Chi è e quanto guadagna Larry Page, il co-fondatore di Google

Emanuele Di Baldo

1 Dicembre 2025 - 17:40

La biografia e il patrimonio di Larry Page, uno dei “signori Google” che da anni figura tra le persone più ricche al mondo (e in continua ascesa)

Chi è e quanto guadagna Larry Page, il co-fondatore di Google

Quando pensi a Google, probabilmente la prima immagine che ti viene in mente è la barra di ricerca o magari il logo multicolore. Ma dietro quel semplice schermo c’è la mente - e la storia - di qualcuno che ha davvero cambiato Internet per come lo conosciamo oggi. Quel qualcuno è Larry Page, padre insieme a Sergey Brin di un colosso mondiale.

Oggi il suo nome è tornato sotto i riflettori: grazie a una corsa al rialzo delle azioni del gruppo che controlla Google (Alphabet), la sua ricchezza ha compiuto un balzo impressionante, catapultandolo ai vertici delle classifiche mondiali dei miliardari. Ma non si tratta solo di numeri: è la storia di un’idea nata in un campus universitario che si è trasformata in un impero digitale.
Ma chi è davvero Larry Page e come è arrivato a trasformare un motore di ricerca in un gigante globale?

Chi è Larry Page? La biografia di uno degli uomini più ricchi del mondo

Larry Page è nato il 26 marzo 1963 negli Stati Uniti, figlio di genitori con una forte inclinazione per la scienza e l’ingegneria: un ambiente che fin da piccolo lo ha avvicinato al pensiero tecnologico. Crescendo, coltiva una curiosità smodata per l’informatica e, dopo aver frequentato la Stanford University per il dottorato, incontra Sergey Brin, un binomio destinato a cambiare per sempre il volto di Internet.

Insieme, nel 1998, danno vita a Google; quello che all’epoca era solo un progetto di ricerca, un motore di ricerca come tanti, si trasforma presto in una piattaforma rivoluzionaria, capace di indicizzare il web in modo efficiente e affidabile. Page e Brin sviluppano l’algoritmo PageRank: l’idea che non tutte le pagine siano uguali, ma che alcune meritino più visibilità grazie ai link e all’importanza che hanno su Internet. È il seme da cui cresce un impero.

Negli anni successivi Google cresce a dismisura, diventando non solo un motore di ricerca ma un ecosistema fatto di pubblicità online, servizi, applicazioni, infrastrutture. Ma Page sa che per continuare a crescere servono struttura, strategia, un occhio al futuro. Così, nel 2015 nasce Alphabet Inc.: la holding che raccoglie Google e tutte le sue attività laterali o sperimentali. In questo modo l’azienda può espandersi, diversificarsi, investire in progetti ambiziosi senza appesantire il “core”.

Page, da quel momento, decide di lasciare i ruoli esecutivi e concentrarsi su una visione più ampia, puntando su ricerca, innovazione e strategia a lungo termine.

Poi, nel 2019, annuncia che non sarà più CEO di Alphabet. Non è un addio: rimane membro del consiglio di amministrazione e - soprattutto - azionista con una delle partecipazioni più significative. Anche se non gestisce più le operazioni quotidiane, la sua influenza resta enorme: ogni decisione, ogni nuova direzione presa da Alphabet, può avere un riflesso diretto sulla sua ricchezza personale.

I successi di Google (e di Alphabet) che hanno costruito la sua fortuna

Pensare a Google come “solo un motore di ricerca” oggi suona quasi riduttivo. Negli anni l’azienda si è trasformata in qualcosa di molto più ampio: un ecosistema per miliardi di persone fatto di servizi, piattaforme, infrastrutture, pubblicità e continue innovazioni. Gmail, YouTube, Android, servizi di cloud computing, intelligenza artificiale sono tutti tasselli che hanno ampliato enormemente la portata di Google e, con essa, il valore di Alphabet. Ogni nuovo progetto, ogni espansione, ha contribuito a consolidare la posizione dell’azienda come una delle realtà tecnologiche più solide al mondo.

La creazione di Alphabet nel 2015 è stata una mossa strategica: ha permesso di separare il “cuore operativo” di Google dalle attività sperimentali, dando spazio a progetti ambiziosi e lungimiranti.

In questo modo Google ha potuto espandersi senza perdere agilità, aprendosi a settori futuri come l’intelligenza artificiale, le auto autonome, la ricerca scientifica, e molto altro. Anche dopo il 2019, quando Page ha lasciato la guida operativa, la crescita non si è fermata: Alphabet ha continuato a investire in innovazione, attrarre capitali, espandersi.

Per Page (e Brin) questa struttura ha significato un vantaggio enorme: mantenendo una quota significativa di azioni - spesso di tipo “classe B/C”, quelle che danno potere decisionale - ogni crescita di valore di Alphabet si traduce direttamente in un aumento della loro ricchezza. In sostanza: il successo dell’azienda diventa il loro successo personale. E con l’intenzione dell’innovazione e gli investitori che guardano sempre più al futuro - con particolare attenzione all’AI - Alphabet è stata nelle condizioni ideali per beneficiare di ogni onda rialzista.

Quanto guadagna Larry Page: il patrimonio aggiornato

Nel 2025 la fortuna di Larry Page ha fatto un triplo salto carpiato.

Secondo Forbes, grazie a un rally delle azioni di Alphabet, favorito dall’entusiasmo attorno all’intelligenza artificiale, Page è diventato la seconda persona più ricca al mondo, con un patrimonio stimato in circa 261,4 miliardi di dollari (dato “real-time” aggiornato a fine novembre 2025).

Il 24 novembre 2025, per esempio, le attività azionarie di un solo giorno hanno portato un incremento di 8,7 miliardi di dollari alla sua fortuna.

Basterebbe già questo numero per capire la portata: ma la storia recente rende il risultato ancora più impressionante. Solo cinque anni fa, nel 2020, la sua ricchezza era stimata intorno a 50,9 miliardi di dollari. Da allora, grazie all’ascesa di Alphabet e al valore crescente delle sue azioni, il balzo non ha conosciuto pause.

È importante sottolineare che questa ricchezza non arriva da stipendi tradizionali o bonus: Page, come molti fondatori del suo calibro, non prende un salario da capogiro, ma basa tutto sul valore delle sue azioni e sulla quota che detiene in Alphabet. E visto il ritmo con cui la società continua a crescere - soprattutto in un’epoca in cui l’IA, il cloud e la tecnologia sono al centro dell’economia globale - il suo patrimonio rimane estremamente sensibile ai successi (o alle flessioni) del mercato.

Oggi Larry Page non è solo un ex inventore diventato miliardario: è un vero e proprio simbolo del potere che l’innovazione tech sa generare. Ogni servizio di Google che usi, ogni funzione che reputi “normale”, ogni evoluzione digitale ha a che fare, direttamente o indirettamente, con una sua visione. E quella visione adesso vale più di qualsiasi cifra.

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