La decisione di Trump sui chip per l’AI di Nvidia annunciata su Truth Social. Ma qualcuno ha già parlato di un grave errore stratefico.
La Big Tech americana Nvidia potrà tornare a esportare i suoi chip per l’AI H200, grazie alla decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha annunciato la grande svolta nella giornata di ieri, lunedì 8 dicembre 2025, con un post pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social.
Stando a quanto ha deciso Trump, i semiconduttori H200 di Nvidia potranno essere venduti a “ clienti autorizzati in Cina ” e ad altri Paesi, a condizione che gli Stati Uniti ricevano una parte dei ricavi, pari al 25%.
Si tratta di una quota superiore a quella che era stata decisa da un accordo precedente avente per oggetto altri semiconduttori della Big Tech, quando il gigante USA e la rivale AMD-Advanced Micro Devices avevano accettato di pagare all’amministrazione americana il 15% dei ricavi ottenuti con le vendite in Cina.
Nel suo post, Trump ha precisato che il via libera alle esportazioni di Nvidia in Cina avrà per oggetto i semiconduttori H200, ma non quelli più avanzati del gigante, ovvero i chip Blackwell e Rubin.
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L’attacco di Trump contro l’ex presidente USA Joe Biden
Non è mancato l’attacco del presidente americano contro il suo predecessore Joe Biden:
“L’amministrazione Biden ha costretto le nostre GRANDI SOCIETA’ a spendere MILIARDI DI DOLLARI per costruire prodotti ’degradati’ che nessuno voleva: un’idea terribile che ha rallentato l’innovazione e danneggiato i lavoratori americani.”
Va ricordato infatti che Nvidia in passato aveva creato un chip meno potente, chiamato H20, al fine di rispettare le regole precedentemente imposte dal governo federale USA.
Le consegne di quei chip erano state successivamente interrotte in Cina quest’anno, dopo che il governo di Pechino aveva intimato alle aziende cinesi locali di smettere di acquistarli, a causa di presunte minacce alla sicurezza.
Ora, con la svolta di Trump, così come ha fatto notare alla CNBC George Chen, co-presidente del The Asia Group, “l’H200 di Nvidia potrà aiutare diversi sviluppatori cinesi di intelligenza artificiale a migliorare i loro modelli, rendendo il chip ’molto più utile ed efficace’ rispetto all’H20”.
Positiva la reazione delle azioni Nvidia, che hanno chiuso la sessione di ieri in rialzo dell’1,72%, a quota $185,55 e che, nelle contrattazioni afterhours di Wall Street, sono salite di oltre il 2%, fino a 189,90 euro.
Chen ha fatto notare che le esportazioni dei chip sdoganate ora da Trump confermano il miglioramento delle relazioni commerciali tra Washington e Pechino, in vista della visita di Trump in Cina prevista per il prossimo aprile.
La cautela non è tuttavia mancata. “Nvidia ha una buona finestra temporale per vendere l’H200, ma non durerà… per sempre ” ha avvertito l’esperto.
Chip Nvidia alla Cina? “Un grave errore strategico”
C’è anche chi ha sottolineato come quella di Trump non sia stata una mossa azzeccata per gli Stati Uniti, in una fase in cui la guerra dei chip tra le due potenze mondiali sta vedendo la Cina fare passi da gigante.
In un post pubblicato su X Chris McGuire, senior fellow della divisione per la Cina e le tecnologie emergenti del Council on Foreign Relations, ha ricordato che “la Cina continuerà a fare tutto ciò che è in suo potere per ridurre la sua dipendenza dai chip per l’AI degli Stati Uniti, anche mantenendo l’accesso ai semiconduttori americani”.
Il processo per slegarsi progressivamente dalle forniture americane richiederà del tempo, in quanto la Cina non riuscirà a produrre chip più avanzati rispetto agli H200 di Nvidia almeno fino al quarto trimestre del 2027.
E tuttavia la decisione di Trump “impedisce agli Stati Uniti di beneficiare del vantaggio più grande nei confronti della Cina, riguardo all’AI”. Il tutto, con una mossa che rappresenta “un cambiamento radicale nella politica degli Stati Uniti e un grave errore strategico ”, ha osserbato McGuire.
Dello stesso avviso Rush Doshi, assistant professor alla Georgetown University che, sempre sulla piattaforma X, ha ricordato che “la capacità di calcolo è il nostro principale vantaggio”, e che al momento la Cina è già più avanti rispetto agli Stati Uniti nei settori dell’energia elettrica, dell’ingegneristica e in altri ambiti. Nel permettere a Nvidia di esportare i suoi chip avanzati H200, ha avvertito Doshi, “aumentiamo le probabilità che il mondo si basi piuttosto sull’AI cinese”. E che la Cina, insomma, finisca per vincere la guerra dell’AI, comunque in corso con gli Stati Uniti, a dispetto della linea più morbida verso Pechino adottata da Trump.
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