Cessione del credito, cosa succede se i lavori sono stati effettuati in due diversi anni?

Nadia Pascale

12 Luglio 2023 - 15:57

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Se il SAL ( Stato avanzamento Lavori) si riferisce a diversi periodi di imposta si può esercitare l’opzione per la cessione del credito e lo sconto in fattura?

Cessione del credito, cosa succede se i lavori sono stati effettuati in due diversi anni?

Cosa succede se lo Stato di Avanzamento di Lavori (SAL) del Superbonus è a cavallo tra due anni fiscali?
In quale anno si può usufruire delle detrazioni di imposta o esercitare l’opzione per la cessione del credito e lo sconto in fattura?

Molti sono i dubbi anche per gli addetti ai lavori, ma in base ai chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate il contribuente può ottenere le detrazioni di imposta dalla dichiarazione relativa all’anno in cui la spesa è stata effettuata, mentre la cessione del credito e lo sconto in fattura solo con singolo SAL al 30%.

Cessione del credito solo con SAL al 30%

Se un committente dopo aver “consegnato” un SAL nel 2022, consegna un ulteriore SAL agli inizi del 2023, è probabile che lo Stato di avanzamento dei lavori riguardi spese che sono state sostenute anche nell’anno di imposta precedente, cioè nel 2022.
In questo caso molti contribuenti si chiedono quale comportamento adottare ai fini della esercitazione dell’opzione per la cessione del credito e lo sconto in fattura che richiedono l’asseverazione almeno del 30% dei lavori per ogni SAL (articolo 121 decreto legge 34 del 2020).

A tale proposito la risposta a Interpello 56 del 2022 precisa è possibile esercitare l’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura corrispondente alla detrazione per il Superbonus, solo se il SAL si riferisce almeno al 30% complessivo dei lavori, non rilevando la circostanza che detta percentuale si riferisca ad interventi realizzati in periodi d’imposta diversi.

Detrazione fiscale per periodo di imposta

Da quanto esposto in precedenza ne consegue che l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura può essere esercitata solo al raggiungimento delle soglie del 30% nei termini temporali previsti. Si ritiene però che il contribuente che nel 2022 abbia presentato un Sal del 30% a inizio anno, comprendente lavori eseguiti e pagati nel 2021, oltre a poter esercitare tale opzione, possa anche portare in detrazione le spese (in luogo della cessione del credito o sconto in fattura).

In questo caso è possibile avvalersi del beneficio fiscale nella dichiarazione 2022 riferita all’anno di imposta 2021. Stesso discorso può essere fatto per un Sal di inizio 2023 con spese del 2022. Per le rate non fruite con la detrazione, si può invece effettuare la cessione del credito.

A confermare questa tesi è la circolare 23/E del 2022 che a pagina 94 sottolinea che qualora il SAL emesso non si riferisca ad almeno il 30 per cento degli interventi realizzati fino a quel momento, è possibile fruire, per i corrispondenti importi fatturati, solo della detrazione nella dichiarazione dei redditi.

Per le successive rate, raggiunto il Sal del 30% anche con periodi di imposta diverso, si potrà invece procedere ad esercitare l’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura.

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