Che opinione avete del nuovo sindaco di New York, Zohran Mamdani? E’ questo il quesito che Money.it rivolge ai suoi lettori a pochi giorni dall’elezione del primo sindaco musulmano.
Che opinione avete del nuovo sindaco di New York, Zohran Mamdani?
E’ questo il quesito che Money.it rivolge ai suoi lettori a pochi giorni dall’elezione di Zohran Mamdani che è entrato nella storia diventando il primo musulmano a ricoprire l’incarico di sindaco di New York, oltre a essere il più giovane sindaco in oltre un secolo. La sua elezione rappresenta un cambiamento importante nello scenario politico locale e potenzialmente nazionale.
Mamdani è nato a Kampala, in Uganda, nel 1991, e si è trasferito da bambino a New York. Ha studiato Africana Studies al Bowdoin College e nel 2020 è stato eletto all’assemblea dello Stato di New York per il distretto 36, nel Queens, dopo aver lavorato come consulente per la prevenzione delle esecuzioni immobiliari. Si definisce socialista democratico e la sua campagna per la sindacatura ha puntato molto sul costo della vita, sull’abitazione e sui trasporti pubblici.
Tra le sue principali priorità ci sono la gratuità degli autobus entro il 2027, il congelamento degli affitti negli appartamenti stabilizzati, la creazione di abitazioni a prezzi accessibili di proprietà pubblica e maggiori protezioni per gli affittuari. Intende inoltre implementare un sistema di assistenza all’infanzia universale, supermercati comunali per ridurre i costi alimentari e aumentare il salario minimo fino a 30 dollari l’ora entro il 2030. Sul fronte fiscale, Mamdani propone un aumento della tassa societaria e l’introduzione di una sovrattassa per chi guadagna oltre un milione di dollari l’anno.
I suoi punti di forza risiedono nella capacità di mobilitare nuovi elettori, soprattutto giovani e comunità marginalizzate, e nella centralità dei temi legati all’accessibilità di servizi essenziali come abitazione, trasporti e salari. La sua elezione rappresenta anche un segnale forte sul piano identitario, rompendo con l’establishment politico locale.
Le criticità principali riguardano l’esperienza relativamente limitata in ruoli di alto profilo e le sfide legate alla gestione del bilancio e delle risorse necessarie per realizzare le sue proposte. Le relazioni con imprese e mercato immobiliare potrebbero essere difficili e la coerenza tra le promesse della campagna e la gestione effettiva della città sarà un elemento cruciale nei prossimi anni.
Anche per i lettori italiani, le politiche di una grande metropoli come New York hanno rilevanza: le strategie adottate per affrontare problemi come abitazione e trasporti possono essere indicative di modelli applicabili anche in altre città, mentre le questioni fiscali e di bilancio offrono spunti su come finanziare servizi senza indebitarsi eccessivamente.
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