioni lo hanno portato ad essere rieletto per ben 4 volte.

Nel 2007 si candida come leader del partito repubblicano e prova a riportare lo schieramento alle idee che lo guidavano nel 1994. La sua battaglia per riportare una corrente più conservatrice tra i repubblicani però non ottiene i frutti sperati e Pence perde la sua battaglia.

Nel maggio del 2011 decide di correre per diventare il nuovo governatore dell’Indiana, impresa che riuscirà e che lo incoronerà il cinquantesimo governatore di questo Stato nel 2013.

Durante il suo mandato Micheal Pence ha aumentato i redditi salariali dei dipendenti e a cercato di favorire i lavoratori.
Ha poi promosso il pareggio di bilancio per lo stato dell’Indiana e portato ad avere la tripla A presso tutte le agenzie di rating.

Altre iniziative che ha preso Pence non sono però state del tutto democratiche e in più di un’occasione si sono dovute attuare delle conseguenze drastiche. Un esempio di ciò è stata la proposta di legge contro i gay e per l’introduzione dei funerali ai fedi abortiti.

Micheal Pence: quali sono le idee del vice di Trump?

Mike Pence è uno dei rappresentanti dell’ala conservatrice del partito repubblicano e nel corso degli anni ha sempre mostrato le sue idee cattoliche. Nel corso del suo mandato, nel 2015, ha messo in luce questa sua tendenza cattolica conservatrice firmando un decreto controverso.

Secondo alcune fonti infatti il decreto in questione ha permesso a ristoranti e locali di non vendere la propria merce a gay e lesbiche. Il Religious Freedom Restoration Act ha portato non pochi problemi a Pence, dato che permetteva una sorta di obiezione di coscienza ai ristoranti ultra cattolici.

Dopo che in molti altri Stati le polemiche avevano portato a blocchi e a minacce di non comprare più la merce prodotta in Indiana; Pence è tornato sui suoi passi. La legge è stata modificata e sono stati tolti i riferimenti agli omosessuali.

Non è questa però l’unica iniziativa di Pence che ha destato critiche nell’opinione pubblica. Nel marzo 2016 ha infatti proposto di introdurre funerali obbligatori per tutti i feti abortiti, comprendendo anche quelli deceduti in modo spontaneo.
La legge è però stata bloccata da un giudice federale, dal momento che violava la facoltà di decidere delle donne in stato interessante.

Anche dal punto di vista dell’immigrazione le vedute sono molto simili a quelle di Trump, date le sue pregresse proposte contro il popolo siriano. Nel corso del suo mandato come Governatore dell’Indiana, ha infatti più volte cercato di impedire che i profughi siriani potessero insediarsi nel territorio.
In sostanza anche per Mike Pence le critiche nel corso del suo mandato non sono mancate e le sue idee di certo non sono passate inosservate.

Mike Pence: motivi della scelta di Trump

Mike Pence è l’uomo che mette d’accordo il partito, questa sembra essere la motivazione principale della scelta di Donald Trump. Difatti, quando Trump ha vinto le primarie, le contestazioni da parte dell’ala più radicata.
Le critiche di Trump all’establishment del partito non sono passate inosservate.

Dati i forti malcontenti scegliere un vice che potesse incontrare il favore di tutto è sembrata la strada giusta da intraprendere. Pence riesce infatti a rassicurare entrambe le parti e a placare gli animi.
Non è solo questa però la motivazione che ha spinto Trump a sceglierlo.

Pence, prima di essere un politico, era uno speaker radiofonico e le sue capacità oratorie non sono passate in osservate. Queste doti sono infatti importanti per essere vincitori nei dibattiti e soprattutto per riuscire a placare gli animi nei momenti di maggiore tensione.

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