Cessione del credito, il blocco potrebbe non essere l’unica soluzione

Nadia Pascale

11 Luglio 2023 - 11:37

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Il blocco delle cessioni del credito ha creato difficoltà a molte imprese e famiglie, proprio per questo le imprese propongono soluzioni alternative.

Cessione del credito, il blocco potrebbe non essere l’unica soluzione

In Italia la cessione del credito è stato una sorta di esperimento, bloccato con il decreto legge 11 del 2023 (decreto Blocca Cessioni) forse per timore, forse per incapacità di gestire il sistema.

In realtà la cessione dei crediti fiscali non è una novità, infatti viene praticata in modo ordinario dagli Stati Uniti per immettere liquidità nel sistema e per aiutare le famiglie con redditi bassi.
Proprio per questo il sistema può essere utilizzato, secondo molti, per analogia anche in Italia, sebbene ci siano forti differenze tra il sistema fiscale italiano e il welfare italiano rispetto al sistema statunitense.

Cessione del credito per la transizione ecologica negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, al fine di favorire la transizione ecologica e contrastare l’inflazione, nasce il programma Inflation Reduction Act (IRA) messo a punto dall’Internal Revenue Service (IRS) che sarebbe l’equivalente della nostra Agenzia delle Entrate.

Il programma prevede un maxi piano di cessione del credito del valore di 370 miliardi di dollari il cui obiettivo è intervenire sulle emissioni inquinanti attraverso la produzione di energia pulita. L’obiettivo è ridurre le emissioni di carbonio del 40% entro il 2030.

Si tratta quindi di un programma molto simile rispetto al nostro Superbonus, anche se sono fin dall’inizio determinate le risorse da mettere in campo, cosa che non è stata fatta con il Superbonus e forse proprio questo è stato uno dei motivi del fallimento della misura perché, senza prevedere un limite massimo di spesa, il rischio di un aumento non controllato del debito pubblico è sicuramente cresciuto in modo esponenziale.

Non è un caso se questa misura è attualmente allo studio anche dell’Unione Europea proprio come strumento utile alla transizione ecologica, anche se criticata a causa delle possibili difficoltà che potrebbero derivarne per le aziende europee che esportano negli Stati Uniti.

Credito fiscale per gli incapienti da utilizzare con la cessione del credito

Questo non è l’unico programma di cessione del credito attivo negli Stati Uniti, infatti è affiancato programma EITC (Earned Income Tax Credit). In questo caso per i meno abbienti viene riconosciuto un credito fiscale rapportato al reddito prodotto e alla composizione del nucleo fiscale.

Si forma così una sorta di salvadanaio fiscale che i cittadini possono utilizzare in vari modi, sicuramente per pagare le imposte, ma siccome gli incapienti difficilmente matureranno dei debiti fiscali, le somme accantonate sono spesso utilizzate per altre finalità, ad esempio possono essere rimborsate, cedute ad altri contribuenti, monetizzate presso banche o agenzie autorizzate.

Le cessioni, sono simili alle cessioni dei crediti da Superbonus applicate in Italia, ma la procedura è più semplificata e le agenzie disposte ad acquistare sono numerose, così come le piattaforme per lo scambio dei crediti fiscali.

Per le imprese del settore edile le misure adottate negli Stati Uniti potrebbero essere la soluzione ideale perché denunciano uno stato di difficoltà causato dal decreto Blocca cessioni che ha impedito di monetizzare i crediti fiscali da un giorno all’altro.
Denunciano che in realtà il Superbonus ha contribuito in modo importante al rilancio dell’Italia in quanto rappresenta 1/3 del Pil nel 2022 e che le uscite dello Stato sono state largamente compensate dalle maggiori entrate che hanno rappresentato una percentuale tra il 40% e il 70% del costo del provvedimento.

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