Chi controlla davvero l’intelligenza artificiale? Intervista ad Alessandro Aresu

Redazione

10 Ottobre 2025 - 06:42

Dalla guerra tecnologica tra Stati Uniti e Cina alla dipendenza dalle filiere di Taiwan: il futuro del potere passa dall’IA.

Chi controlla davvero l’intelligenza artificiale? Intervista ad Alessandro Aresu

La domanda è di quelle che non ammettono risposte semplici: chi controlla davvero l’intelligenza artificiale e i suoi effetti geopolitici? Nel dibattito pubblico si tende spesso a ridurre l’IA a un tema tecnico o, al massimo, a un fenomeno culturale che riguarda la trasformazione del lavoro e della società. Ma dietro la superficie, si nasconde un campo di battaglia globale che definisce già oggi i nuovi equilibri del potere mondiale.

In una intervista su Money.it Premium, Alessandro Aresu, consigliere scientifico della rivista Limes e autore di saggi come Geopolitica dell’intelligenza artificiale e Il dominio del XXI secolo, ha offerto una lettura profonda delle dinamiche che intrecciano tecnologia, economia e geopolitica.

Se l’IA è la nuova frontiera del potere, la sfida tra Washington e Pechino rappresenta la sua dimensione più evidente. Da una parte gli Stati Uniti, con la loro capacità di attrarre capitali, aziende leader e un ecosistema di innovazione che resta senza rivali. Dall’altra, la Cina, che ha costruito in pochi decenni un’architettura tecnologica capace di sfidare il predominio occidentale, facendo leva su investimenti pubblici massicci, sull’uso strategico dei dati e su una visione di lungo periodo.

Il conflitto non è soltanto militare o commerciale, ma si gioca sul controllo delle filiere produttive, sulla proprietà intellettuale e, soprattutto, sul talento umano. È proprio qui che entra in gioco l’enorme peso del capitale scientifico asiatico: ricercatori, ingegneri e scienziati che alimentano lo sviluppo dell’IA a livello globale.
Il nodo cruciale della partita rimane però Taiwan. L’isola ospita TSMC, il colosso mondiale della produzione di semiconduttori avanzati, senza i quali nessuna applicazione di intelligenza artificiale potrebbe funzionare. La dipendenza globale da queste tecnologie trasforma Taiwan in un epicentro geopolitico di rilevanza strategica assoluta, rendendola uno dei punti più sensibili del sistema internazionale.

Il controllo dell’intelligenza artificiale non è soltanto un tema tecnologico, ma il vero terreno di confronto del XXI secolo. Capire chi ne detiene il potere significa comprendere come si stanno ridefinendo le relazioni internazionali, le economie e persino la libertà individuale. E se oggi gli occhi del mondo sono puntati sul duello tra Stati Uniti e Cina, la sfida per l’Europa è decidere se restare spettatrice o provare a riscrivere le regole di questo nuovo ordine globale.

Alessandro Aresu

Alessandro Aresu, nato a Cagliari nel 1983, è uno scrittore e analista italiano tra i più autorevoli nel campo della geopolitica economica e tecnologica. Laureato in filosofia del diritto all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha collaborato a lungo con figure di rilievo del pensiero contemporaneo e si è dedicato allo studio dei rapporti tra potere, economia e innovazione.
Dal 2006 scrive per la rivista Limes, di cui è consigliere scientifico, e dirige la Scuola di Politiche. Ha svolto incarichi di consulenza e direzione scientifica per diverse istituzioni italiane, tra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Cassa Depositi e Prestiti.
Aresu è autore di numerosi saggi che esplorano il legame tra capitalismo, tecnologia e geopolitica, come Le potenze del capitalismo politico, Il dominio del XXI secolo e Geopolitica dell’intelligenza artificiale, con cui ha approfondito le trasformazioni globali legate alla competizione tra Stati Uniti e Cina. Il suo pensiero si distingue per la capacità di unire rigore analitico e visione strategica, offrendo una lettura lucida delle grandi dinamiche che plasmano il potere nel mondo contemporaneo.

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