Casa acquistata lo scorso anno, cosa recuperare in dichiarazione dei redditi 2023

Patrizia Del Pidio

4 Aprile 2023 - 14:59

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Se si è acquistata una casa nel 2022 è possibile recuperare qualcosa nella dichiarazione dei redditi del 2023?

Casa acquistata lo scorso anno, cosa recuperare in dichiarazione dei redditi 2023

Quando si acquista una casa è necessario sostenere determinate spese che, in alcuni casi, è possibile portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi. E come già avvenuto negli anni precedenti, anche nel 2023 sarà possibile godere di detrazioni su spese necessarie per l’acquisto di un immobile a determinate condizioni.

Nel seguente articolo vedremo quali spese sono detraibili e quando lo sono, oltre alla documentazione necessaria per poter godere del beneficio fiscale.

Casa acquistata nel 2022, quali detrazioni spettano nel 2023?

I contribuenti che durante l’anno d’imposta 2022 hanno acquistato una casa possono, quando vengono rispettati determinati requisiti, avere accesso a un rimborso Irpef pari al 19% delle spese di intermediazione immobiliare sostenute nell’acquisto della propria abitazione principale.

Non è tutto, si ha anche la possibilità di ricevere un rimborso delle spese notarili e di quelle accessorie.

Di seguito tutte le informazioni necessarie per poter usufruire di queste possibilità.

Rimborso Irpef acquisto: come funziona

Prima di tutto è importante ricordare che per poter accedere al rimborso la cifra deve essere saldata solo utilizzando mezzi di pagamento tracciabili.

Inoltre si tratta di una possibilità valida una volta per anno, quindi si potrà richiedere solo per le intermediazioni immobiliari avvenute durante il 2022, e non anche per gli anni passati. Infatti, in quest’ultimo caso, la richiesta di rimborso doveva essere inoltrata nell’anno precedente e non è più possibile usufruirne.

Il rimborso Irpef in questione è del 19% delle spese di intermediazione, e può arrivare a un tetto massimo di 1000 euro, utilizzabili in caso di acquisto di abitazione principale.

Per poter avere diritto alla detrazione è necessario essere in possesso della documentazione richiesta e di determinati requisiti.
Le condizioni necessarie per poter accedere al rimborso Irpef sono le seguenti:

  • il contribuente che vuole richiedere il rimborso deve aver sostenuto delle spese di intermediazione immobiliare in relazione all’acquisto dell’abitazione principale;
  • il contribuente deve essersi avvalso di un intermediatore immobiliare, ovvero un agente immobiliare che lavori per un’agenzia regolarmente iscritta al Registro delle Imprese;
  • l’intermediazione deve essere avvenuta in relazione all’acquisto dell’abitazione principale; si dovrà inoltre fornire un’autocertificazione al riguardo.

Nel caso in cui l’immobile fosse in comproprietà, e quindi gli acquirenti fossero più di una persona, allora si potrà usufruire di percentuali differenti del rimborso, in proporzione al grado di proprietà.

Come si compila la dichiarazione dei redditi per il rimborso

La compilazione della dichiarazione, sia nel caso del 730/2023, sia nel caso in cui si utilizzasse il Modello Redditi PF 2023, non è complessa.

Nello specifico, la compilazione del modello 730/2023 prevede che si utilizzi il quadro EOneri e spese”, nella “Sezione I”, andando a compilare il rigo E8, oppure E9, o E10, denominati “Altre spese”. Bisognerà inserire nella sezione “codice spesa” il codice 17, compilando la colonna di fianco con la spesa sostenuta.

Per chi utilizza il modello Redditi PF 2023 bisogna invece andare a compilare sempre la “Sezione I”, del quadro RP “Oneri e spese”. Il rigo interessato è il RP8, o uno dei seguenti fino al RP13, ovvero quelli intitolati “Altre spese”. Il codice da inserire è sempre il 17, nella colonna 1, mentre la 2 andrà compilata con le spese sostenute.

In entrambi i casi la spesa sarà da ripartire in caso di immobile in comproprietà.

La detrazione delle spese notarili

Un’altra possibilità disponibile per coloro che hanno acquistato un’abitazione principale, nel caso in cui avessero aperto un mutuo, è quella di andare a detrarre una parte delle spese notarili e accessorie pagate in forma di rimborso Irpef, sempre attraverso il modello 730/2023 e dichiarazione dei redditi.

Si tratta anche in questo di un rimborso pari al 19% delle spese in questione, che non potrà superare i 4.000 euro massimi. Si può richiedere per le seguenti spese:

  • interessi passivi pagati in funzione della restituzione del capitale;
  • spese sostenute dal notaio per il cliente, come la perizia tecnica;
  • provvigione per scarto rateizzato;
  • onorario del notaio, solo per la stipula del mutuo;
  • spese per la commissione dovuta agli istituti per l’attività di intermediazione.

È importante specificare come l’importo massimo di 4.000 euro si riferisca alla somma di tutte queste spese. Per fare il calcolo bisognerà quindi andare a sommare le spese tra loro, tenendo conto che nel caso in cui si superasse il tetto massimo, non si potrebbe comunque richiedere il 19% di rimborso su una cifra maggiore.

Per la compilazione del 730/2023, in questo caso, bisognerà inserire le informazioni all’interno del quadro E, sezione I, rigo E7.

Definizione di abitazione principale e differenze con la prima casa

Due su tre di queste possibilità si riferiscono all’acquisto dell’abitazione principale

. Spesso questa e la prima casa coincidono, ma non è sempre così. Infatti è possibile acquistare un immobile come prima casa, potendo così usufruire di tutte le diverse agevolazioni fiscali, ma non adibirla ad abitazione principale.

La definizione esatta infatti è: «L’immobile iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente».

Questo significa che si deve trattare:

  • di un immobile accatastato. Nel caso in cui fossero presenti più di un immobile, solo uno potrà essere considerato abitazione principale;
  • di un immobile in cui il possessore e la famiglia devono aver preso residenza anagrafica e la abitino effettivamente.

Inoltre, nel caso in cui due coniugi avessero stabilito come loro dimora principale due abitazioni differenti, anche in comuni differenti, solo una potrà essere considerata abitazione principale, e poter quindi usufruire del rimborso in questione.

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