Cartelle esattoriali, ecco quando possono essere cancellate dal Giudice

Patrizia Del Pidio

4 Novembre 2025 - 15:09

In caso di forte indebitamento il giudice può disporre, con decreto, la cancellazione totale del debito. Ecco quando le cartelle esattoriali si annullano.

Cartelle esattoriali, ecco quando possono essere cancellate dal Giudice

Per cancellare i debiti con il Fisco non sempre è necessario pagare, attendere la prescrizione o che intervenga il discarico automatico delle cartelle. In alcuni casi i debiti fiscali possono essere cancellati dal giudice se il contribuente è in difficoltà economica e in buona fede.

Uno degli strumenti poco conosciuti, tuttavia efficaci, per liberarsi dei debiti è l’esdebitazione dei debitori incapienti. Proprio questa legge fa in modo che non sempre quando il Fisco richiede un pagamento, la legge è dalla sua parte. L’esistenza della procedura dell’esdebitazione, contenuta nel Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, permette al giudice di cancellare il debito una volta accertato che il debitore non ha le risorse finanziarie sufficienti a pagarlo.

In quali casi il giudice può cancellare il debito?

In alcuni casi, il debito contratto cresce con il passare del tempo, a causa degli interessi moratori e delle sanzioni amministrative, e diventa talmente alto da non poter essere più saldato. Anche se l’Agenzia delle Entrate può continuare a sollecitare il pagamento, in mancanza di redditi il recupero non è possibile.

In questo modo la situazione di insolvenza diventa irreversibile e il debitore, in alcuni frangenti, riesce a vivere solo grazie all’aiuto economico costante da parte dei familiari.

Quando ci si trova in una situazione di sovraindebitamento una persona fisica non è più materialmente in grado di far fronte ai debiti contratti, neanche impegnandosi per il futuro, e l’unica soluzione possibile è quella costituita dall’articolo 283 del codice della crisi di impresa: l’esdebitazione del debitore incapiente che deve disporre il giudice con apposito decreto.

La procedura che cancella i debiti

Va detto che l’esdebitazione è una procedura straordinaria che permette la cancellazione dei debiti di chi si trova in una situazione di impossibilità di pagare, ma non basta. Il contribuente, per ottenere una seconda chance, deve essere anche meritevole e deve aver contratto i debiti in buona fede e non in modo fraudolento. Inoltre il debitore non deve possedere beni che possano essere utilizzati per pagare, anche in parte, i creditori e deve aiutare a definire la sua situazione fornendo tutte le informazioni e la documentazione necessaria.

L’esdebitazione è una procedura che, come dice la norma che la prevede, può essere concessa una sola volta nella vita e va a cancellare tutti i debiti residui dell’individuo. Nei tre anni successivi alla procedura di esdebitazione, però, il debitore a cui sono stati cancellati definitivamente i debiti deve comunicare annualmente gli eventuali redditi percepiti all’Organismo di Composizione della Crisi. Se i redditi percepiti eccedono quanto serve a mantenere un tenore di vita dignitoso, il debitore si impegna a destinare l’eccedenza a ripagare, anche solo in parte, i creditori.

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