Quanto si può recuperare nella dichiarazione dei redditi per l’acquisto della casa avvenuto l’anno precedente e in che modo?
Come avvenuto anche l’anno precedente, anche nel 2022 è possibile portare in detrazione alcune spese necessarie per l’acquisto di una casa sulla propria dichiarazione dei redditi.
Infatti i contribuenti che durante l’anno d’imposta 2021 hanno acquistato una casa possono, quando vengono rispettati determinati requisiti, avere accesso a un rimborso Irpef pari al 19% delle spese di intermediazione immobiliare sostenute nell’acquisto della propria abitazione principale.
Non è tutto, si ha anche la possibilità di ricevere un rimborso delle spese notarili e di quelle accessorie e per gli under 36, che hanno acquistato la prima casa tra il 26 maggio 2021 e il 31 dicembre 2022, c’è la possibilità di accedere al bonus di acquisto.
Di seguito tutte le informazioni necessarie per poter usufruire di queste possibilità.
Casa acquistata lo scorso anno: cosa recuperare in dichiarazione dei redditi 2022
Rimborso Irpef acquisto: come funziona
Prima di tutto è importante ricordare che per poter accedere al rimborso la cifra deve essere saldata solo utilizzando mezzi di pagamento tracciabili.
Inoltre si tratta di una possibilità valida una volta per anno, quindi si potrà richiedere solo per le intermediazioni immobiliari avvenute durante il 2021, e non anche per gli anni passati. Infatti, in quest’ultimo caso, la richiesta di rimborso doveva essere inoltrata nell’anno precedente e non è più possibile usufruirne.
Il rimborso Irpef in questione è del 19% delle spese di intermediazione, e può arrivare a un tetto massimo di 1000 euro, utilizzabili in caso di acquisto di abitazione principale.
Per poter avere diritto alla detrazione è necessario essere in possesso della documentazione richiesta e di determinati requisiti.
Le condizioni necessarie per poter accedere al rimborso Irpef sono le seguenti:
- il contribuente che vuole richiedere il rimborso deve aver sostenuto delle spese di intermediazione immobiliare in relazione all’acquisto dell’abitazione principale;
- il contribuente deve essersi avvalso di un intermediatore immobiliare, ovvero un agente immobiliare che lavori per un’agenzia regolarmente iscritta al Registro delle Imprese;
- l’intermediazione deve essere avvenuta in relazione all’acquisto dell’abitazione principale; si dovrà inoltre fornire un’autocertificazione al riguardo.
Nel caso in cui l’immobile fosse in comproprietà, e quindi gli acquirenti fossero più di una persona, allora si potrà usufruire di percentuali differenti del rimborso, in proporzione al grado di proprietà.
Come si compila la dichiarazione dei redditi per il rimborso
La compilazione della dichiarazione, sia nel caso del 730/2022, sia nel caso in cui si utilizzasse il Modello Redditi PF 2022, non è complessa.
Nello specifico, la compilazione del modello 730/2022 prevede che si utilizzi il quadro E “Oneri e spese”, nella “Sezione I”, andando a compilare il rigo E8, oppure E9, o E10, denominati “Altre spese”. Bisognerà inserire nella sezione “codice spesa” il codice 17, compilando la colonna di fianco con la spesa sostenuta.
Per chi utilizza il modello Redditi PF 2022 bisogna invece andare a compilare sempre la “Sezione I”, del quadro RP “Oneri e spese”. Il rigo interessato è il RP8, o uno dei seguenti fino al RP13, ovvero quelli intitolati “Altre spese”. Il codice da inserire è sempre il 17, nella colonna 1, mentre la 2 andrà compilata con le spese sostenute.
In entrambi i casi la spesa sarà da ripartire in caso di immobile in comproprietà.
Bonus prima casa under 36: cosa c’è da sapere
A poter accedere e utilizzare questo bonus sono le persone che rientrano nei seguenti requisiti, ovvero:
- avere meno di 36 anni e non compierli nell’anno in cui si acquista la casa;
- avere un Isee inferiore ai 40.000 euro;
- l’acquisto deve avvenire entro il 31 dicembre 2022.
I soggetti che rientrano in questa categoria hanno accesso ad alcuni vantaggi, ideati per aiutare i giovani ad acquistare la prima casa. Nello specifico, oltre a essere esenti dal pagamento dell’imposta di registro, sia catastale, sia ipotecaria, in caso di acquisto soggetto a Iva, hanno anche diritto a un credito d’imposta pari all’imposta pagata per l’acquisto, che può anche essere utilizzato in sede di dichiarazione dei redditi, da riportare all’interno del modello 730/2022 compilando il quadro G, all’interno della “Sezione VI”, utilizzando il rigo G8.
La detrazione delle spese notarili
Un’altra possibilità disponibile per coloro che hanno acquistato un’abitazione principale, nel caso in cui avessero aperto un mutuo, è quella di andare a detrarre una parte delle spese notarili e accessorie pagate in forma di rimborso Irpef, sempre attraverso il modello 730/2022 e dichiarazione dei redditi.
Si tratta anche in questo di un rimborso pari al 19% delle spese in questione, che non potrà superare i 4.000 euro massimi. Si può richiedere per le seguenti spese:
- interessi passivi pagati in funzione della restituzione del capitale;
- spese sostenute dal notaio per il cliente, come la perizia tecnica;
- provvigione per scarto rateizzato;
- onorario del notaio, solo per la stipula del mutuo;
- spese per la commissione dovuta agli istituti per l’attività di intermediazione.
È importante specificare come l’importo massimo di 4.000 euro si riferisca alla somma di tutte queste spese. Per fare il calcolo bisognerà quindi andare a sommare le spese tra loro, tenendo conto che nel caso in cui si superasse il tetto massimo, non si potrebbe comunque richiedere il 19% di rimborso su una cifra maggiore.
Per la compilazione del 730/2022, in questo caso, bisognerà inserire le informazioni all’interno del quadro E, sezione I, rigo E7.
Definizione di abitazione principale e differenze con la prima casa
Due su tre di queste possibilità si riferiscono all’acquisto dell’abitazione principale
. Spesso questa e la prima casa coincidono, ma non è sempre così. Infatti è possibile acquistare un immobile come prima casa, potendo così usufruire di tutte le diverse agevolazioni fiscali, ma non adibirla ad abitazione principale.
La definizione esatta infatti è: «L’immobile iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente».
Questo significa che si deve trattare:
- di un immobile accatastato. Nel caso in cui fossero presenti più di un immobile, solo uno potrà essere considerato abitazione principale;
- di un immobile in cui il possessore e la famiglia devono aver preso residenza anagrafica e la abitino effettivamente.
Inoltre, nel caso in cui due coniugi avessero stabilito come loro dimora principale due abitazioni differenti, anche in comuni differenti, solo una potrà essere considerata abitazione principale, e poter quindi usufruire del rimborso in questione.
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