Busta paga, gli aumenti di stipendio rischiano di essere cancellati presto: cosa succederà nel 2024?

Stefano Rizzuti

02/05/2023

Il taglio del cuneo fiscale voluto dal governo per luglio rischia di durare ben poco: gli aumenti in busta paga varranno fino a dicembre, ma nel 2024 i soldi potrebbero non bastare per una proroga.

Busta paga, gli aumenti di stipendio rischiano di essere cancellati presto: cosa succederà nel 2024?

Il decreto Lavoro approvato l’1 maggio in Consiglio dei ministri ha stabilito un nuovo taglio del cuneo fiscale per chi ha un reddito inferiore a 35mila euro. La busta paga di milioni di lavoratori è quindi destinata a crescere dal primo luglio: lo sgravio contributivo salirà, fino a dicembre, raggiungendo il 7% per i redditi fino a 25mila euro e il 6% per i redditi fino a 35mila euro.

Il taglio del cuneo fiscale, dunque, sarà di quattro punti percentuali più alto rispetto a quello attuale (oggi fissato al 2% e al 3%). Tutto questo, come detto, fino alla fine dell’anno. Ma cosa succederà dopo? Il taglio del cuneo - sia quello già in vigore che quello atteso da luglio - è previsto solamente per il 2023 e il governo dovrà rinnovarlo nel 2024.

La proroga, però, è parecchio costosa. Il governo, come assicura la ministra del Lavoro Marina Calderone, è al lavoro per confermare la misura nel prossimo anno, ma i costi saranno alti: non solo i 3,4 miliardi appena investiti attraverso il Def, ma serviranno molte più risorse per confermare lo sgravio al 6% e al 7% per un anno intero.

Busta paga più alta, cosa succede nel 2024?

La ministra Calderone parla delle misure approvate in Cdm a Radio 24, ricordando i termini dell’intervento sul cuneo fiscale: per i redditi fino a 25mila euro ci sarà una “riduzione di circa il 70% del prelievo contributivo. Per chi ha fino a 35mila euro di reddito c’è il 60%".

Queste cifre valgono, come detto, fino alla fine dell’anno. Poi per il governo “l’impegno è di lavorare per creare le condizioni per rendere strutturale questo intervento. Ci deve essere una situazione che lo consente. Bisogna agire con prudenza e con attenzione ai conti”. Il messaggio, quindi, è chiaro: il governo punta a prorogare il taglio del cuneo fiscale, ma non è scontato che ci siano i soldi per farlo anche nel 2024.

Quanto costa prorogare il taglio del cuneo fiscale

Calderone spiega che l’obiettivo resta quello di avere un taglio del costo del lavoro strutturale: non solo lato lavoratore (con una conferma non facile per il prossimo anno), ma anche per l’azienda. Il problema è rinnovare la misura, perché servono davvero tanto risorse. Giusto per avere un’idea, molte più di quelle spese annualmente per il Reddito di cittadinanza. Secondo alcune stime parliamo di cifre che vanno dai 12 ai 13 miliardi di euro l’anno.

Stipendi, aumenti per chi guadagna più di 35mila euro?

La ministra del Lavoro invita alla prudenza, pur ribadendo il suo impegno. Stessa linea ribadita anche quando si parla della possibilità di un taglio dei contributi per i redditi superiori ai 35mila euro. Il problema c’è ed è evidente: tra chi guadagna 34.999 euro e chi ne guadagna pochissimo più di 35mila c’è uno scalone di sei punti di contributi. Un euro di reddito l’anno in più può portare a una differenza di cento euro mensili.

Quanto aumentano gli stipendi da luglio

Con il nuovo taglio del cuneo fiscale, da luglio gli stipendi dovrebbero aumentare di una cifra che va da 80 a 100 euro mensili. La simulazione è stata effettuata dallo studio De Fusco Labour & Legal per Il Sole 24 Ore. Se prendiamo, per esempio, una retribuzione di 25mila euro, si passa da una riduzione del 2% di 41,15 euro mensili, a una (con 54,87 euro in più da luglio) a una da 96 euro mensili. Per sei mesi vuol dire quasi 580 euro in più di stipendio.

Per chi ha 20mila euro di reddito, invece, si passa da 32,92 euro a 76,82 (con un’aggiunta di 43,90 euro al mese). Per i redditi da 35mila euro si va da 32,85 euro a 98,56 (+65,70). In sostanza, gli stipendi saranno quasi 100 euro più alti rispetto alle condizioni che si sarebbero verificate senza taglio del cuneo fiscale. Il che vuol dire, allo stesso modo, che se non venisse rinnovata la misura per il 2024, da dicembre a gennaio i lavoratori perderebbero 100 euro circa in busta paga.

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