Che fine ha fatto Lukashenko, presidente della Bielorussia?

Luna Luciano

28/05/2023

28/05/2023 - 12:53

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Il presidente bielorusso Lukashenko sembra essere gravemente malato e ricoverato in una clinica di Mosca. Ecco cosa si sa delle sue condizioni di salute e perché questo è importante per l’Europa.

Che fine ha fatto Lukashenko, presidente della Bielorussia?

Aleksandr Lukashenko versa in condizioni critiche presso una clinica privata di Mosca, dopo aver incontrato a porte chiuse il presidente Vladimir Putin. È questa la notizia fatta trapelare da Valery Tsepkalo, oppositore di Lukashenko e candidato alla presidenza del Paese.

Una notizia questa che confermerebbe le ipotesi di una malattia del presidente, anche se c’è chi ipotizza addirittura un avvelenamento. La malattia di Lukashenko giunge in un momento delicato per Mosca e Minsk, proprio in questi giorni le due nazioni hanno firmato un accordo sullo spiegamento di armi nucleari tattiche sul territorio della Bielorussia. Il controllo e la decisione di utilizzarle rimangono quindi a Mosca. Un trasferimento che potrebbe essere stato stabilito come una risposta alla fornitura degli F-16 da parte dell’Occidente all’Ucraina. Un triste parallelismo con la Guerra Fredda.

Al momento non si conoscono le cause della malattia, ma ciò che è certo è che questa potrebbe avere gravi ripercussioni sugli equilibri nell’Europa dell’Est. Lukashenko è da sempre stato un alleato fedele del Cremlino e l’improvviso cedimento fisico del presidente bielorusso, dopo essere partecipato al Supreme Eurasian Economic Council il 25 maggio, il maggiore organo sovranazionale dell’Unione economica eurasiatica, in programma al Cremlino, potrebbe aprire a un nuovo periodo di instabilità. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle condizioni di salute di Lukashenko e le conseguenze per la comunità internazionale.

Bielorussia, Lukashenko ricoverato in clinica a Mosca: l’ipotesi dell’avvelenamento crolla?

Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko si troverebbe in condizioni critichericoverato in una clinica di Mosca, almeno stando alle parole di Valery Tsepkalo, oppositore del dittatore della Bielorussia, candidato alla presidenza del Paese, ex ambasciatore negli Stati Uniti. Attualmente il presidente bielorusso rimarrebbe sotto osservazione.

Per assistere il fedele alleato del Cremlino, sarebbero stati mobilitati i maggiori specialisti, che lo avrebbero sottoposto a delle procedure mediche per la purificazione del sangue. Una mobilitazione importante che andrebbe a dissipare i dubbi e le ipotesi che vedono Vladimir Putin come il mandate di un possibile avvelenamento del fedele Lukashenko. L’ipotesi è nata dopo la morte improvvisa del ministro degli Esteri bielorusso.

Un’ipotesi che, al di là delle cure offerte dagli specialisti russi a Mosca, non sembra essere plausibile, considerando che pochi giorni fa, il 26 maggio la Russia ha firmato un accordo con la Bielorussia per dispiegare armi tattiche nucleari russe sul territorio bielorusso.

Lukashenko, presidente della Bielorussia è malato: le ipotesi

Le voci di una presunta malattia di Lukashenko sono iniziate a circolare agli inizi di maggio, quando a Mosca il 9 maggio, in occasione della parata militare per la Giornata della Vittoria, era apparso traballante, saltando il pranzo di gala offerto agli alti dirigenti dal Cremlino, e facendosi accompagnare in auto anche per i tragitti più brevi, come per raggiungere il Milite Ignoto, distante solo 300 metri dal palco d’onore. Ancora, l’assenza di Lukashenko all’annuale cerimonia della bandiera a Minsk sembra poi aver alimentato questa ipotesi. Al momento non si dispongono di notizie ufficiali sulla salute del presidente bielorusso, ma le ipotesi sulla sua malattia sono varie, e vanno da un virus a una miocardite, un’infiammazione del cuore dovuta a un’infezione.

Bielorussia, cosa può accadere con Lukashenko fuori dai giochi?

Al di là di quali possano essere le cause che hanno costretto il presidente della Bielorussia al ricovero in una clinica di Mosca, bisogna interrogarsi su quale sia il futuro che attende Bielorussia. Dopo 29 anni, dalla prima elezione nel 1994, Lukashenko non è stabile, e non resta che chiedersi cosa possa accadere al Paese con lui “fuori dai giochi”.

Alcuni ipotizzano che l’assenza della figura “forte” di Lukashenko possa rappresentare un’opportunità per Putin di annettere l’ex-Repubblica sovietica. L’opposizione, invece, si augura che l’assenza di Lukashenko rappresenti un’occasione per tornare alle elezioni, e come scrive la leader dell’opposizione che si trova in esilio, Svetlana Thikanovskaja, riportare la “Bielorussia sul sentiero della democrazia”, fermando le interferenze della Russia.

In ogni caso l’assenza di Lukashenko comporterebbe un drastico cambio negli equilibri, Putin perderebbe uno dei suoi più fidati alleati e l’opposizione cercherebbe di riavvicinare la Bielorussia alla democrazia, interrompendo i legami con Mosca, un’opzione questa che non può essere tollerata dal Cremlino, con il rischio di aprire una nuova crisi nel cuore dell’Est Europa.

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