Niente certificato medico per le assenze per malattia: basterà una telefonata al medico

Simone Micocci

5 Luglio 2017 - 10:36

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Assenze per malattia: in arrivo l’autodichiarazione al posto del certificato medico? Facciamo chiarezza.

Niente certificato medico per le assenze per malattia: basterà una telefonata al medico

Per giustificare le assenze per malattia inferiori ai tre giorni non sarà necessario il certificato: al paziente basterà telefonare al medico per non andare a lavoro.

Una novità che sta facendo molto discutere in queste ore, contenuta in un disegno di legge - composto da due soli articoli - presentato al Senato dall’onorevole Maurizio Romani dell’Italia dei valori. Al momento questo disegno di legge è in esame presso la commissione Affari Costituzionale del Senato e, come dichiarato dal primo firmatario della legge, se ci sarà la volontà del Governo si potrà approvare “entro la fine della legislatura”.

Un disegno di legge che punta a togliere la responsabilità ai medici per quelle assenze di pochi giorni, spesso giustificate da malanni non clinicamente dimostrabili.

È anche per questo motivo che il ddl ha trovato l’appoggio della Federazione degli Ordini dei medici - la Fnomceo - la quale da diverso tempo chiede che venga revisionata la legge Brunetta sulle assenze per malattia.

E adesso che anche le regole sulle visite fiscali stanno cambiando sembra essere il momento giusto per una riforma del certificato medico come previsto dal ddl che porta la firma di Maurizio Romani.

Ma cosa cambierà se questa proposta di legge venisse approvata? Ecco quali sono le novità più importanti del ddl che sta facendo tanto discutere in questi giorni.

Assenze per malattia: in arrivo l’autodichiarazione del paziente?

Vi è mai capitato di avere un forte mal di testa che vi impedisce di andare a lavoro? Se questa legge venisse approvata potrete restare a casa senza dover per forza essere visitati dal medico.

Sarà sufficiente una telefonata al vostro medico di famiglia e dichiarare di essere affetti da un piccolo disturbo, passeggero ma invalidante. Un mal di testa, dolori alla pancia, influenza passeggera: tutti quei malanni che portano il dipendente ad assentarsi dal lavoro per un periodo inferiore ai tre giorni.

Una volta ricevuta la telefonata il medico non dovrà accertarsi dello stato di salute del paziente, poiché dovrà attenersi alla sua autodichiarazione di malattia. Sarà compito del medico, poi, inviare la comunicazione telematica all’INPS e al datore di lavoro.

Ma in questo modo non si rischia di incentivare le assenze per malattia? Secondo il senatore Romani, primo firmatario del ddl, si verificherà l’effetto contrario. Con l’introduzione dell’autodichiarazione, infatti, il lavoratore si assume la piena responsabilità delle sue parole; sarà lui, e non più il medico ad essere responsabile di una certificazione non conforme alle attuali regole.

Chi fa il furbo si assume la responsabilità di un’autogiustificazione falsa” - ha dichiarato Romani - “non ha più le spalle coperte dal certificato del proprio medico curante”.

Sarà il controllo del medico dell’INPS, durante la visita fiscale, a dover valutare se quanto dichiarato dal lavoratore corrisponde al vero e non più il medico che ha inviato la comunicazione all’Istituto poiché questo si limiterà a fare da “postino”.

D’altronde già oggi molti medici accettano di fare il certificato medico per le assenze per malattia di breve durata per via telefonica, ma questo comportamento è punito dalla legge. Infatti, se un medico viene giudicato colpevole per aver fatto un certificato non conforme alla legge, è soggetto ad una sanzione molto elevata.

Una pena troppo “esorbitante” secondo Romani, che nel ddl ha ridotto le sanzioni previste per i medici che non rispettano le regole.

Medici favorevoli alla nuova legge

Maurizio Scassola - vicepresidente di Fnomceo - si è detto favorevole alla nuova legge firmata dal senatore dell’Italia dei Valori. Secondo Scassola, infatti, l’autodichiarazione non porterà ad un aumento dell’assenteismo visto che “siamo un Paese maturo”.

Inoltre, la legge manterrà invariato il rapporto tra medico e paziente, poiché anche oggi ci sono disturbi lievi per i quali la diagnosi non può essere fatta sulla base di sintomi clinicamente obiettivabili. Quando un paziente lamenta un mal di testa, o una lieve gastroenterite, il medico deve limitarsi a prendere atto di quanto lamentato dal paziente.

Un rapporto di fiducia che resterà invariato anche se il lavoratore dovesse lamentare i sintomi facendo una telefonata, piuttosto che rivolgendosi personalmente al medico. A tal proposito Scassola ha dichiarato:

Riteniamo che un’autodichiarazione potrebbe essere utile, prima ancora che a sollevare il medico, a responsabilizzare il paziente, come del resto già avviene, con ottimi risultati, in molti paesi anglosassoni.

Chi invece non è assolutamente d’accordo con questa novità è Carmelo Barbagallo, del sindacato UIL. Questo si è scagliato contro i medici dichiarando che la legge toglierà loro un incarico per il quale vengono retribuiti.

Barbagallo non accetta che ai medici vengano tolte le loro responsabilità, soprattutto perché già oggi che la legge lo vieta sono tantissimi coloro che rilasciano il certificato medico per telefono.

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