Indipendentemente da tutto, la guerra con l’Ucraina sta rovinando anche la Russia e non è possibile nasconderlo ai cittadini.
Le cose non vanno bene per Putin e non per quanto riguarda l’andamento della guerra. In Russia cresce il malcontento, i cittadini messi in ginocchio dall’aumento dei prezzi e privati di speranze per il futuro, con il conflitto che prosegue senza che il Cremlino intenda retrocedere, fintanto da alzare la voce. In un sistema autoritario come quello che vige in Russia, Repubblica sulla carta ma con il potere accentrato nella figura di Putin, esprimere il dissenso non è affatto semplice.
Buona parte della cittadinanza, peraltro, non ha nemmeno tutti gli elementi a disposizione per formare un’opinione autonoma e consapevole. La forza della propaganda è ben più spaventosa di quella bellica, ma ha comunque i suoi limiti. Non si possono nascondere a un’intera popolazione le maggiori fatiche fatte per arrivare a fine mese, per quanto si possa raccontare alle famiglie che c’è una buona ragione per questi sforzi, un fine superiore per cui saranno ricompensate.
E nonostante tutto ciò, la situazione è così insostenibile che l’insofferenza dei russi si sta palesando anche alle testate nazionali, quelle anti-propaganda chiaramente. Semplici, anonimi e liberi sondaggi restituiscono un quadro chiaro del sentimento russo in questo momento: una progressiva insoddisfazione per le condizioni di vita nella nazione, che continua a pagare un prezzo altissimo senza ricevere nulla in cambio, se non una lista di vittime ucraine e russe sempre più intrisa di sangue.
In Russia cresce il malcontento, lento ma inesorabile
L’agenzia di sondaggi indipendente russa Levada si rivolge ai cittadini ogni mese, potendo così restituire un quadro chiaro e quanto possibile oggettivo sulla vera posizione della popolazione. Ovviamente, non si tratta di dati esaustivi, ma basta vedere il cambiamento delle percentuali nei vari requisiti per comprendere che una variazione nell’atteggiamento dei russi c’è. I cittadini sono sempre meno soddisfatti dell’andamento del Paese.
A marzo 2025 il 74% dei cittadini che hanno risposto al sondaggio riteneva che la Russia stesse andando nella giusta direzione. Questo dato è sceso gradualmente, seppur molto lentamente, ogni mese e oggi tocca il 65%. Una percentuale comunque elevata, ma che lascia spazio a un restante 35% per far sentire la propria voce.
“Prezzi in aumento”, “pensioni e salari bassi”, “la guerra si sta prolungando”, “i nostri uomini stanno morendo”. Queste le frasi riportate dai cittadini tramite l’agenzia, evidenziando un malessere crescente, sebbene ancora circoscritto. Di fatto, questi numeri devono essere letti con la giusta contestualizzazione. Anche soltanto questioni di abitudine, valori culturali e patriottismo impediscono ai russi di criticare apertamente la propria nazione, diversamente da quanto accade in altri Paesi. Bisogna poi aggiungere al quadro il contesto complessivo di Mosca, dove potere, autorità e controllo fanno da padroni, a dispetto della sedicente e fragile democrazia.
Ecco perché anche se i numeri non sono così alti, il cambiamento è altamente sintomatico. L’agenzia Lenova ha riportato un disagio simile riguardante la guida politica del Paese, tasto assolutamente delicato da toccare e tuttavia analizzato. Nel dettaglio, oggi l’84% dei russi (fra chi ha partecipato al sondaggio) ritiene che Putin stia facendo un buon lavoro, un buon responso ma pur sempre di 3 punti percentuali in meno rispetto al mese di settembre. Non sono belle notizie per Putin, che intanto prosegue nella direzione stabilita fin dall’inizio senza lasciarsi intimorire dalle conseguenze.
E queste ultime ci sono, ben più deleterie di quanto il Cremlino voglia ammettere, con un’inflazione fuori controllo e redditi ormai insufficienti per vivere adeguatamente. Questo non può essere nascosto ai cittadini, indipendentemente dal modo in cui la situazione viene giustificata o, meglio, da quale soggetto viene accusato di aver provocato questi danni. Tra non poter esprimere la propria opinione ed essere portati a credere che le azioni di Putin siano, sul lungo termine, il bene del Paese, nessuna famiglia russa può davvero dirsi risparmiata da questa guerra.
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