Brexit: ministri in rivolta, è caos a Londra

C. G.

18 Febbraio 2019 - 12:40

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La Brexit si complica: l’ultimo disperato tentativo della May mentre i ministri si mobilitano contro il no-deal

Brexit: ministri in rivolta, è caos a Londra

A poco più di un mese dalla Brexit il quadro sembra essere sempre più complicato.

In un ultimo disperato tentativo di salvare il divorzio Ue-Regno Unito, Theresa May ha inviato una nuova delegazione di negoziatori in Europa.

Il tutto mentre a Londra alcuni ministri hanno dato il via ad una vera e propria protesta per scongiurare l’ipotesi di una Brexit no deal. D’altronde a meno di due mesi dal 29 marzo lo scenario di mancato accordo appare sempre più probabile.

Caos Brexit: cosa sta succedendo

I tempi stringono. Tra qualche giorno si terrà l’atteso voto sull’accordo Brexit confermato dalla stessa Theresa May, che la scorsa settimana aveva chiesto più tempo ribadendo:

“Se non sarà raggiunta prima un’intesa, farò una dichiarazione in Parlamento il 26 febbraio e il 27 si terrà il voto significativo sull’accordo”

Alcuni ministri britannici intanto hanno dato vita ad una vera e propria rivolta intestina e stanno tentando il tutto per tutto per evitare l’ipotesi di no-deal, temuta sia dal Parlamento che dalla sterlina inglese che dal mercato immobiliare, come ha precisato la Bank of England.

I membri del gabinetto che si oppongono a una separazione senza accordo affronteranno la May a viso aperto questa settimana. I ministri, tra cui il segretario alle finanze Amber Rudd, il segretario agli affari Greg Clark e il segretario alla giustizia David Gauke diranno alla premier che il Parlamento potrebbe costringerla a cercare un’estensione dei colloqui sulla Brexit con l’obiettivo di evitare danni economici imponenti.

Se la May accetterà questa linea darà sicuramente vita ad una vera e propria protesta dei Tory pro Brexit, secondo cui uscire senza un accordo sarebbe comunque meglio che uscire con l’intesa negoziata in precedenza. L’opzione no deal, a loro detta, dovrebbe essere mantenuta aperta come uno stratagemma negoziale per spaventare l’Ue.

L’ultima mossa della May

Per tentare di convincere l’Ue ad avanzare nuove concessioni con il fine ultimo di salvare il suo accordo sulla Brexit, la May ha inviato in tutta Europa alcuni dei suoi ministri più coinvolti nel processo di divorzio.

Il segretario degli affari esteri, Jeremy Hunt, volerà a Berlino, Bruxelles e Copenaghen, mentre il Segretario per la Brexit, Steve Barclay, continuerà a dialogare con il negoziatore europeo Michel Barnier.

La stessa Theresa May, invece, incontrerà il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker questa settimana e cercherà di parlare con i leader dei restanti Paesi nei giorni successivi. Il futuro della Brexit è ancora tutto da scrivere.

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