Questo universo industriale è oggi poco raccontato. Eppure, chi osserva i flussi di investimento, le gare pubbliche e gli accordi tra aziende, nota un pattern chiaro
Nel dibattito sul riarmo europeo, l’attenzione si concentra spesso sui grandi produttori di armamenti: aziende come Rheinmetall, Leonardo, Thales.
Eppure, l’aumento della spesa per la difesa non si traduce automaticamente in più carri armati, droni o munizioni. C’è una fase intermedia, oggi cruciale, che riguarda la costruzione della capacità produttiva. Senza questa fase, i miliardi stanziati rischiano di restare sulla carta.
Il vero collo di bottiglia, infatti, non è la domanda finale, ma l’offerta industriale: molte aziende europee non sono in grado di produrre più armi semplicemente perché non hanno linee produttive sufficienti. Questo rende determinanti alcuni attori industriali che operano a monte della catena del valore della difesa. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA