I Caf vogliono più competenze e puntano agli adempimenti fiscali delle imprese

Anna Maria D’Andrea

12 Luglio 2017 - 16:25

Adempimenti per le piccole partite Iva e visto di conformità anche al Caf: dopo il modello 730 e l’Isee potrebbero essere affidate nuove competenze ai centri di assistenza fiscale. Ecco le novità.

I Caf vogliono più competenze e puntano agli adempimenti fiscali delle imprese

I Caf chiedono maggior riconoscimento all’Agenzia delle Entrate e, a quanto pare, tornano a sognare di assistere non soltanto i contribuenti per l’invio del modello 730 e la compilazione dell’Isee ma anche il popolo delle partite Iva.

Piccole e medie imprese potrebbero rivolgersi, come alternativa al commercialista, anche ai centri di assistenza fiscale presenti sul territorio per gli adempimenti fiscali collegati all’esercizio dell’attività di impresa.

I Caf, secondo quanto diffuso con un articolo pubblicato sul quotidiano Italia Oggi, presenteranno richiesta all’Agenzia delle Entrate per il riconoscimento di maggiori competenze e nello specifico l’obiettivo è raggiungere i contribuenti più tartassati dal fisco: imprese e professionisti, alle prese con vecchi e nuovi adempimenti fiscali.

Il nuovo super direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, potrebbe non farsi pregare: positivamente stupito dal lavoro dei Caf durante le fase di presentazione delle domande di rottamazione delle cartelle, l’idea di molti è che darà responso favorevole alla richiesta, con buona pace di chi tra i commercialisti già comincia a storcere il naso.

I Caf vogliono più competenze e puntano agli adempimenti fiscali delle imprese

La richiesta di poter seguire le imprese negli adempimenti fiscali e di autorizzazione per l’apposizione del visto di conformità verrà presentata dai Caf all’Agenzia delle Entrate nei prossimi giorni.

Si tratta di 3 milioni di potenziali clienti che potrebbero essere accolti dai centri di assistenza fiscale per svolgere gli ordinari adempimenti fiscali. A vantaggio dei Caf, stando alle notizie diffuse da ItaliaOggi, ci sarebbero per ora due elementi.

Il primo riguarda l’ottimo lavoro effettuato, secondo Ruffini (ex AD Equitalia e ora direttore delle Entrate) nella presentazione delle domande di rottamazione delle cartelle. Secondo punto a favore il moltiplicarsi di adempimenti fiscali.

Spesometro, comunicazione delle liquidazioni Iva e nuovi obblighi di apposizione del visto di conformità e regole sulle compensazioni: si tratta soltanto di alcuni degli adempimenti introdotti negli ultimi mesi che vanno ad appesantire anche il costo dell’attività di consulenza offerta dai commercialisti.

I Caf vogliono più competenze ma torna incerto il rilascio gratuito del modello Isee

Oltre alla richiesta di maggiori competenze in ambito fiscale rivolte al popolo delle partite Iva, spunta la possibilità che a partire dal mese di settembre per richiedere il modello Isee al Caf si debba pagare un importo minimo compreso tra i 5 e i 10 euro.

Dopo la minaccia di sospensione del servizio di assistenza fiscale per i contribuenti nella compilazione del modello Isee, scongiurato con il rinnovo della convenzione con l’Inps, si fa sempre più viva la possibilità che il servizio diventi a pagamento. Le risorse, secondo i Caf, non sono sufficienti a garantire la copertura del servizio per tutto l’anno.

Si tratterebbe di una fase di passaggio prima della messa a punto del modello Isee precompilato, riforma annunciata per il 2018.

Ulteriori dettagli saranno resi noti soltanto dopo l’incontro ufficiale con l’Agenzia delle Entrate.

Intanto i commercialisti non ci stanno: dare maggiori competenze ai Caf sarebbe pari a svilire ancora di più la figura dei professionisti, tenuti ad adempiere ad obblighi di carattere formativo che, per ora, restano del tutto facoltativi per gli operatori dei Caf.

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