Cartelle esattoriali, ecco quando sono valide se consegnate a un indirizzo sbagliato

Patrizia Del Pidio

29 Ottobre 2025 - 18:10

Anche se notificata a un indirizzo sbagliato la cartella esattoriale può essere valida soprattutto se il destinatario presenta un ricorso, dimostrando di essere a conoscenza dell’atto.

Cartelle esattoriali, ecco quando sono valide se consegnate a un indirizzo sbagliato

La cartella esattoriale consegnata all’indirizzo sbagliato potrebbe essere valida. Questo, in estrema sintesi, quanto deciso dalla Corte di Cassazione nella sentenza 18274 del 14 maggio 2025. A determinare la validità dell’atto è il raggiungimento dello scopo, ovvero la possibilità di mettere il contribuente a conoscenza di quanto esso contiene.

La vicenda su cui i Supremi Giudici si sono espressi nasce dal ricorso contro un’ipoteca su immobili notificata a un indirizzo diverso da quello in cui era ubicata la sede legale della S.r.l. a seguito di cartelle esattoriali per tributi non versati. La società contestava l’irregolarità della notifica delle cartelle esattoriali che erano state recapitate a un indirizzo errato (numero civico sbagliato rispetto a quello della sede locale della società).

Cartelle esattoriali con indirizzo errato

Le cartelle esattoriali erano state ricevute da una persona che non era stata incaricata per il ricevimento. La Commissione Tributaria Regionale ha, però, respinto il ricorso dichiarando legittima la notifica avvenuta alla presenza di un soggetto “incaricato” e basandosi sull’avviso di ricevimento.

La società opponeva ricorso in Cassazione denunciando la violazione della norma sulle notifiche. Con la sentenza del 2025, però, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso ribadendo un orientamento ormai consolidato: la prova del perfezionamento della notifica è assolta con la relata di notificazione su cui è indicato il numero che identifica la cartella.

A essere fondamentale nel rigetto del ricorso, però, è il principio di conoscenza legale, di cui all’articolo 1335 del codice civile.

La società non ha contrastato le presunzioni della cartella esattoriale ma si è limitata a opporre ricorso generico per la notifica a un civico diverso. Non ha, però, dimostrato che la persona che ha ricevuto l’atto non era stata incaricata dalla società.

I presupposti su cui si basa la sentenza sono essenzialmente due: chiunque si trovi all’interno della sede può ricevere atti, salvo prova contraria (che non è stata fornita); inoltre, la differenza di numero civico non ha impedito che la cartella fosse ricevuta dal soggetto a cui era indirizzata, raggiungendo così il suo scopo.

Principio di conoscenza legale

Come abbiamo già accennato, determinante è stato il principio di conoscenza legale evidenziato dalla Corte. Nel momento in cui viene presentato un ricorso contro una cartella esattoriale consegnata a un indirizzo sbagliato si dimostra che la notifica ha raggiunto il suo scopo: la consegna al diretto interessato che con il ricorso cerca di difendersi.

La notifica, anche se arrivata a un indirizzo sbagliato, è stata visionata lo stesso dal destinatario e proprio il ricorso presentato ne è la prova. La Cassazione, inoltre, sottolinea che per ritenere la notifica valida non è necessario che sia consegnata una copia della cartella esattoriale, ma basta che nell’avviso di ricevimento sia riportato il numero identificativo della cartella stessa (con il quale è possibile risalire al suo contenuto).

Iscriviti a Money.it

Money Awards Logo

Le votazioni ai Money Awards sono aperte!

Registrati su Money.it e vota la tua azienda preferita ai People's Money Awards 2025!

Vota ora