Cessione del credito, per sbloccare i lavori fino a 7 anni per usare la detrazione

Rosaria Imparato

07/11/2022

02/12/2022 - 15:00

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Novità sulla cessione del credito, si studia un modo per usare le detrazioni fino a 7 anni: in questo modo si sbloccano i lavori, visto il rischio di fallimento di 33mila imprese.

Cessione del credito, per sbloccare i lavori fino a 7 anni per usare la detrazione

Tante le novità che riguardano il settore edilizio. Non solo il superbonus, che potrebbe passare dal 110 al 90%, e il riordino delle agevolazioni fiscali per i lavori in casa in un bonus unico. Importanti cambianti sono previsti anche per la cessione del credito.

Secondo le ultime anticipazioni, tra i dossier su cui il governo è al lavoro c’è anche lo sblocco della cessione del credito, per fare in modo che si tolgano le strette imposte alle cessioni dell’ultimo anno. Il sottosegretario all’Economia Federico Freni è intervenuto al convegno dei giovani imprenditori dell’Ance.

Si studia un modo per arrivare fino a 7 anni per utilizzare le detrazioni. Tra le novità per il superbonus, anche l’introduzione del quoziente familiare per le villette. Le novità sarebbero quindi due: da un lato, l’abbassamento dell’aliquota, e dall’altro il debutto del quoziente nel sistema fiscale per misurare il reddito della famiglia. Un primo passo, questo, per superare l’Isee e arrivare a un metodo in teoria più equo, che tiene in considerazione il reddito e la numerosità della famiglia.

Cessione del credito, le ultime novità: fino a 7 anni per usare le detrazioni

Il sottosegretario Freni ha spiegato che il governo è consapevole del fatto che nel mondo bancario si sta diffondendo il dubbio sulla capacità di assorbimento di tutti i crediti fiscali. Ma come fare fronte a questo problema?

Le soluzioni allo studio sono due. La prima è l’ampliamento del periodo di «assorbimento, dicendo alle banche e ai destinatari finali del credito che si può scontare non in 5 anni ma in 7 o 8 anni». La seconda soluzione, invece, riguarda l’applicazione di «coefficienti di compensazione che consentano al settore bancario di ricominciare a comprare, senza ampliare la durata temporale».

Che il tema sia importante lo dimostra anche un altro intervento, quello di Andrea De Bertoldi, deputato di Fratelli d’Italia. Le sue parole sono state riprese dal Messaggero:

“Sia tra le imprese che tra i cittadini c’è un sentimento di disperazione. Ci sono famiglie che avevano confidato nello Stato e hanno avviato la ristrutturazione di casa prendendone un’altra in affitto nella convinzione che i lavori durassero sei mesi. Poi le imprese si sono trovate con i cassetti fiscali pieni di soldi ma i conti correnti vuoti perché le banche hanno smesso di comprare i crediti e hanno dovuto interrompere i lavori.”

Secondo le ultime stime, i crediti congelati nei cassetti ammontano a 6 miliardi, per un totale (secondo De Bertoldi) di 33 mila imprese e oltre 150 mila lavoratori a rischio.

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