Certificato di malattia con visita online, cosa cambia davvero e da quando

Simone Micocci

10 Dicembre 2025 - 12:57

Certificato di malattia, si potrà ottenere con una semplice videochiamata. Ecco cosa cambia per i lavoratori e da quando.

Certificato di malattia con visita online, cosa cambia davvero e da quando

Il Decreto Semplificazioni, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, cambia le regole per il rilascio del certificato medico in caso di malattia del lavoratore. Ma non dal 18 dicembre come molti sostengono: quella, infatti, è solamente la data in cui il decreto legge sulle semplificazioni entra in vigore, compreso il testo dell’articolo 58 che equipara la certificazione da remoto con quella tradizionale.

Per far sì che l’assenza per malattia possa essere giustificata anche da certificato rilasciato con visita online, invece, ci vorrà più tempo: affinché questa novità ottenga il via libera, infatti, è necessario un Accordo in Conferenza tra Stato e Regioni con la quale si andranno a definire i criteri e le modalità di applicazione di questa norma. Fino ad allora, quindi, i lavoratori che lamentano dei sintomi di una malattia dovranno necessariamente recarsi dal medico curante per il rilascio del certificato telematico dove vengono contrassegnati i giorni di assenza che si possono fare.

Ma vediamo come dovrebbe applicarsi questa novità - e se renderà più semplici (e frequenti) le assenze per malattia - fermo restando che nuove regole, come pure limitazioni, potrebbero essere disposte in sede di intesa tra Stato e Regioni.

Come funzionerà il rilascio del certificato medico tramite visita online

Il nuovo sistema di telecertificazione promette di semplificare uno degli adempimenti più frequenti nella vita dei lavoratori: ottenere il certificato di malattia.

Una volta che l’accordo Stato-Regioni renderà la norma pienamente operativa, infatti, il medico potrà valutare il paziente tramite una vera e propria televisita, senza che questo debba necessariamente recarsi in ambulatorio o richiedere una visita domiciliare.

Basterà quindi che il lavoratore si colleghi con il proprio medico attraverso piattaforme sicure e conformi agli standard che saranno definiti a livello nazionale. Non bisogna quindi pensare a una videochiamata improvvisata, bensì a un sistema strutturato che consenta al professionista di raccogliere informazioni cliniche affidabili.

Durante il consulto, infatti, il medico dovrà verificare i sintomi, acquisire eventuale documentazione pregressa, valutare lo stato generale del paziente e, se necessario, richiedere ulteriori accertamenti.

Solo quando, e se, riterrà che gli elementi raccolti siano sufficienti, potrà procedere all’emissione del certificato telematico, che avrà la stessa validità di quello rilasciato in presenza.

Spetterò all’accordo Stato-Regioni stabilire i casi in cui la televisita è ammessa, le eventuali limitazioni, le procedure per la verifica delle identità e le garanzie contro l’emissione di certificati non veritieri.

Malattia, sarà più semplice andarci?

La possibilità di ottenere il certificato di malattia tramite televisita fa pensare a molti che d’ora in avanti sarà più semplice mettersi in malattia e non andare al lavoro. In realtà va sottolineato che la riforma non prevede scorciatoie: semplicemente semplifica le procedure, ma non riduce i controlli né alleggerisce la responsabilità del medico.

È vero che il lavoratore non dovrà più recarsi fisicamente in ambulatorio per farsi certificare l’assenza, ma la valutazione sanitaria resta identica (per quanto con strumenti differenti). Il medico dovrà comunque accertare l’esistenza di una condizione che giustifichi l’astensione dal lavoro, e dovrà farlo con la stessa accuratezza di una visita tradizionale.

Proprio per questo, la categoria dei medici accoglie la telecertificazione con sollievo, visto che questa andrà ad alleggerire una parte del carico burocratico che ogni giorno intasa gli ambulatori di medicina generale, ma anche con una moderata prudenza. La responsabilità professionale infatti non cambia: anzi la certificazione a distanza impone una maggiore attenzione nella raccolta degli elementi clinici.

Servirà quindi attenzione, fermo restando che questa novità va a semplificare il percorso per chi è davvero malato. Niente spostamenti quando si ha la febbre alta o file in sala d’attesa per ottenere un certificato che, spesso, serve solo a formalizzare una condizione evidente.

La misura risponde proprio a questa esigenza: tutelare i lavoratori onesti e ridurre il carico burocratico degli ambulatori, senza aprire varchi agli abusi. Anche perché i controlli restano in piedi: le visite fiscali continueranno a verificare la correttezza delle assenze, con la possibilità che il medico incaricato possa anche disporre del rientro anticipato al lavoro.

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