Ce la faranno le imprese italiane a superare il 2023?

Il sistema imprese in Italia riuscirà a sopravvivere in vista di un 2023 in contrazione e con l’inflazione - specialmente energetica - alle stelle?

La risposta è arrivata, almeno in parte, da un outlook sulle aziende del Belpaese di S&P Global Ratings: l’anno prossimo sarà ancora oscurato da prezzi del gas molto alti e, di conseguenza, da una competitività compromessa.

Le imprese italiane possono superare la crisi nel 2023?

Imprese italiane in bilico: che anno sarà il 2023?

S&P Global Rating ha fatto una previsione sulla tenuta del settore imprenditoriale italiano: alla base c’è la forza di resistere a un terremoto recessivo dato quasi per certo l’anno prossimo. L’agenzia, infatti, ha i ricavi sono calcolati in aumento in media di circa il 5% nel 2023, con una diminuzione dei volumi a causa del rallentamento economico che dovrebbe compensare l’inflazione dei costi.

In generale, il report ha indicato che gli outlook negativi sono saliti al 12% dal 2% di fine 2021, “ma rimangono ben al di sotto del livello registrato durante la pandemia.” Renato Panichi, analista del credito di S&P Global Rating, ha aggiunto: “Quattro quinti delle società italiane con rating hanno una prospettiva stabile, che indica la resilienza del credito in vista di una potenziale recessione nel 2023.”

Tuttavia, il rischio maggiore che correranno le imprese italiane sarà quello di perdere competitività rispetto alle aziende europee. Il motivo è uno solo: le bollette energetiche. L’Italia, ma anche la Germania, è fortemente dipendente dal gas per la produzione di energia elettrica e questo renderà il Paese ancora vulnerabili alle impennate dei prezzi.

Secondo S&P Global, quindi, le industrie energivore saranno sotto pressione per quanto riguarda i margini. In più, in Italia la crescita degli investimenti è vista in frenata nel 2023 e, da non sottovalutare, i maggiori tassi di interesse saranno un allarme per le imprese con alto livello di indebitamento.